AUGUSTA/PROTESTANO I LAVORATORI DELLA DITTA DI PULIZIE CHE SVOLGE SERVIZIO NEGLI ENTI DELLA M.M.

Sit in lavoratori MMAUGUSTA. Alla fine del corrente mese di aprile, 53 lavoratori, in maggioranza augustani, perderanno il lavoro e conosceranno l’amaro sapore della disoccupazione, trasmettendo ambasce e incertezze alle loro famiglie. Si tratta di dipendenti di una società privata incaricata a effettuare lavori di pulizia all’interno di tutte le strutture militari che fanno capo a Marisicilia, e che già avevano subìto forti contrazioni d’orario lo scorso anno, con conseguente diminuzione degli introiti finanziari. Eppure questi lavoratori si accontentavano di una riduzione di paga pur di continuare a tenere acceso il lumicino della speranza, continuando a lavorare per poche ore. A niente sono serviti gli appelli rivolti nel passato a Marisicilia Augusta, fino  a pochi mesi fa. La decisione viene dall’alto, cioè dalla capitale. La mattina di martedì 21, intorno alle 7 del mattino, all’ingresso di Augusta questi lavoratori hanno inscenato una protesta per far conoscere all’opinione pubblica il dramma che stanno vivendo e per tentare l’ultima carta per scongiurare il licenziamento. La protesta ha prodotto per ora l’unico risultato di rallentare il traffico veicolare in entrata e in uscita e, quindi, di far arrivare tardi a scuola o in ufficio studenti e lavoratori.

D.C.

“MANI … FESTA … AZIONE”, IL PROGETTO UNITRE 2014/15 – di Franca Caramagno

asta_2015_40img_4354AUGUSTA – Con questa presentazione si è dato inizio alla serata “1° Asta di Beneficenza” dell’ Unitre il 18 aprile c.a.: Il progetto ideato dall’ l’Unitre: “Mani … Festa … Azione” ha sempre avuto come primo obiettivo, il favorire  l’esperienza del “lavorare insieme” con i rispettivi talenti, che sopiti da tempo, sono riemersi dalla cassaforte del proprio cuore. Ma il motore principale certamente è stato il traguardo del progetto indicato sin dall’inizio: andare verso la solidarietà. Ed è in questa direzione che l’Unitre spinge la sua  grande famiglia,  affinché ogni gesto buono, ne fruttifichi altri. Ed è grazie all’abilità di tanti nostri soci e socie, che oggi possiamo davvero far festa con la  1° Asta di Beneficenza Unitre. Tre mesi di incontri presso il nostro Circolo sociale per lavorare insieme, sono stati momenti di familiarità e creatività, di stupore e di apprendimento, per produrre con gioia e amore, quanto oggi possiamo ammirare. Ed è per tutto questo che il nostro primo e caloroso applauso, va a quelle tante mani femminili e maschili, che hanno regalato questi manufatti, e che oggi avranno una buona finalità. Applauso! …. Grazie! Grazie a tutti per l’adesione e per l’impegno profuso in questo progetto di cui siamo fieri. Ed ora eccoci al nostro ultimo e più importante obiettivo di tanto lavoro. In sintonia con il Direttivo Unitre, abbiamo preso in considerazione un caso difficile di una famiglia della nostra città che sta vivendo un suo percorso  accidentato con  silenziosa dignità. In quella casa, al padre di famiglia ha bussato una grave malattia. Dopo tre mesi di interventi chirurgici rischiosi e incerti, ricoveri e cure pesanti, oggi, questo padre di famiglia, per fortuna fuori pericolo, si ritrova senza possibilità di lavoro e con le difficoltà che ne derivano. La famiglia e gli amici gli fanno cerchio con l’aiuto cordiale e affettuoso. Ovviamente, come senza dubbio ognuno comprenderà e condividerà, la solidarietà,  richiede sempre una delicata riservatezza.

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AUGUSTA/ DOMENICO MORELLO CANDIDATO A SINDACO, DELLA COALIZIONE DI CENTRO

Sorretto dal movimento SAL di G. Coltraro e dalla Lista Azzurra con Paolo Amato

domenico-morello-3-300x226AUGUSTA. Nella  serata di lunedì 20 aprile, a  Palazzo Zuppello, ha avuto luogo la presentazione del candidato Sindaco della coalizione di centro composta dalle liste civiche : “Azzurra”, “Impegno Comune” , e “SAL”. Oltre al candidato sindaco erano presenti l’on. Giambattista Coltraro, deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, Paolo Amato, per la lista “Azzurra” e Antonio Cammalleri per la lista “SAL”, insieme a una più che affollata partecipazione di cittadini e amici,  delle più disparate estrazioni. Gli interventi di presentazione hanno commentato la scelta di organizzarsi in una coalizione politica   capace di mettere al centro il progetto per la città e per il territorio, mettendo da parte i destini personali e i personalismi  per  affrontare le problematiche tutti insieme, in maniera nuova complementare e generativa , facendo presente  che in  un momento importante in sé, ma ancor di più se consideriamo il contesto in cui interviene, caratterizzato da un lungo commissariamento,  da  assetti ed   equilibri deboli da un punto di vista istituzionale,  e non meno importante in   un quadro di bisogni sociali crescenti e di risorse che si riducono, gli aderenti alle liste civiche “Azzurra”, “Impegno Comune”, e “SAL”, consci che la sfida che ci si accinge a raccogliere è impegnativa, si sono imposti,  partendo da poche regole chiare e alcune linee guida,  di essere corresponsabili in un progetto finalizzato al bene comune. “Un  accordo non esclusivo, bensì inclusivo tale da poter coinvolgere variegate forze della società civile nell’ambizioso progetto di formare una “Comunità politica” capace di coinvolgere persone  di buona volontà,  competenti e determinate,  l’intero gruppo è consapevole di aver operato una scelta molto decisa, che certamente sarà apprezzata, non  ci siamo  lasciati imbrigliare nelle maglie strette delle polemiche sterili perché fortemente  convinti che essere uniti, pur nelle diverse sensibilità   ci  rende  più forti e più liberi”:  questo concetto Giambattista Coltraro   ha ribadito un dato   inconfutabile, “Domenico Morello, essendo un buon conoscitore della macchina amministrativa  ha le competenze per la gestione di un comune che richiedono grande lavoro di squadra e conoscenza e potrà essere certo che a livello regionale sarò un  interlocutore impegnato a sostenere ogni programma di lavoro utile, sostenibile e partecipato che   tenga conto delle reali necessità dei cittadini e dell’enorme valore del territorio augustano; Giambattista Coltraro   ha inoltre ribadito la necessità di  “saper fare con buone prassi e in trasparenza.

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AUGUSTA/VINCIULLO, TRA BUONE NOTIZIE E AMMONIMENTI – di Giorgio Càsole

Vinciullo-enzo-on-1AUGUSTA. Enzo Vinciullo, deputato regionale, vice presidente vicario della commissione “Bilancio e Programmazione” all’Ars, viene spesso ad Augusta, soprattutto di questi tempi, giacché è il referente di due liste civiche che concorreranno per la sindacatura e per il consiglio comunale. Domenica scorsa ha tenuto una conferenza-stampa nell’area di un bar di Piazza Fontana. Non è la prima volta. A Vinciullo evidentemente piace parlare davanti a una tazza di caffè o di cappuccino, specie se sulla schiuma del cappuccino si vede un disegnino  e si legge una scritta gratificante realizzata con il cacao. Vinciullo  è un affabulatore, entra in empatia con i giornalisti con cui  stringe un rapporto confidenziale: dà e si fa dare il “tu”. Anche quando vuole esprimere reprimende, non alza il tono, che appare monocorde. Sembra quasi emergere in lui, sempre, la scorza dell’insegnante che è stato durante la giovinezza al collegio Santa Maria di Siracusa, insegnante precario per molti anni, ma già allora con la stoffa del capo politico, giacché era alla guida di un movimento di docenti precari, un esercito,  allora come oggi. Domenica ha fornito buone notizie per Augusta, snocciolando cifre su cifre, tanto che il cronista fa fatica a trascriverle con precisione sui taccuini, ma lui, Vinciullo, previdente e diligentissimo, distribuisce foglietti a tutti con le cifre giuste: milioni di euro per velocizzare la tratta ferroviaria Bicocca-Augusta della linea  Catania-Siracusa. Informa i presenti che l’Italferr ha pubblicato il bando, quindi non si tratta di notizie elettoralistiche. Questa velocizzazione favorirà o dovrebbe favorire il traffico commerciale del porto di Augusta. Porto che, però, non può essere né meta continua di sbarchi di migranti, né ostacolato dalla presenza di tre navi sequestrate. “Mi domando come mai gli augustani non si ribellano a questo stato di cose?”, si riscalda Vinciullo,ma poi si ricompone e gli ritorna il sorriso, soprattutto perché sopraggiunge una sua ex alunna del Santa Maria, che lo abbraccia e gli dichiara fedeltà politica.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/13 MAGGIO 1943, UN GIORNO DA NON DIMENTICARE – di Giorgio Càsole

copertina libro  MignecoAUGUSTA. Da un decennio si batte perché il 13 maggio 1943 sia una data nella memoria collettiva della gente di Augusta: è l’84enne Francesco Migneco, avvocato di professione, già pretore onorario, consulente di Marisicilia quale storico militare. “Fra meno di un mese quella data riapparirà alla memoria degli augustani” – ricorda Migneco – “per  onorare il sacrificio dei quasi cento cittadini dilaniati dalle esplosioni del bombardamento e inghiottiti dalle macerie. Abbiamo il dovere di ricordare quella memoria perduta, tremendamente dimenticata oltre settant’anni fa, come se a perdere la vita fossero stati animali e non esseri umani”. Sull’ argomento Migneco ha pubblicato  un libro , di oltre 160 pp., uscito nel 2009, per i tipi di Leonardi editore, dal titolo “Augusta, 13 maggio 1943, l’inferno scese dal cielo”. Dal 2009, Migneco non s’è fermato. Ha continuato a tenere desta l’attenzione della gente, soprattutto dei giovani, attraverso interviste, conferenze nelle scuole e/o nei circoli, spesso con la collaborazione dell’autore di queste righe. L’ultima occasione è stata nel mese di maggio  2014 al Circolo Ufficiali. Migneco ritiene che non si tratta più di una memoria da celebrare per il rispetto dei morti in quel giorno, morti innocenti, ma di un argomento da considerarsi a tutti gli effetti, “oggetto di Storia patria”, come tiene a sottolineare Migneco che, più volte in passato, ha proposto all’Amministrazione comunale di istituire, in  campo municipale, un giorno del ricordo per onorare i morti caduti sotto i bombardamenti furiosi, essendo Migneco stesso un sopravvissuto alla furia dei “Liberators”. Migneco sferra un attacco contro “storici o pseudo tali, praticoni e facinorosi in cerca solo di pubblica scena” che non hanno preso nella dovuta considerazione questa sofferta pagina di storia cittadina.

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AUGUSTA/ARCHEOLOGIA E BENI CULTURALI IN UN TERRITORIO DI FRONTIERA

Relatori  gli augustani Giuseppe Cacciaguerra , Carlo Veca e Rosa Lanteri

conferenza archeologiaAUGUSTA. Da Mègara Iblea ad Augusta , 500 anni di “ vuoto storico”. Ce ne hanno parlato gli organizzatori del convegno  “Archeologia e beni culturali in un territorio di frontiera” al Circolo Unione. Grazie alla collaborazione della Soprintendenza di Siracusa è stato possibile raccogliere documentazioni inedite, che hanno permesso l’elaborazione di un percorso storico-archeologico della polis Mègara Iblea dal III secolo a. C.  fino all’Augusta  odierna, la città,fondata da Federico II di Svevia, nel cui territorio rientrano  l’area archeologica di Mègara Iblea. Giuseppe Cacciaguerra, giovane laureato in archeologia, ha tracciato una descrizione della Mègara Iblea a partire dal concetto di “ Frontiera”, “nel senso delle prospettive di cui gode Augusta per la ricerca archeologica e di territorio che si trova circondato dal mare. Il concetto di frontiera è altresì importante quando ci si trova di fronte a sfide importanti per la tutela del patrimonio culturale del territorio in cui si è nati e vissuti e per il quale si intende lottare per restituirgli il valore di un tempo ormai perduto”. Si è occupato  dell’archeologia preistorica dell’area megarese  l’archeologo Carlo Veca. Le sue ricerche hanno abbracciato un arco temporale dal Neolitico all’età del Ferro. “Ci sono degli obiettivi da raggiungere necessariamente per rilanciare il nostro territorio: ricognizione delle letteratura pregressa del territorio; informatizzazione dei dati per la produzione di cartografie;  combinazione delle ricerche archeologiche del passato con nuovi dati utilizzando il supporto del GIS   (Sistema Informativo Compiuterizzato),  che permette l’acquisizione, l’analisi ecc… di informazioni provenienti da dati geografici)”. E’ indiscutibile il patrimonio artistico-culturale dell’Italia.  Eppure pare che ancora si debbano elemosinare riconoscimenti, sembra che si debbano fare notevoli sforzi per usufruire di fondi europei che dovrebbero essere un diritto. Delle principali cause per cui la Sicilia rimane bloccato e  incontra difficoltà nella ricezione degli stanziamenti europei  ha discusso Rosa Lanteri, dirigente della Soprintendenza di Siracusa. Ha sostenuto che molte responsabilità sono attribuibili alle resistenze  degli stessi amministratori della Regione. “Per tale motivo”, ha continuato la Lanteri, “è necessario che tutta la comunità non rimanga indifferente ai problemi che affliggono i beni culturali della città.  A maggior ragione se si considera che l’Italia è fra i primi posti per bellezza paesaggio-beni archeologici. Noi stiamo presentando dei progetti per usufruire dei fondi europei, che attualmente ammontano a circa venti milioni di euro”. Non dovrebbe essere un’impresa impossibile visto che recentemente è stato approvato in via definitiva il disegno di legge per la ratifica ed esecuzione della “Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico” firmata dall’Italia a La Valletta il 16 gennaio 1992 , che  ha come obiettivo primario la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico nelle politiche urbane e di pianificazione, prevedendo collaborazione e scambio di esperienze fra i Paesi europei aderenti alla convenzione.

Cecilia Càsole

GLI STUDENTI DEL RUIZ DI AUGUSTA AI GIOCHI MATEMATICI DEL MEDITERRANEO

itc_gaetano_arangio_ruizAUGUSTA – Si apprende solo oggi che ai Giochi Matematici del Mediterraneo, che si svolgeranno il prossimo 9 maggio a Palermo, Augusta e la provincia di Siracusa sarà magnificamente rappresentata, oltre che dai nostri giovani liceali, da un nutrito numero di  studenti dell’ Istituto Arangio Ruiz che, peraltro, sono saliti sul podio provinciale andando ad occupare  la 1^ e 2^ posizione. In particolare, per la 1^ superiore, il migliore risultato è toccato a Sicari Andrea, mentre per la 2^ superiore, al primo posto si è classificato Fiume Giuseppe e al secondo Messina Giuseppe. Complimenti ai nostri giovani talenti augustani.

    Giuseppe Tringali

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL TARLO E LA QUERCIA – STRATEGIE DI CURA DEL PEDOFILO”a PALAZZO VERMEXIO

copertina_il_tarlo_e_la_quercia_v002-sitoSIRACUSA.  Venerdi 17 Aprile, alle ore 18,30 nella sala Borsellino di Palazzo Vermexio, presentazione del libro dal titolo “Il Tarlo e la Quercia. Strategie di cura del pedofilo”. Il libro è il racconto testimonianza di un’esperienza di trattamento, in corso da 6 anni presso la Casa Circondariale di Siracusa, condotta dalla Dott.ssa Teresa Tringali, esperta psicologa, e dalla Dott.ssa Felicia Cataldi responsabile dell’Area Educativa dell’istituto di pena. Il testo è rivolto a tutti e quindi non solo al lettore professionalmente interessato, e ha l’obiettivo di affrontare e analizzare in modo innovativo una delle più controverse e spinose problematiche che l’umanità si è trovata a fronteggiare: la pedofilia. Calandosi nella profondità più oscura del pedofilo, il libro cerca di rispondere all’ interrogativo più grande che la collettività si pone di fronte a comportamenti così spregevoli, ovvero cosa possa spingere un adulto a provare interesse sessuale nei confronti di un minore. Il libro rimanda  all’immagine della quercia, albero dalla struttura nodosa, pesante e dura per la corazza che si è costruita nel tempo. Le sue fantasie devianti sul minore, il desiderio martellante di sopraffazione, richiamano l’azione del tarlo. Ma attraverso la terapia un nuovo tarlo si insinua: il rimorso, la vergogna, l’immedesimazione nell’altro, la coscienza. Il libro è la descrizione di un processo di cambiamento, attraverso la riflessione retrospettiva dei suoi protagonisti. Questi, divenuti consapevoli della loro devianza e del bisogno di aiuto, hanno scavato nella loro interiorità per comprendere essi stessi e far comprendere agli altri i propri meccanismi mentali, a vantaggio della ricerca e della possibilità di cura. Insieme alle autric, la deputata  Sofia Amoddio, Don Fortunato Di Noto (Presidente Associazione Meter onlus a tutela dell’infanzia), Paola Iacono, neuropsichiatra infantile, che hanno avuto la possibilità di incontrare i detenuti coinvolti nell’esperienza, e  Maurizio Guarneri, docente dell’Istituto di psicanalisi di gruppo di Palermo, e l’avv Toto Bianca.

D.C.

Lectura Dantis di Giorgio Càsole a Catania

me stesso alla galleria Katàne

La Galleria D’arte “Katàne”, un cenacolo di Artisti e Letterati

CATANIA. La galleria d’arte Katàne, con sede in Via Umberto 244, a Catania, si  afferma sempre più come un cenacolo di artisti e letterati e non soltanto come un luogo per l’esposizione e la compravendita di quadri e sculture. E’ diventato un vero centro culturale per associati e non, con un calendario di eventi mese per mese, in cui diventano protagonisti i soci e ai quali sono invitati ospiti per conferenze,reading di versi, esibizioni belcantistiche. Come protagonista in quest’ultimo versante, il baritono Giovanni Di Mare, il quale recentemente ha avuto il compito di presentare il primo ospite di aprile, il docente Giorgio Càsole, che ha reso partecipi gli spettatori della struggente drammaticità della celebre lauda di Jacopone da Todi,  “Donna de Paradiso” e della grandezza e dell’attualità dei versi di Dante, tanto che, alla fine della performance, la direttrice Sarah Angelico, artista anch’ella, si è resa subito interprete dei desiderata del pubblico chiedendo al prof  Càsole di ritornare fra un mese per un’altra Lectura Dantis, visto che in questa prima tornata è stato letto e commentato, com’è costume dai tempi di Boccaccio (primo commentatore di Dante) il canto V dell’Inferno, quello dei lussuriosi,  i dannati travolti dalla passione carnale, reso celebre dall’episodio, realmente accaduto ai tempi del sommo poeta, di Paolo e  Francesca, cognati-amanti, uccisi a fil di spada dal marito di Francesca, Gianciotto, signore di Rimini. Giorgio Càsole interpreta Dante  in pubblico  sin dagli anni  universitari, prima ancora che queste “Lecturae” diventassero famose grazie a Roberto Benigni. Càsole è stato allievo del dantologo  catanese Niccolò Mineo, docente  di Letteratura italiana a Lettere ( di cui è stato direttore dipartimentale). Nel 1970   il prof. Càsole fu ammesso, dopo una selezione alla Scuola del Teatro Stabile di Catania; ha lavorato al teatro greco  di Siracusa e a quello di Segesta.  Nel 1979, a Telerondine, una delle prime televisioni a livello interregionali, ideò e condusse il programma “Spazio poietico”. Nel 1978 ha pubblicato la sìlloge di poesie Vibrazioni ,selezionata per il prestigioso premio Viareggio dello stesso anno. Nel 1989 ha pubblicato, come  coautore, il Dizionario delle parole straniere in uso nella lingua italiana per gli Oscar Mondadori.  In anni precedenti e successivi ha pubblicato varie opere, tra cui spicca il Prontuario di Latino vivo del 2013. Per quest’attività pubblicistica ha ricevuto in tre occasioni un Premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sarah Angelico

Il Califfo e il “Daesh” – la storia raccontata dall’augustano Fabrizio Giovanni Vaccaro

2Otto milioni di abitanti e una ricchezza stimata di quasi quaranta miliardi di dollari. Lo Stato Islamico di Iraq e Siria, o Daesh, o ISIS, è nato nel giugno 2014 per restare e oggi, a distanza di un anno, sembra poter riuscire nell’intento. Ma come ha fatto, nel giro di pochi anni, una piccola cellula terroristica a diventare una minaccia globale di tale portata? Prendendo spunto dall’ultimo reportage di Duilio Giammaria, presentato ieri sera nella trasmissione Petrolio su Rai 1, proveremo a dare delle risposte. E partiremo dalla Seconda Guerra del Golfo, in Iraq. La guerra lampo è avviata dagli Stati Uniti nel 2003 contro Saddam Hussein il quale, nel giro di pochi mesi, sarà destituito. Ma il conflitto vero è più lungo. La deposizione del Rais, infatti, insieme con la marginalizzazione dei suoi Abu Bakr al-Baghdadiuomini di etnia sunnita, darà luogo a una sanguinosissima guerra civile tra gli sciiti, sostenuti dagli americani e passati al potere, e gli stessi sunniti. Su questo canovaccio si inserirà anche la guerra santa, di matrice terrorista, combattuta da Al Qaeda contro l’invasore americano ed il governo sciita suo amico. E’ in questo contesto che, nella prigione militare americana di Camp Bucca, nel 2004, l’attuale califfo dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, (nella foto a sin.) verrà imprigionato e detenuto per circa undici mesi. Ma, quando entra nel campo di detenzione, non è ancora un terrorista; è uno dei tanti imam che operano a Fallujah, roccaforte di sunniti e di qaedisti. E’ durante gli undici mesi di prigionia che Abu Bakr al-Baghdadi  verrà convertito all’ideologia di Al Qaeda, e stringerà lungimiranti rapporti con gli ufficiali sunniti dell’esercito di Saddam, anch’essi detenuti. Abu Bakr al-Baghdadi, insomma, uscirà dalla prigione come un soldato di Al Qaeda, subordinato all’autorità di Bin Laden. Negli anni combatterà la sua guerra santa con la violenza fino a quando, nel 2010, diventerà leader di una delle tante cellule del terrorismo iracheno: lo Stato Islamico dell’Iraq. Nel 2011, due fondamentali eventi per il futuro califfo. Il primo è che gli americani, sull’onda della propaganda anti-bellica di Obama, lasciano l’Iraq. Il secondo è che in Siria, sulla scia delle primavere arabe, scoppia la rivoluzione. Si tratta di errori colpevoli dell’Occidente, ma anche di incredibili congiunzioni astrali, che il futuro califfo Baghdadi saprà sfruttare. In Iraq gli americani lasciano una situazione bollente, con uno stato di matrice sciita ancora impreparato nella lotta alla ribellione sunnita.

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