AUGUSTA/IL CASTELLO SVEVO SOTTO SEQUESTRO! “UNA FORTEZZA REGALATA AL MARE” – di Giorgio Càsole

Indagati Crocetta, Lombardo e tre dirigenti regionali

castsvevoaugusta1castello svevo, salviamoloAUGUSTA. Martedì 16 febbraio: nelle ore canoniche dei telegiornali, le reti RAI diffondono una notizia clamorosa: il castello svevo di Augusta, per ordine della Procura della repubblica aretusea  è stato posto sotto sequestro dalla sezione siracusana del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale che dipende dal Ministero dei beni culturali ambientali e turistici. Come mai la notizia risulta così clamorosa da meritare l’attenzione dei tigì della RAI? Perché la Procura di Siracusa ha disposto un’indagine sull’attuale presidente della Regione Sicilia, il gelese Rosario Crocetta,   sul  suo predecessore, il catanese Raffaele Lombardo, e su tre dirigenti regionali dell’assessorato ai beni culturali. Il castello svevo, risalente al 1240, voluto dal 3672407073fondatore di Augusta, lo svevo Federico II definito ai suoi tempi “stupor mundi”, è stato affidato alla custodia giudiziale di Rosalba Panvini, dirigente della Soprintendenza per i beni culturali di Siracusa e Provincia. Il sequestro e l’indagine sono la conseguenza della denuncia penale presentata, lo scorso ottobre, da Jessica Di Venuta, presidente della locale sezione di Italia Nostra, la quale ha dichiarato che con quest’indagine è stato compiuto un grande passo per la tutela del maniero federiciano, coevo del castel Maniace di Siracusa e del Castello Ursino di Catania, facenti parte di quell’architettura sveva in Sicilia su cui, nel 1935, il siracusano Giuseppe Agnello pubblicò una poderosa monografia. Il castello augustano subì varie vicissitudini: fu presidio militare fino al 1890, quando fu trasformato in carcere per lungodegenti, cioè per detenuti con condanne lunghe da scontare dopo una sentenza passata in giudicato. Per queste ragioni, il maniero ha subìto molte modifiche. Nel decennio degli anni Settanta del secolo scorso, si registrano all’interno del carcere sommosse clamorose dei detenuti e ferimenti degli agenti penitenziari, finché nel 1978 fu inviato ad Augusta il famoso generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (caduto quattro anni dopo sotto il piombo della mafia palermitana  durante il suo breve incarico di prefetto di Palermo). Dalla Chiesa fece evacuare il carcere in appena due giorni, senza clamore e senza dare alcuna notizia della sua presenza in loco. Poco dopo l’evacuazione dei carcerati, chi scrive organizzò, a Palazzo di città, un convegno, con la partecipazione, fra gli altri, di Santi Luigi Agnello, figlio e erede culturale del padre, per  il recupero dell’antica fortezza sveva. Nel 1985, l’Associazione Cultura Popolare Augusta, di cui ero socio fondatore e presidente,  organizzò un premio di cultura, denominato “Premio Castello svevo”, per sollecitare l’attenzione sull’antico maniero che non era accessibile alla gente di Augusta. Il Premio fu organizzato anche l’anno dopo e molti esponenti  siciliani di spicco lo ricevettero, come il giudice Severino Santiapichi, originario di Scicli, che a Roma presiedeva il processo contro Alì Agca, il giovane turco che aveva attentato alla vita di papa Giovanni Paolo II. Nel 1987 chi scrive realizzò per Telemarte, cui allora collaborava, una video inchiesta sul Castello, dal titolo provocatorio, ma significativo: “Una fortezza regalata al mare”, per mostrare visivamente il degrado cui stava andando incontro il castello. Nel corso degli anni, ovviamente, il degrado è avanzato ed è stato denunciato da  chi scrive e da altri, tanto che nel 2012 fu avviata una raccolta di firme per sollecitare le autorità competenti, in primo luogo la Soprintendenza siracusana, a occuparsi e a preoccuparsi del castello. Furono raccolte circa tredicimila firme. Due anni dopo, l’erede spirituale di Santi Luigi Agnello, la siracusana Rita Sgarlata, divenuta assessore regionale ai beni culturali, venne ad Augusta per  rendersi conto de visu della condizione in cui versava  il castello. Promise fior di milioni di euro per la salvaguardia del monumento. Promise. Poco tempo dopo, la Sgarlata fu costretta a dimettersi. Nell’ottobre del 2015 la denuncia  formale di Italia Nostra. Nel cartello del sequestro è scritto a chiare lettere “Divieto di accesso”, ma nessuno poteva accedervi. Il castel Maniace e l’Ursino sono visitabili da anni. Il castello svevo di Augusta è chiuso da 125 anni. E’ stato aperto, ma solo parzialmente, solo in rare occasioni. Ora gli augustani sperano che, grazie all’azione penale della procura aretusea, si faccia in modo che il castello non diventi davvero “Una fortezza regalata al mare”.

Giorgio Casole – foto di Giuseppe Tringali

AUGUSTA/CASTELLO SVEVO: A GIORNI UN CONSIGLIO MONOTEMATICO

Lo annuncia la presidente del consiglio comunale, Lucia Fichera

l (93)Lucia Fichera, presidente consiglio comunaleAUGUSTA. Sul sequestro del Castello svevo, di cui hanno dato notizia non solo i telegiornali della Rai, ma persino quotidiani locali, come “La Nazione” di Firenze,  la presidente del Consiglio comunale, Lucia Fichera, ha diffuso una nota in cui annuncia la decisione di voler convocare un consiglio monotematico sulla condizione dei beni culturali della città. Ecco ipl testo: “La regione Siciliana, proprietaria del sito, è stata messa davanti alle sue responsabilità. Il presidente della Regione Siciliana,  Rosario Crocetta,  e alcuni dirigenti regionali sono ufficialmente indagati per ‘omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina’.Nessuno sconto per l’ex governatore Lombardo, anch’egli reo di aver omesso interventi a favore del Castello Svevo. La  notizia del sequestro del Castello svevo,  inizialmente ha lasciato sgomenta la città e ovviamente anche me. Anni di incuria, indifferenza, negligenza hanno portato alla completa rovina il Monumento più rappresentativo della città, un sito ormai unico nel suo genere, con la cinta muraria ben delineata, visibile e soprattutto originaria quasi intatta, eretto nella prima meta del 1200 Il Castello Svevo ha silenziosamente assistito alla storia della nostra città e ora giace quasi in ginocchio davanti ai nostri occhi e non possiamo rimanere fermi a guardare mentre si sgretola lentamente quasi senza voler creare disturbo. La città di Augusta da anni denuncia l’indifferenza verso il suo patrimonio artistico e culturale, denunce inascoltate. E’ ora che tutti gli enti coinvolti si prendano la loro responsabilità e si metta finalmente la parola fine allo scempio che tutta la città è costretta a subire.E’ doveroso quindi,  in qualità di presidente del Consiglio annunciare che a giorni convocherò una riunione dei capigruppo per programmare un consiglio monotematico sulla vicenda Castello Svevo e gli altri siti di interesse culturale, artistico, paesaggistico.  Mi attiverò in merito alla questione e coinvolgerò ove possibile tutte le parti coinvolte al fine di poter dare una volta per tutte alla città delle risposte chiare, sui mancati finanziamenti e sui progetti periodicamente sventolati per la ristrutturazione e riqualificazione del sito. La fortezza sveva di Augusta, come più volte denunciato anche da Italia Nostra che ha inviato un dossier alla Procura aretusea, sottolineando il rischio crollo per mancato restauro e le inadempienze amministrative, rappresenta un simbolo del territorio. Il sequestro,  a seguito delle indagini coordinate dal procuratore Paolo Francesco Giordano riaccende i riflettori sulle condizioni di incuria del patrimonio culturale siciliano.” Un’osservazione: trent’anni fa, attraverso le immagini, era stata denunciata la condizione di “Fortezza regalata al mare”, come recitava il titolo di un documentario televisivo realizzato dal nostro Giorgio Càsole per l’emittente Telemarte. Quasi quattro anni fa,  circa tredicimila cittadini firmarono un appello per il  castello svevo. Ma niente. E’ stata  necessaria una denuncia penale per riaccendere i riflettori sul monumento federiciano, uno dei tre gioielli dell’architettura sveva in Sicilia; gli altri due, com’è noto, sono il Maniace di Siracusa e l’Ursino di Catania. E’ triste osservare che è stata necessaria una denuncia penale e, forse, la volontà di un magistrato, che negli anni precedenti non c’era per far dire  che “il re è nudo”.

Lina Solarino

NAVE LIBECCIO DELLA MARINA MILITARE GIUNGE NEL PORTO DI AUGUSTA

_libeccioAugusta –  Nave Libeccio, effettuerà una sosta ad Augusta dopo un periodo di attività condotta nell’ambito del dispositivo della NATO, Standing Naval Maritime Group 2 (SNMG2), che opera nelle acque del Mar Mediterraneo con l’obiettivo di contrastare la rete di terrorismo internazionale attraverso l’attività di monitoraggio, riporto e controllo di natanti. Nave Libeccio, nell’ ultimo anno è stata impegnata nell’operazione Atalanta nelle acque del corno d’Africa dal 4 maggio al 6 novembre 2015, ed a partire dal 15 gennaio 2016 è inserita nel gruppo navale della NATO nelle acque del Mar Mediterraneo. Nel corso della sosta ad Augusta, domenica 21 febbraio, alle  ore 9,  sarà celebrata a bordo di Nave Libeccio, una santa messa officiata da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, e sarà conferito il Sacramento della Cresima ad alcuni marinai ed inaugurato il Giubileo della Misericordia per tutto l’equipaggio.

AUGUSTA/INNER WHEEL, BURRACO DI BENEFICENZA

Inner Wheel, BurracoAUGUSTA. Il Club Inner Wheel di Augusta, presidente  Ivana Amato Sarcià, ha organizzato un torneo di Burraco a scopo benefico, nel prestigioso salone del Circolo Unione della città. Ivana Amato Sarcià e numerose socie si sono impegnate per la riuscita dell’evento,  che ha riscosso un ottimo successo. Le socie tutte si sono impegnate, sia nel gioco che nell’allestimento del grande buffet di dolci e non solo, da offrire ai numerosi giocatori. Al termine la Presidente  alcune socie hanno avuto il piacere di premiare con alcune coppe i vincitori. Continua dunque fattivamente l’impegno del Club a favore dei più deboli e bisognosi.

D. C.