L’ARSENALE MILITARE DI AUGUSTA IL 19 MARZO FESTEGGIA, DA 64 ANNI, IL PATRONO SAN GIUSEPPE

sgiuseppesgiuseppe2sgiuseppe3 (2)AUGUSTA – Il 19 marzo 2015, l’ Arsenale Militare di Augusta ha celebrato la ricorrenza del Santo Patrono San Giuseppe, il falegname di Nazareth, la cui memoria rimane indistruttibile e incorruttibile, soggioga il tempo, e rievoca il passato cruento della fede cristiana. La prima parte della cerimonia si è svolta all’interno dell’ampia e restaurata officina dei carpentieri in ferro, laddove era stato allestito l’altare, a cui faceva sfondo una grande bandiera tricolore, sulla quale campeggiava lo stemma delle quattro Repubbliche Marinare. Alla presenza del C.te Militare Marittimo di Sicilia, con sede in Augusta, Amm. Nicola De Felice, accompagnato dalla gentile consorte, donna Maria Pia Mirenna, dell’ Amm. Fabio Giulietti Virgulti, Direttore dell’Arsenale, nonché della nutrita partecipazione di Ufficiali della Base e di altre Forze Armate, delle Maestranze arsenalizie ed eminenti personalità civili, il Reverendissimo Arcivescovo di Siracusa, Mons. Salvatore Pappalardo ha officiato, in forma solenne, la S. Messa, arricchita dalla Corale polifonica Iubilaeum, diretta dal M° Luigi Trigilio, che ha contribuito a dare solennità alla celebrazione. A conclusione della Messa, prendeva la parola l’ Amm. Giulietti il quale, in modo succinto ma abbastanza efficace, delineava la nuova organizzazione degli Arsenali, intesa a “valorizzare le capacità lavorative degli Stabilimenti, a beneficio delle unità navali della Marina”. Di seguito, poi, rilevava che malgrado le sfavorevoli risorse economiche, l’ Arsenale, grazie alle sue qualificate Maestranze, col valido supporto di Ufficiali e Sottufficiali, esperti e competenti nei vari settori operativi, è riuscito a far fronte a tutte le esigenze insorte nell’ambito delle operazioni navali della Base. Concludeva, infine, ed è motivo di orgoglio riportarlo testualmente: “Anche quest’anno i miei collaboratori civili e militari, in maniera assolutamente spontanea, hanno deciso di celebrare questa ricorrenza che, mi piace sottolineare, non riveste obbligo di carattere istituzionale, e non è prevista dai protocolli della Forza Armata, bensì un momento d’incontro tra le generazioni di una stessa comunità cresciuta nei decenni”. Noi a questo squisito pensiero aggiungiamo che proprio questa comunità rappresenta l’atavico vincolo di amicizia con quella militare che, con entusiasmo e ampia stima, definiamo imprescindibile. In prosieguo, tra sciabolate di tiepida luce solare e il capriccio di nuvole diffuse, il Simulacro del Santo, retto da quattro operai dell’ Arsenale, veniva portato in processione lungo i viali dello Stabilimento, sostando davanti le nuove officine per la benedizione dei locali. Infine, la Statua veniva riposta nella istoriata nicchia incastonata nell’antico e possente bastione spagnolo, che risiede, ab immemorabili, dentro l’ Arsenale. Rileviamo, con piacere, che la manifestazione si è svolta e conclusa in clima di stupefacente serenità e composta partecipazione, in cui si avvertiva chiaramente il comune senso della sacralità del momento.

  Francesco Migneco