CONFERENZA INDETTA DALLA CHIESA SULL’ ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE IN TERRITORIO DI SICILIA – di Giuseppe Tringali

IMG_20160413_183442IMG_20160413_183500AUGUSTA – Si è svolta giovedì 13 aprile, presso l’aula magna dell’ istituto Ruiz di Augusta, una conferenza sulle problematiche ambientali che inquietano la nostra regione, con particolare riguardo alle città di Augusta-Melilli-Priolo, notoriamente esposte ai rischi che riguardano l’inquinamento e le morti per cancro. All’ incontro, organizzato dai laici e presbiteri impegnati nella “Pastorale Sociale del Lavoro” erano presenti i sacerdoti della diocesi e il vescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo. Dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali del vescovo ai numerosi partecipanti e a tutti i collaboratori, i lavori sono iniziati con la presentazione, a cura di don Angelo Saraceno, della figura dell’ eccellente ospite relatore, monignor Filippo Santoro, vescovo di Taranto, personaggio noto per avere fronteggiato talune spinose vicende legate all’ambiente, come la delicata questione dell’ ILVA che ha, non molto tempo addietro coinvolto o, ancor  meglio, “sconvolto” drasticamente la città, nonché per gli ultimi coraggiosi interventi sul tema “Tempa Rossa”, il giacimento petrolifero nell’alta valle del Sauro e le ripercussioni sul territorio. “Nell’agosto del 2005,” – riferisce don Angelo nella sua presentazione – “nell’ aula magna del liceo di Augusta la chiesa presentava un documento dal titolo <Salvaguardia del creato e lavoro in Sicilia>, dove i vescovi siciliani evidenziavano il problema ecologico e la grande drammaticità in molte zone della Sicilia anticipando, per certi versi, la nuova enciclica papale <Laudati si>, alla quale viene ispirato l’incontro. Il fenomeno, già allora aveva raggiunto un livello di estrema gravità, come si evince dal fatto che da diversi anni alcune aree della nostra regione sono state riconosciute dalle competenti autorità <aree ad elevato rischio di crisi ambientale>. In particolare nella zona Augusta – Priolo – Melilli, l’inquinamento del mare e dell’aria, l’accumulo e lo smaltimento di enormi quantitativi di sostanze tossiche e nocive, le nascite di esseri e bambini malformati, l’incremento delle malattie dell’apparato respiratorio della popolazione residente e l’aumento esponenziale delle mortalità per cancro e leucemie, hanno raggiunto livelli più che preoccupanti.  Di seguito prende la parola monsignor Santoro: “La natura, vista come il creato, è un libro splendido nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà. Nella visione francescana del papa i principi cristiani si uniscono alla sfida che ci viene dalla realtà, alla sfida che ci vengono dai problemi.” Il relatore racconta successivamente alcune vicende legate alla sua esperienza personale e missionaria, prima in Brasile e, successivamente, a Taranto, dove appena arrivato scoppiava il caso ILVA, in una città dove il problema dell’inquinamento durava dagli anni 60, dai tempi dell’ ITALSIDER. Una conferenza per un messaggio chiaro di una chiesa moderna che scende in campo per sensibilizzare, senza pretendere di definire le questioni scientifiche, non per sostituirsi alla politica, ma per invitare il cittadino a un dibattito onesto e trasparente, proponendo al primo posto la dignità dell’ uomo e un graduale orientamento verso quelle che vengono definite energie rinnovabili o sostenibili.

  Giuseppe Tringali –  nella foto in alto, da sin.: mons. Pappalardo, mons. Santoro, padre Saraceno

CONFERENZA INDETTA DALLA CHIESA SULL’ ELEVATO RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE IN TERRITORIO DI SICILIA – di Giuseppe Tringaliultima modifica: 2016-04-15T18:29:50+02:00da leodar1
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