AUGUSTA – Quando la Marina Militare scrive nell’invito un orario, l’orario è quello. Non sono ammessi ritardi. Altro che quarto d’ora accademico, cioè quei quindici minuti che, tradizionalmente all’epoca dei baroni universitari e forse anche oggi, i professori, detti appunto baroni, per il potere che esercitavano in àmbito accademico, sottraevano, a loro assoluto arbitrio, all’ora di lezione che dovevano tenere, per cui erano (e sono) pagati profumatamente. Addirittura si potrebbe ipotizzare l’ipotesi che la Marina Militare abbia scritturato un regista, tanto è curata la cerimonia cui si è invitati, sotto ogni aspetto formale: entrate, uscite, scenografia, coreografia, con tanto di fanfare, inni, salve di cannone, che, ovviamente, emozionano gli astanti, com’è successo giovedì 10 marzo, quando, davanti a un foltissimo pubblico, composto per lo più da ex equipaggi delle due navi e dai familiari degli equipaggi uscenti, è stato dato l’addio, dopo quasi trent’anni di attività, a due corvette, Urania e Danaide, della flottiglia di pattugliamento del Mediterraneo, che ha la base e il comando ad Augusta. E proprio ad Augusta, alla sua popolazione contraddistinta da senso di accoglienza e solidarietà, ha fatto riferimento il comandante in capo della Squadra navale italiana, Filippo Maria Foffi, già venuto ad Augusta, circa un anno fa, in occasione d’un’analoga cerimonia: l’ultimo ammaina bandiera delle corvette Minerva e Sibilla.
Archivi giornalieri: 11 marzo 2016
FB: COMUNICATO DI DON PALMIRO PRISUTTO
AUGUSTA – La situazione è in evoluzione ed é stato riaperto il dialogo con le confraternite. Al di là di ciò che si dice o si sta scrivendo su fb o sulla stampa, si sta cercando di ricucire il rapporto con le realtà ecclesiali di Augusta. Evitiamo di inasprire gli animi e soprattutto di avere rispetto per l’autorità ecclesiastica. Sono sicuro che con l’impegno di tutti e con la forza della preghiera e della vera “carità” questa crisi potrà essere risolta e la chiesa di Augusta ne trarrà un indubbio vantaggio. Pettegolezzi, odio e cose del genere devono rimanere fuori dalla chiesa. Ognuno si adoperi per realizzare solo ed esclusivamente quello che Cristo vorrebbe.
Don Palmiro Prisutto