AUGUSTA / A CHE SERVE LA BIBLIOTECA COMUNALE SE GLI ALUNNI NON LA POSSONO FREQUENTARE? – di Giorgio Càsole

Di pomeriggio è aperta solo un giorno a settimana. Il sabato è chiusa

biblioteca comunale AugustaAUGUSTA. Nella mia qualità di docente di lettere al liceo Mègara  (quindi, docente anche di Storia), decido di assegnare ai miei alunni una ricerca sulla recente storia di Augusta, dall’Unità d’Italia  ai nostri giorni.  D’accordo con gli alunni, viene stabilita la durata del tempo necessario, compatibilmente con gli impegni curriculari. I ragazzi sono ormai abituati a trovare tutto in Internet. Così non è. Nella rete si trova moltissimo, ma non tutto. Qualcuno deve pur depositare nel fondo ciò che altri possono portare a galla. Fuor di metafora, è indispensabile che ci sia qualcuno che deve pur digitare i testi e scannerizzare foto e documenti se si vuole che altri possano attingervi, nel rispetto della deontologia professionale e con l’onestà intellettuale  di citare le fonti e gli autori. Per abituare gli alunni a compiere una piccola, ma seria e documentata indagine, e per appassionarli agli argomenti di casa nostra, avevo assegnato la ricerca prima delle vacanze natalizie. Al rientro, i ragazzi mi informano che in Internet c’è poco o nulla.

E’ la conferma dell’osservazione esposta sopra. Invito gli alunni a recarsi nella biblioteca comunale di Augusta, per consultare i testi di storia patria, indispensabili per la ricerca. Molti non sanno nemmeno dov’è ubicata la biblioteca (dal 1957, fino a pochi anni fa,   allocata in una sede angusta, ai giardini pubblici). Li informo che, da un paio d’anni, la sede è al piano terra del settecentesco palazzo  municipale e vi si può accedere dalla via Principe Umberto. Li informo pure che possono andarci nei pomeriggi di lunedì e mercoledì,  giacché i ragazzi vanno a scuola di mattina.  Gli alunni volenterosi e diligenti vanno in biblioteca, ma  apprendono sùbito che non è più come prima. La biblioteca è aperta solo il lunedì pomeriggio per due ore e trenta.

Com’è possibile in quel breve lasso di tempo, una sola volta a settimana, aprire i libri, consultarli, studiarli e redigere un elaborato entro tempi ben definiti? Non è possibile, infatti. Concedo loro un’altra dilazione. Nel frattempo, vado a sincerarmi e riscontro la veridicità di quanto affermato dai miei studenti. Un fatto strano e increscioso, che contrasta con la cinquantennale esistenza della biblioteca prima ubicata ai giardini pubblici, quando si poteva andare a consultare libri e giornali tutti i pomeriggi tranne il sabato. L’apertura pomeridiana consentiva agli studenti e non solo di poter trascorre un paio d’ore  per  compiere ricerche o per lavorare in tranquillità. Si stava meglio quando si stava peggio? Evidentemente sì. La biblioteca aveva un congruo numero di dipendenti per consentire l’apertura di mattina, quando, però, era scarsamente frequentata, e di pomeriggio,  quando anche gli studenti universitari pendolari ne potevano usufruire. Oggi la biblioteca è allocata nel cuore del centro storico e di mattina continua a essere scarsamente frequentata.  A che serve tenerla aperta solo un pomeriggio la settimana, quando è chiusa persino il sabato mattina? C’è Internet? E, allora,  chiudiamola del tutto.  Spostiamo i tre-quattro dipendenti altrove e risparmiamo sull’acquisto di libri e giornali. E il patrimonio librario? Vendiamolo all’asta e facciamo cassa, cercando di  colmare l’enorme voragine debitoria di questo Comune. In giro, qualche amatore di libri vecchi si trova sempre.

Giorgio Càsole

AUGUSTA / A CHE SERVE LA BIBLIOTECA COMUNALE SE GLI ALUNNI NON LA POSSONO FREQUENTARE? – di Giorgio Càsoleultima modifica: 2015-02-12T08:21:42+01:00da leodar1
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