AUGUSTA, GRAZIE A FACEBOOK RITROVATA MACCHINA FOTOGRAFICA

L’aveva smarrita  la troupe di HAPPY TV. Ne parla Max Scuderi

ME STESSO  con Mari, Deborah, Max a Tao 27 06 2015  Nastri df'ArgentoAUGUSTA. La troupe di Happy Tv, la televisione  che trasmette sul 668 del  digitale terrestre, si reca a Taormina per riprendere eventi di  grande risonanza, con la presenza di personaggi dello show business, famosi in campo nazionale e internazionale. Happy Tv è una giovane emittente, creata dai fratelli Mariangela e Max Scuderi di Augusta, per  trasmettere programmi di intrattenimento, realizzati in proprio, come il fortunato  format “Sapuri d’Austa”, che presto diventerà “Sapuri di Sicilia”, perché Happy Tv non vuole essere un’emittente strettamente locale. Per questa ragione, i fratelli Scuderi con i loro collaboratori si sono recati più volte a Taormina per il filmfestival  di quest’anno e per altri eventi da riprendere e trasmettere per la gioia o la felicità – essendo happy tv – di molti appassionati. A volte Mariangela, Max e gli altri si sono sottoposti a veri tour de force, giri  stressanti, anche per “acchiappare” i vip, che hanno provocato stress e stanchezza, tanto che in un certo momento, com’è naturale, si sono dovuti fermare per riposare, stando seduti su un muretto non troppo distante dalla stazione della funivia che collega Taormina ai piedi della collina su cui è stata elevata. Chi ha in custodia la preziosa macchina fotografica,  del valore di circa  mille e cinquecento euro, deposita al suo fianco la custodia con la macchina. Dopo la pausa, Max, Mariangela e gli altri si alzano e, disgraziatamente, il “custode” della macchina, per stanchezza, distrazione e fretta, dimentica la macchina, preziosa in sé e per documentare le “avventure” taorminesi. La troupe riprende allegramente la caccia ai vip. A un tratto, per la necessità di documentare, si sente il bisogno di fare ricorso alla macchina. Dov’è la  macchina da  1,5oo euro? Non c’è.  Non si trova. Sgomento! Paura! Si leva un grido. Bisogna cercarla. Si torna indietro di gran carriera sui passi per tentare di rintracciarla. Si domanda ai titolari di alcuni negozi dove la troupe s’è fermata, persino  al “Bam – bar”, famoso locale  dove si possono gustare granite di gran pregio (insuperabile quella alla mandorla), reso famoso dal nostro Fiorello che manda lì i suoi amici e colleghi dello spettacolo. Niente. La macchina è irreperibile. Occorre fare la denuncia alle forze di polizia. Si fa.  Si fa con la consapevolezza che non sarà ritrovata,  scoraggiati dalla risposta dei carabinieri che non mostravano fiducia sul ritrovamento. Nonostante il comprensibile scoraggiamento, la troupe non si perde d’animo e continua l’impresa. Si ritorna a casa con l’amarezza in bocca. Durante il viaggio di ritorno, ci  si lambicca il cervello per tentare di ricostruire il momento della perdita della macchina fotografica.  Ci si riesce, ma tanto è inutile. La macchina è persa. Rimane la speranza di poterla ricomprare grazie a qualche sponsor. Invece, pochi giorni fa Max Scuderi riceve  una telefonata  da Parigi. Sorpresa! Che vorrà mai un parigino in piena estate?, si domanda Max perplesso.”In un italiano stentato, un certo Charles mi  chiede se avessimo smarrito a Taormina una macchina fotografica di una certa marca”, racconta Scuderi, che prosegue: “Ho dato conferma, intuendo che si trattava della nostra preziosa macchina.  ‘Confuso e felice’, per dirla alla Carmen Consoli, ho chiesto come l’avessero trovata e come mi avessero rintracciato”. Risposta? “Capisco che   la loro intenzione nel rimuoverla dal muretto  dov’era stata dimenticata era quella di poter rintracciare il proprietario per restituirla.” Quindi? “Attraverso la scheda di memoria interna alla macchina riescono a visionare una foto in cui mia sorella e io eravamo insieme con il  tesserino   di accredito di Happy Tv, con i nostri nomi stampati in  caratteri quasi microscopici. Sottolineo questo dato perché, evidentemente, da Parigi hanno effettuato una ricerca molto attenta e minuziosa, stile commissario Maigret, per risalire a noi, avendo  letto i nomi e avendo  fatto un riscontro su Facebook.  Da qui, la telefonata successiva e, finalmente, dopo una ragionevole attesa, la macchina fotografica è ritornata nelle mani del legittimo proprietario, che, incredulo, ha pianto di gioia.” Fiaba a lieto fine? Sì, ma è cronaca vera.

Giorgio Càsole

MUSCATELLO: CHI E’ RESPONSABILE DEL BLOCCO DELLE SALE OPERATORIE? Di Giorgio Càsole

me stesso con il GabibboAUGUSTA. Mimmo Di Franco non demorde. E fa bene. Da anni su tutti i mezzi di informazione conduce una battaglia, che ad alcuni appare donchisciottesca, contro le inadempienze dell’ASP siracusana da cui dipende, purtroppo, l’ospedale augustano “Emanuele Muscatello””, intitolato all’illustre  cittadino (di cui avremo modo di parlare) Tre anni fa un’industria dell’area donò al civico nosocomio un duodenoscopio prezioso per la medicina preventiva. Tale strumento diagnostico non è mai arrivato a destinazione.  La dirigenza ASP lo tiene in custodia, con la giustificazione che occorre formare il personale per l’uso. Giustificazione fragilissima, pretestuosa e risibile dopo tre anni dalla donazione. Di Franco ha strepitato sui media, lo abbiamo sostenuto, ma tutto rimane fermo. Ora lo stesso Di Franco grida ancora contro l’ASP, il cui dirigente guadagna circa 2oo  mila euro l’anno, benefit esclusi, ma ancora non si muove foglia. Sembra che, con le sue non azioni e i suoi comunicati attraverso un remunerato ufficio stampa,  tale dirigente voglia far assopire gli augustani,  mentre sotto sotto si prepara la chiusura completa del Muscatello. Questo è il sospetto che nutrono molti osservatori. Di Franco invoca l’intervento della magistratura. Quale? Quella aretusea, visto che in loco non c’è nemmeno più lo straccio di un giudice di pace, per scelta della terna commissariale di cui non vogliamo ricordare i nomi. Hanno tempo i magistrati di Siracusa? Soprattutto, hanno tempo per occuparsi dei nostri problemi sanitari?. “Ci fosse stato Condorelli!” esclama qualcun altro. Certo. Siamo sicuri o quasi che il pretore Condorelli Antonino da Catania, pretore per circa 5 anni ad Augusta negli anni Ottanta,  non sarebbe stato con le mani in mano, come quando andava a bussare ai cancelli delle industrie inquinanti per sapere chi aveva sversato i veleni nell’aria, appena ne sentiva il puzzo. Alcuni anni fa, l’autore di questa nota, insieme con altri cittadini, provocò l’intervento degli  inviati di “Striscia la notizia” per la salvaguardia del Muscatello. Chi scrive fu intervistato da uno di loro con le sembianze del Gabibbo, il quale intervistò, per par condicio, l’allora sindaco Carrubba. Carrubba   affermò d’avere intrapreso azioni giudiziarie amministrative davanti al TAR di Catania. Sono passati quattro anni. Nel frattempo abbiamo perso reparti importanti per  rendere credibile la megastruttura del nuovo ospedale di Lentini, con l’avallo della dirigenza ASP. Miseranda guerra tra poveri! I Lentinesi hanno avuto più appoggi politici dei nostri  ineffabili amministratori, che  non hanno dimostrato la tempra di quel vicesindaco Giovanni Saraceno che il 28 dicembre 1960, guidò una vera e propria mobilitazione  popolare, con tutto il consiglio comunale schierato, tutto ripeto, per  far annullare il decreto ministeriale,  già emesso, che assegnava metà della giurisdizione sul nostro porto alla città di Siracusa, attraverso i propri organismi priolesi, giacché Priolo era allora Frazione di Siracusa. Saraceno, il consiglio tutto, i cittadini l’ebbero vinta: il decreto fu annullato, il porto salvato. Una data veramente storica. Ho ricordato questa data più volte. Occorre un’altra mobilitazione per l’ospedale? Eventualmente, chi la dovrebbe guidare?

   Giorgio Càsole


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