AUTORITA’ PORTUALE , AUGUSTA ASSORBE CATANIA

Sindaci pro porto 8AUGUSTA. Dopo il consiglio comunali ad hoc di Augusta e Priolo, dopo la riunione in Piazza Duomo di otto sindaci del siracusano per rivendicare il diritto di Augusta di mantenere la sede dell’Autorità portuale, dopo le perorazioni di deputati ragionali, come Vinciullo,  e nazionali, come Amoddio, rappresentanti delle forze che sostengono l’attuale governo Renzi,  finalmente la notizia sospirata da mesi. Il Consiglio dei Ministri ha deciso in data 21 gennaio: Augusta, già individuato come porto “core” nell’àmbito della classificazione europea, sarà la sede dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia orientale,  con giurisdizione su Catania, città che, dunque, perderà la  propria Autorità portuale. La mattina del 21 gennaio un brivido era corso lungo la schiena di coloro che auspicavano  la soluzione Catania. un brivido di soddisfazione evidentemente, un brivido di delusione per coloro che, invece, si aspettavano la scelta dovuta per legge, cioè Augusta, giacché la legge di riforma dei sistemi portuali prevedeva, appunto, che la sede della nuova Autorità dovesse essere quella di un porto core, quale è quello di Augusta. Perché questo doppio, contrastante, brivido? Perché la mattina del 21 , sul sito istituzionale del Ministero dei Trasporti, è apparso il nome di  Catania anziché quello di Augusta. E, immediatamente, sono apparsi sui vari siti  vari e opposti commenti. Poi nel pomeriggio , la correzione sullo stesso sito del citato ministero: è  il nome della città di Augusta che compare con i nomi di  Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo,  Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Perdono la loro autonomia, Savona, Carrara, Piombino, Salerno, Olbia, Messina, Catania, Brindisi e Manfredonia. Respiro di sollievo per quanti si sono battuti per Augusta. Ovviamente ha gioito il sindaco Di Pietro, che a ottobre 2015, dopo la riunione in Piazza con gli altri sindaci, s’era recata a Roma per un colloquio con il ministro Delrio, tanto d’aver diffuso questa nota: “L’Amministrazione comunale di Augusta accoglie con soddisfazione la riforma del sistema portuale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avendo avute accolte tutte le richieste in termini di governance e di sede di Autorità di Sistema portuale presentate già a ottobre dello scorso anno durante il colloquio col ministro Delrio.” Dopo circa 22 anni, dunque, è stata portata a compimento la riforma dei sistemi portuali italiani , che comporterà risparmi di pubblico denaro e una semplificazione burocratica tale da mettere sostanzialmente l’Italia sullo stesso piano dei sistemi portuali europei.

Giorgio Casole 

IL BARBIERE DI SIVIGLIA A CITTA’ DELLA NOTTE

BarbiereAUGUSTA. E’ iniziata  martedì 19 la stagione della lirica con l’opera buffa più famosa, il  rossiniano  “Barbiere di Siviglia” al teatro “Cannata” del complesso “ Città della Notte, direttore artistico il maestro Marcello Giordani, tenore di fama internazionale, che non ha mai smesso di investire per il proprio paese. Appena qualche tempo fa espresse il desiderio che Augusta diventasse la città della lirica, un sogno che passo dopo passo sta per diventare realtà.  L’opera di Giochino Rossini è stata rivisitata in chiave moderna per suscitare  l’emozione anche di coloro che si approcciano per la prima volta alla lirica. Uno spettacolo in grande stile in cui le arance hanno fatto da scenografia:  “ Fil rouge di questo Barbiere”-  ha detto il regista Davide Garattini- “ le arance,  come simbolo di due terre calde e generose come la Spagna e la Sicilia” . L’Orchestra Yap, diretta da  Antonio Manuli e il Coro Lirico Siciliano diretto da  Francesco Costa hanno accompagnato le esibizioni degli artisti: Figaro il factotum della città, interpretato da un accattivante Gabriele Nani, la vezzosa Rosina incarnata da una  pimpante Leyla Martinucci  Rosina, il Conte D’Almaviva interpretato di Gianluca Bocchino, Gian Luca Tumino era Don Bartolo, Matteo Ferretti vestiva il ruolo di Don Basilio, e ancora Fiorello, Berta, Ambrogio ( il  comicissimo servo muto) e il notaio,  interpretati rispettivamente da Marco Zàrbano, Noemi Moschetti, Giovanni Di Mare e Marco Finagu. Marcello Giordani si è riservato  due cammei, provocando caldi applausi. Calorosi gli applausi tributati dal pubblico a tutta la compagnia, nonostante le perplessità espresse all’uscita da spettatori che non hanno gradito la scenografia composta esclusivamente da cassette di plastica per la frutta,  impilate e smontate e rimontate, utilizzate come quinte mobili. Dietro un’incastellatura di cassette sale Rosina , come per affacciarsi a un balcone , e lo spasimante canta,  dando del tutto le spalle alla bella, in un buffo play back- mentre dal vivo Giordani “contamina” l’opera cantando una popolare serenata siciliana, “E vui durmiti ancora”. La bella Rosina non dorme, ma non può vedere nemmeno  il volto del conte che spasima per lei. Per un’indisposizione, il popolare attor comico catanese Tuccio Musumeci, ottantenne, non è stato presente sulla scena. Avrebbe dovuto “interpretare” in modo ìlare l’introduzione all’opera e spiegare le intenzioni del regista.

Cecilia e Giorgio Càsole

ANPPIA, CONCLUSO IL CONVEGNO SUL “CONTRIBUTO DEI SICILIANI ALLA LIBERAZIONE”. PRESENTATO IL LIBRO DI GIORGIO E CECILIA CÀSOLE SULL’ANTIFASCISTA AUGUSTANO GIUSEPPE MOTTA

copertina mottaSi è conclusa domenica la “tre giorni” organizzata dall’ Associazione nazionale perseguitati politici Italiani antifascisti (ANPPIA) di Ragusa-Siracusa, in collaborazione con l’Associazione nazionale ex internati nei lager nazisti (ANEI) e l’Associazione nazionale partigiani italiani (ANPI) con il patrocinio del Comune di Scicli per celebrare il 70° anniversario della Liberazione. Il convegno sul “Contributo dei siciliani alla Liberazione”, è stato introdotto da  Orazio Carpino (ANPPIA)  a Scicli nella Casa delle Culture, gestita dalla locale comunità valdese, con l’alternarsi di vari relatori. Nel corso del convegno si è data lettura dei messaggi inviati da Piero Fassino,  sindaco di Torino e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e da altri sindaci. Al tavolo dei relatori si sono alternati storici, docenti, figli e nipoti di partigiani, fuoriusciti, antifascisti, perseguitati politici, internati militari. Tra gli altri, particolarmente interessanti gli interventi di Boris Bellone di Torino e di Ulisse Signorelli di Enna che hanno parlato degli eroismi dei rispettivi padri nelle valli del Piemonte, mentre la studiosa Maria Malesani Bongiovanni ha ricordato la figura e l’impegno antifascista di Concetto Marchesi, grande latinista siciliano, che fu  Rettore dell’università di Padovai. Il nostro collaboratore prof. Giorgio Càsole, sulla base di un suo recente studio condotto con la figlia Cecilia (laureata in scienze politiche), e pubblicato dall’ANPPIA, ha presentato la figura di Giuseppe Motta da Augusta, eroico personaggio che sotto il fascismo scontò 13 anni di confino in varie isole e a Ventotene dove conobbe Altiero Spinelli e Umberto Terracini, padri dell’Europa e della Costituzione. Toccanti le voci dei prigionieri nei lager nazisti, raccolte da Roman Herzog nel suo documentario, trasmesso anche dalla RAI. Nella sala “Corrado Ventaglio” a Siracusa, infine, si è svolta la premiazione della 30° edizione del “Premio della Resistenza”, con la consegna delle borse di studio per lavori di ricerca, multimediali e grafico-pittorici sui temi dell’Antifascismo siciliano e delle vittime della mafia e del terrorismo. Premiati in particolare gli studenti della classe II E dell’Istituto comprensivo “Giuseppe Aurelio Costanzo” di Siracusa, per un lavoro teatrale su Peppino Impastato, dal titolo “Peppino è vivo”. Riconoscimenti e borse di studio sono andate anche agli alunni delle scuole elementari di Scicli e Donnalucata, agli studenti del corso musicale della Scuola “Giovanni XXIII” di Modica che si sono esibiti in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile a Modica; agli alunni del liceo “Quintino Cataudella” di Scicli per la produzione di un cortometraggio sulla lotta per la Libertà; e ancora agli studenti dell’Istituo d’Arte di Noto (SR) e “G.B. Vico” di Ragusa. «L’ANPPIA – ha dichiarato Orazio Carpino, animatore dell’iniziativa – intende ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alla manifestazione, ma anche gli assenti in vista di un loro augurabile interessamento futuro, anche perché come disse Piero Calamandrei, la Resistenza fu fatta per chi ci credeva, per chi non ci credeva e anche per chi era contrario».

C. S.

Alla Galleria d’arte Katàne, lectio magistralis e vibrante interpretazione

kataneCATANIA/ Ormai è diventato un ospite fisso della galleria d’arte Katàne, nella centralissima Via Umberto, dove sono esposte in permanenza opere pittoriche e plastiche di artisti catanesi e dove, periodicamente, si organizzano appuntamenti culturali aperti al pubblico. Il docente augustano Giorgio Càsole, con alle spalle un passato di attore al teatro greco di Siracusa, che negli anni giovanili, dopo una dura selezione,  frequentò la scuola del teatro stabile di Catania, viene invitato come ospite dalla direttrice della galleria, la pittrice Sarah Angelico, per “Lecturae Dantis” o per rivisitare testi classici, come “I sepolcri” di Foscolo o come “L’Eneide” di Virgilio. E proprio su questo grande poema epico della romanità, è stato invitato a tenere una vera “Lectio magistralis”,  al termine della quale ha recitato, con grande trasporto, l’episodio , tratto dal libro IX del poema, di Eurialo e Niso, coppia di amici fino alla mort, modello di un’amicizia a tutta prova fino alla morte. Anche quella di Giorgio Càsole è stata una vibrante prova attoriale, tanto che non pochi, alla fine, si sono avvicinati per confessare che, leggendo l’Eneide da studenti,  mai avevano provato forti emozioni come quelle che Càsole ha saputo suscitare in loro.

    Lina Solarino