UNA PROFONDA BUCA LASCIATA SCOPERTA RICORDA LA TRAGEDIA DI VERMICINO

Foto0370AUGUSTA – Transitando dall’antica Porta di terra, del Rivellino, in una delle aiuole poste nei dintorni una buca profonda nascosta nel terreno (con ogni probabilità scavata dal mare prima dei lavori di ristrutturazione effettuate recentemente in quell’angolo) mi ha riportato per un attimo alla tragedia di Vermicino, che tanti ricorderanno perché nel 1981 commosse profondamente il nostro Paese.  Anche il 41enne Ferdinando Rampi, impiegato comunale, come me in quel momento passeggiava, con un paio di amici, lungo un viottolo sterrato in mezzo alle vigne, in compagnia del figlio maggiore Alfredino, un ragazzino di sei anni in attesa di essere operato al cuore per una malformazione. Nel frattempo in casa, ad attenderli per la cena rimanevano la mamma, la nonna e l’altro figlio di 2 anni, Riccardo. A un tratto però, durante la passeggiata Alfredino veniva preso dalla noia e decideva di tornare a casa per l’ora di cena, dopo aver salutato papà che, attardandosi con gli amici, sarebbe poi rientrato più tardi. Alfredo invece non sarebbe mai più tornato a casa perché nel breve tragitto di ritorno cadeva in una buca profonda 80 metri, scavata in quel terreno da qualche giorno per cercare acqua. Il suo corpo venne recuperato un mese più tardi, dopo inutili e disperati tentativi, in un blocco di fango e ghiaccio. Ora, non potendo a vista misurare la profondità della nostra buca vicino al Rivellino, in considerazione del numero dei passanti e dei ragazzini che transitano a piedi da quelle parti, non sarebbe opportuno verificare ed eventualmente intervenire per evitare quantomeno che anche da noi, ad Augusta,  possa succedere una tragedia simile a quella di Vermicino?

Giuseppe Tringali

AUGUSTA/ IL LICEO MÈGARA IN VETTA NELLA CLASSIFICA DEI LICEI DELLA PROVINCIA

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AUGUSTA – La notizia ha elettrizzato per primi gli alunni che frequentano il liceo classico, il primo  degli indirizzi del liceo Mègara che, nell’immediato secondo dopoguerra, nel 1945, nacque come sezione staccata  del glorioso liceo Gargallo di Siracusa. Oggi il liceo classico  è il primo in tutta la provincia, nella speciale classifica  stilata dalla Fondazione Agnelli, un ente privato assolutamente estraneo al mondo scolastico. La Fondazione ha incrociato i dati  ricavati dalla pubblicazione degli esiti  degli esami di licenza di tutti gli alunni dei licei con i risultati conseguiti dagli stessi alunni nei vari dipartimenti universitari dove sono iscritti. Si è trattato di un lavoro complesso perché bisogna avere i dati di tutti gli alunni che, ovviamente, non sono iscritti soltanto in università isolane, ma negli atenei di tutt’Italia. Il risultato finale ha premiato gli alunni dell’indirizzo liceo classico del Mègara, i quali sono risultati i primi nella classifica del medesimo indirizzo nella provincia di Siracusa.  Naturalmente, oltre agli alunni, a gioire di quest’inattesa notizia sono stati i docenti, che hanno ricevuto la conferma che il metodo di studio premia gli alunni.  Ricordiamo che il liceo classico fu concepito dal ministro-filosofo Gentile come la scuola che avrebbe dovuto formare la futura classe dirigente nei primi due anni di studio per ogni disciplina, e occorreva superare un esame dopo il biennio ginnasiale per essere ammessi al triennio successivo. All’esame finale per conseguire la licenza, che veniva chiamato esame di maturità,  fino alla riforma del 1969 bisognava essere preparati nel programma di tutte le materie e anche su argomenti  degli anni precedenti: le difficoltà sono state eliminate, ma la serietà degli studi e il fascino dei programmi non sono venuti meno. Fino al 1968, infatti, gli alunni del classico, ottenuto il diploma avevano il “privilegio” di potersi iscrivere a qualsiasi facoltà universitaria. Dopo la riforma del 1969, che ha liberalizzato l’accesso all’Università, questo privilegio è caduto, ma anche oggi i ragazzi del classico con sicurezza accedono a qualsiasi indirizzo universitario e risultano vincenti, come dimostra la classifica della Fondazione Agnelli, la cui terzietà non la fa sospettare di partigianeria. Anche gli alunni del liceo delle Scienze Umane hanno dato il loro apporto per far brillare ancora di più il Mègara, risultando al secondo posto in provincia nella classifica degli omologhi. Desideriamo ricordare che fra i primi alunni diplomatisi al classico ci sono stati alcuni nomi prestigiosi della comunità augustana, fra i quali Tullio Marcon ( capo dell’ufficio tenico comunale e storico militare), Ezechiele Salerno (funzionario del Ministero degli esteri), Giovanni Satta8 preside del liceo scientifico “Andrea Saluta”), Alberto Terranova (preside dello stesso  Mègara, a indirizzo esclusivamente classico);  diplomati in tempi successivi  Giuseppina Mendola  e Giuseppe Forestiere (entrambi deputasti alla Camera dei deputati in diverse legislature), Vincenzo Inzolia (generale dei Carabinieri), Anna Passanisi e Davide Sbrogiò (entrambi attori professionisti).  Tra i più illustri alunni del liceo scientifico il popolare showman  Fiorello.

      Giorgio Càsole