GRAZIE A FACEBOOK, UNA RAGAZZA DI AUGUSTA DIVENTA TESTOMONIAL DI UN’AZIENDA IN ESPANSIONE

un volto perAUGUSTA. Si è concluso il  31 agosto un  concorso basato sui clic di Facebook. Ce ne parla l’ideatore Danilo Riciputo: “Il concorso  ci ha tenuti impegnati per tutta questa splendida estate 2015.“Un volto per Punto Rete”, è infatti iniziato a giugno e come da regolamento è stato diviso in due fasi. La prima che terminava a fine giugno, prevedeva l’invio di una foto, pubblicata in un album della pagina Punto Rete, da far votare attraverso i MI PIACE. Da questa fase, passavano alla seconda, tre finaliste, che sono le ragazze che hanno appunto avuto diritto al book fotografico. A tal proposito mi permetto di ringraziare tutte le partecipanti, ma in particolar modo chi ha avuto una stretta e sinergica collaborazione con noi: Seby Carrabino che ha realizzato  meravigliosi scatti e si è reso disponibile da subito per questa iniziativa, e Angelica Cavallino titolare del negozio Straviziati che ha realizzato le acconciature e il trucco in maniera impeccabile, curando ogni dettaglio estetico delle ragazze,  che, per un giorno,  sono state  vere e proprie protagoniste:qualcosa di nuovo e innovativo, che vede il social network come mezzo per poter realizzare un’iniziativa positiva. Qualcosa che serve, poi come tramite per la pubblicità aziendale, scopo principale di tutto il concorso. Infatti il volto, che è uscito vincitore da questa seconda fase, terminato appunto il 31, sarà “testimonial” della campagna pubblicitaria a partire da questo settembre e accompagnerà da adesso il nome Punto Rete. Alla fase finale sono arrivate: Elena Olena Vinci, Valentina Intagliata e Sabrina Rattizzato. Quest’ultima, con il maggior numero di mi piace al suo book, è il volto Punto Rete” . Grazie a Danilo Riciputo, queste giovani augustane hanno avuto  un omento di gloria. Auguri.

COME BALLAVANO GLI ITALIANI DELLA QUARTA SPONDA

Oggi i libici sbarcano in Sicilia, ma gli Italiani sbarcarono in Libia per colonizzarla – Una commossa rievocazione dell’augustano Ugo Passanisi

passanisi balloAUGUSTA. Verso la fine degli anni ’40 avevo all’incirca 18 anni ed ero da poco rientrato avventurosamente e clandestinamente in Libia dopo aver vissuto per un paio d’anni ad Augusta subito dopo la fine della guerra. Qui, nel nuovo ambiente, mi ero gradualmente inserito in un giro di amicizie, costituito soprattutto dai compagni di scuola del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” da me frequentato, che era anche l’unico Istituto italiano di istruzione superiore in funzione a Tripoli in quegli anni. Al mio ritorno in Libia mi ero però ritrovato in una realtà sociale molto diversa da quella dalla quale provenivo, cosmopolita è vero, ma piuttosto gretta, chiusa e provinciale, rimasta isolata ed esclusa per anni dal resto del mondo a causa degli avvenimenti bellici e politici, per la quale sembrava che il tempo si fosse fermato agli anni dell’anteguerra. Così anche per noi giovani,ragazzi e ragazze, i rapporti personali tra i due sessi obbedivano ancora a regole rigide e severe,molto simili all’apartheid, e spesso limitati alle sole ore dedicate alle attività scolastiche. Riempire il tempo libero con qualche tipo di attività ludica, tranne d’estate quando c’era la possibilità di frequentare le bellissime spiagge attrezzate del litorale africano, era perciò un problema che cercavamo di risolvere in qualche modo, anche organizzando tra noi, studenti di Liceo, armati di uno scassatissimo giradischi a 78 giri, improvvisate feste danzanti alle quali,vincendo la loro iniziale riluttanza, riuscivamo il più delle volte a coinvolgere le nostre compagne di scuola, magari con la promessa di far partecipare anche le nostre sorelle. Poi, col passare del tempo, si formarono piccole orchestrine di musicisti dilettanti, e altre in particolari occasioni ne vennero dall’Italia, per allietare con le musiche ed i ritmi in voga in quegli anni i tediosi pomeriggi invernali al “Circolo Italia” dove, la domenica, la comunità italiana si ritrovava senza distinzione di ceti sociali, unita dall’unico desiderio di divertirsi dando sfogo con il ballo a una sana esuberanza giovanile che fuori da quelle mura non era consentita e che, in un paese dalla cultura rigidamente musulmana, era vista con ostilità e considerata peccaminosa. Ho cercato di descrivere quell’atmosfera e quell’ambiente nel mio libro “Noi, quelli della Quarta Sponda” e, chi l’ha letto, certamente se ne ricorderà. A quei tempi non esistevano né discoteche né balli di gruppo,  nella cui promiscuità è ormai del tutto sconosciuto il rapporto diretto dama-cavaliere e dove ciascuno si agita per suo conto, incurante e indifferente a tutto il resto che lo circonda: il ballo, a quei tempi, era considerato una cosa seria che, contro ogni regola corrente, consentiva ai giovani maschi di tenere tra le braccia una fanciulla che sarebbe restata altrimenti assolutamente inaccessibile.

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“LA NAVE PIU BELLA DEL MONDO” in un “ritratto” appassionato dell’augustano Ugo Passanisi

amerigo vLa “Cristoforo Colombo” dovette essere ceduta all’Unione Sovietica in conto riparazioni danni di guerra insieme a numerose altre navi da guerra. Sorvegliata a vista per il timore, non infondato, che potesse essere sabotata e autoaffondata dal suo equipaggio, partì da Taranto il 9 febbraio del 1949 e raggiunse il giorno 12 il porto di Augusta dove venne ufficialmente disarmata e radiata dai ruoli, ammainando la bandiera della Marina Militare e issando quella della Marina Mercantile. Infine, con la sigla Z18, salpò alla volta di Odessa dove il tricolore venne ammainato per l’ultima volta.

AUGUSTA. Recentemente, la “Palinuro”, nave scuola per gli allievi sottufficiali della Marina Militare italiana, è approdata a Catania per un giro di promozione. La “Palinuro” è omologa dell’Amerigo Vespucci”, nave più famosa che ogni allievo ufficiale deve conoscere e su cui deve navigare. Abbiamo chiesto al  nostro collaboratore Ugo Passsanisi , storico per passione, di tracciarci un profilo delle navi-scuola, vanto della nostra M.M.

Verso la fine degli anni ’20 del secolo scorso, la Regia Marina Italiana avvertì la necessità di sostituire le due vecchie navi-scuola della classe “Flavio Gioia”  e di costruire due nuove unità da destinare all’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno e degli allievi della Scuola Navale “Morosini” di Venezia.  Per motivi di immagine, e per mantenere viva una centenaria tradizione di tutte le più importanti marinerie europee, si preferì optare per la costruzione di due motovelieri che consentissero inoltre agli allievi  imbarcati di apprendere le tecniche e le manovre di governo delle grandi navi a vela.  Pertanto, negli anni dal 1926 al 1931 i due motovelieri vennero impostati e costruiti nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia.  Il progetto di entrambi, molto simili, e per questo motivo spesso considerati gemelli, fu affidato al tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, che riprese e ricopiò i progetti dell’Ingegnere navale Sabatelli della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, il quale, nel disegnarli, si era ispirato al pirovascello della Marina borbonica “Monarca” e che erano custoditi a Castellammare di Stabia, insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questo tipo di navi,  che ricordavano i vascelli da guerra della fine del ‘700. Infatti, le fasce bianche e nere alternate dello scafo ricordano le murate con i portelloni dietro ai quali venivano posizionati i cannoni. La prima delle due navi ad essere costruita fu la “Cristoforo Colombo”, impostata il 15 aprile 1926 e varata il 4 aprile 1928. Il suo primo nome fu “Patria” che venne però cambiato quando lo scafo era ancora in costruzione in onore del grande navigatore genovese. L’ “Amerigo Vespucci” venne invece varato il 22 febbraio 1931 perché in quello stesso giorno del 1522 moriva il navigatore da cui la nave, e il nuovo  continente, presero il nome.  Da quel momento le due navi effettuarono insieme tutte le campagne di addestramento degli accademisti della Regia Marina,   solcando per ben 9 volte tutti i mari e gli oceani del mondo, fino allo scoppio della 2a Guerra Mondiale. Degli ufficiali più famosi che si sono avvicendati al comando della “Amerigo Vespucci” ricordiamo, in particolare, l’ammiraglio Straulino, campione mondiale di vela, famoso per aver condotto la nave a vele spiegate dal porto di Taranto al mare aperto attraverso il canale navigabile, stabilendo, tra l’altro, il nuovo record di velocità per navi a vela. Un altro famoso comandante della prestigiosa nave fu il C.V. Ugo Foschini che risalì il Tamigi a vela fino a Londra. Ma l’episodio di cui la prestigiosa nave fu protagonista ebbe luogo nel 1962 con l’incontro in Mediterraneo con la portaerei statunitense “Independence” che incrociando l’ “Amerigo Vespucci” che navigava a vele spiegate lampeggiò con il segnalatore luminoso : “Chi siete?”, a cui, con lo stesso mezzo, fu risposto “Nave Scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci”.

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AUGUSTA, MARISICILIA APRE LE PORTE DELL’ASILO “SIMONE NERI” AI BAMBINI AUGUSTANI. 6 POSTI DA RISERVARE AD UTENZA NON MILITARE

Foto_Asilo_InternaAUGUSTA. Marisicilia assicurerà da questo mese un altro servizio di grande utilità alla cittadinanza, con una novità assoluta che potrà sostenere le strutture cittadine. A beneficiarne questa volta potranno essere i piccoli “utenti” augustani, provenienti dalle graduatorie del Comune, che potranno frequentare l’Asilo Nido Marina Militare “Sottocapo Pasquale Simone Neri” che si trova all’interno del Comprensorio di Campo Palma. MARISICILIA nell’ambito della consolidata collaborazione con il Comune di Augusta, ha dato piena e fattiva disponibilità per un’aliquota di 6 bambini, figli di personale esterno all’Amministrazione Difesa, che potranno essere inseriti all’interno dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Ma l’attività del MARISICILIA a supporto del cittadino augustano è già a pieno regime fin dai mesi di aprile e maggio. Infatti il Comando Marittimo è impegnato in maniera continuativa anche con la propria autobotte per garantire al Comune il supporto all’approvvigionamento idrico delle aree che soffrono maggiormente l’attuale situazione di crisi, garantendo un supporto fondamentale nel periodo estivo specie nelle frazioni di campagna.