AUGUSTA – Maria Concetta Di Pietro, detta Cettina, nata a Messina quasi 43 anni fa, è stata l’unica donna a competere per la poltrona di sindaco. E l’ha fatta, sbaragliando al ballottaggio Nicky Paci, sostenuto da una coalizione forte di ben cinque liste, mentre Di Pietro è stata sostenuta dalla sola lista del Movimento, che, con quella del PD, non civica. Di Pietro è stata votata da 13.596 elettori, pari al 75 per cento dei votanti, che sono stati 18.296, pari al 57% degli aventi diritto. Nettissima, dunque, la vittoria di Di Pietro sullo sfidante, che è stato votato da 4.484 persone, pari al 25 per cento, cifra non troppo distante da quella presa al primo turno. Il 35enne Nicky ha molto sportivamente incassato la sconfitta e si è complimentata con Di Pietro, nuovo sindaco dopo due anni di democrazia sospesa, prima donna nel Comune di Augusta, che Il pomeriggio di lunedì 15 è stata trionfalmente accompagnata dalla sede del comitato elettorale in viale Italia fino in Piazza Duomo da un corteo festoso. A distanza di quasi settant’anni da quel 2 giugno 1946, quando le donne in Italia furono chiamate per la prima volta al voto, Augusta ha scelto come sindaco una donna. Secondo il Movimento 5 Stelle che l’ha scelta, l’appartenenza di genere avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto. In parole povere il fatto d’essere donna avrebbe dovuto attirare molti più consensi. Moltissime donne hanno votato per Di Pietro che, guarda caso, porta lo stesso cognome del famoso Antonino Di Pietro, protagonista a Milano della “rivoluzione” di Mani Pulite contro il fenomeno Tangentopoli. Anche il vezzeggiativo Cettina ha probabilmente rappresentare un valore aggiunto. L’ha fatto sentire più vicina agli elettori, come ai tempi del sindaco Giuseppe Gulino, familiarmente chiamato Pippo. Di Pietro non sembra avere complessi di inferiorità rispetto agli uomini. Intanto, vuole essere chiamata “avvocato” e non avvocatessa o, meglio ancora, “avvocata”, come, similmente, una donna viene appellata candidata o deputata, a seconda delle circostanze. Di Pietro era componente attiva del secondo meet up, in ordine cronologico, di 5 Stelle in Augusta. Quando, dopo contrasti anche accesi, i due meet up si sono fusi , pena l’impossibilità di presentarsi alle elezioni amministrative, è riuscita a farsi accettare da tutti gli attivisti come candidata sindaco, non solo perché donna, ma anche perché madre. “Donna e madre” , questo è lo slogan con cui si è presentata agli elettori nel suo volantino elettorale, quasi una doppia captatio benevolentiae, in quanto donna e in quanto genitrice. Il vicesindaco designato è quel Pino Pisani, medico radiologo, che, in un primo momento, sembrava avesse maggiori possibilità d’essere scelto quale candidato sindaco, in grado di accomunare i due meet up e di calamitare consensi, essendo primario radiologo all’ospedale Muscatello. Per sostenere la candidatura di Di Pietro sono scesi in Augusta tutti i big del movimento fondato da Grillo, ultimo l’ormai celebre Di Battista. Le altre liste hanno fatto parlare solo i locali, essendo liste civiche, con l’intento contrario: quello, cioè, di non far trasparire il più possibile i nomi dei loro “protettori”.
Giorgio Càsole