ALL’INDIFFERENZA GENERALE DELLE ISTITUZIONI, L’ APPELLO DEI PARROCI DI AUGUSTA “PER AMORE DELLA CITTA’”

DAL MESSAGGIO DEI PARROCI DI AUGUSTA

2AUGUSTA – “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore …. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia.” (Gs 1). Con queste parole della Gaudium et Spes del Concilio Ecumenico Vat. II vogliamo iniziare questo messaggio alle comunità cristiane della nostra città. La Quaresima è tempo di conversione, di ritorno ai valori essenziali della nostra vita, quei valori che la rendono più umana e degna di essere vissuta. Nella Quaresima di quest’anno vorremmo indicare una meta impegnativa a noi stessi e alle nostre comunità: la conversione al primato del bene comune, contro tutte le spinte particolaristiche e l’individualismo che, purtroppo, spesso contraddistinguono il sentire di questa nostra terra, diventando causa del suo degrado ed uccidendone la speranza. Questo messaggio-appello ci sembra particolarmente urgente alla luce della situazione e degli ultimi eventi riguardanti la nostra città, la più importante della provincia dopo il capoluogo e la prima per produttività. Raccogliendo la voce di un diffuso disagio sociale, disapprovando fortemente taluni atteggiamenti che hanno penalizzato la nostra città privandola di essenziali pubbliche prestazioni, quali: 1) la chiusura dei servizi inerenti la stazione ferroviaria, 2) la soppressione del tribunale e dell’ufficio del giudice di pace, 3) lo scioglimento del consiglio comunale per sospette infiltrazione mafiose, 4) il rimaneggio dell’ ospedale e il trasferimento del punto nascite, 5) la chiusura dell’agenzia delle entrate, 6) la paventata minaccia della chiusura degli uffici INPS. ……………………SIAMO STANCHI DELL’INDIVIDUALISMO E DELL’APATIA SOCIALE CHE SPESSO CI CONTRADDISTINGUE. Per questo a tutti rivolgiamo un appello a voler essere protagonisti del bene della nostra città, mettendo a disposizione interessi, competenze, tempo e cariche. …

I PARROCI DI AUGUSTA

AUGUSTA/ PALESTRA PER I LICEALI? DIRITTO NEGATO – di Giorgio Càsole

liceo mègaraAUGUSTA. C’era una volta una bella palestra all’interno della cittadella degli studi, in contrada Paradiso. Ed era un vero paradiso per i liceali che ne usufruivano.  I liceali erano  del classico e dello scientifico che, per decenni, sono stati istituti superiori separati. A poco a poco la palestra da paradiso è diventa un inferno, tale è stato il degrado in cui era precipitata per varie ragioni, un inferno da evitare, protesta licealiovviamente. Da oltre un decennio i ragazzi svolgono la loro attività fisica esclusivamente all’aperto, quando il  clima lo consente, nel cortile antistante alla palestra “infernale” o  in un campetto, denominato campo Carrubba (niente a che vedere con l’ex sindaco omonimo), poco distante dai plessi scolastici, sulla Via Dessiè. Da qualche anno, però, grazie a una convenzione con il comando di Marisicilia, con sede in Augusta, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di svolgere l’attività motoria anche al chiuso, nella palestra Stampanone, all’interno della base militare, non troppo distante dalla scuola. Ogni anno, però, occorreva attivare una pratica burocratica al fine di stipulare la convenzione con la M.M. per far accedere i ragazzi. Poiché le scuole superiori dipendono dalla Provincia e poiché in Sicilia l’ente è stato soppresso per legge, in attesa della costituzione dei Liberi consorzi comunali, la dirigente scolastica, Cettina Castorina, del liceo “Mègara”, che raggruppa gli ex licei separati, si è rivolta per iscritto al commissario che attualmente amministra l’ex Provincia per chiedergli di stipulare la convenzione con la Marina Militare. Risposta? Nessuna!  Gli alunni non possono ritornare, per ora, almeno, alla “Stampanone”. Il clima è rigido. Che fare? Lezioni teoriche in classe. E’ giusto? La dirigente Castorina afferma che “è stato negato un diritto ai ragazzi”. Uno dei ragazzi, Giuseppe Zanti, rappresentante del comitato studentesco ha detto amareggiato: “La provincia dovrebbe occuparsi anche dei riscaldamenti, ma come sempre, aspettiamo inutilmente  Ora cerchiamo di trovare una soluzione, al piú presto.Personalmente, mi ritengo abbastanza deluso.”

Giorgio Casole