AUGUSTA/GLI STUDENTI DELLE SUPERIORI CONTRO L’INQUINAMENTO

2AUGUSTA. Manifestazione studentesca pienamente riuscita lunedì 17 novembre contro l’inquinamento organizzata dalla locale sezione dell’Unione degli studenti, animata dagli studenti delle due scuole medie superiori, il liceo “Mègara” e l’istituto tecnico Ruiz. Alle 9,15, dopo una breve assemblea in Piazza Fontana, impropriamente nota come Piazza America, gli studenti delle due scuole, in corteo si sono recati in Piazza Duomo, dove alcuni di loro, Joseph Insirello e Chira Finazzo, rappresentanti dell’Unione degli studenti, hanno tenutole loro allocuzioni, dopo le quale ha preso la parola ì’arciprete della Chiesa Madre, Palmiro Prisutto, in prima linea nel ricordare i tanti morti di cancro ad Augusta.

Giulia Càsole

VERSO LE QUOTE ROSA: IL CORAGGIO D’ESSERE DONNA ANCHE IN POLITICA – di Cecilia Càsole

Che cosa ha significato il XX secolo  per le donne del nostro Paese?

ceciliaL’Italia del  secondo dopoguerra riflette un modello “ di democrazia consociativa a frattura ideologica”. Tale nozione indica la competizione tra i due maggiori partiti  PCI (Partito Comunista Italiano ) e DC ( Democrazia Cristiana), negli anni in cui  nello scenario mondiale domina  la contrapposizione fra le maggiori potenze USA e URSS. 1946, anno decisivo. La massiccia partecipazione alla vita politica del Paese si presentò nel 1946, quando i cittadini furono chiamati a votare per la scelta fra Monarchia e Repubblica. In quell’ occasione, per la prima volta, le donne poterono manifestare la loro preferenza che si espresse nella maggior parte per la forma repubblicana. A quel punto, i partiti si resero conto che occorreva coinvolgere le donne nella politica, non tanto perché intendevano elevare la posizione sociale della donna quanto per un fine meramente opportunistico di acquisizione di voti e  consensi.  A confermare  la svolta fu l’adozione della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali – così come modificata dai successivi protocolli – ( legge 4 agosto 1955 n.848 )[1], che si preoccupò sin dai primi articoli delle donne e della loro tutela. L’articolo 14 della Convenzione, titolato “divieto di  discriminazione”,  non lascia spazio a interpretazione  :  “ Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o di altro genere, l’origine nazionale o locale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita o ogni altra condizione. Nella prima conferenza delle ragazze comuniste del 1954, Palmiro Togliatti, leader storico del PCI , ribadisce la necessità di spingere un acceleratore nel processo di emancipazione femminile. Del resto, la sinistra rispetto alla destra è stata la parte che ha accolto con maggior sensibilità la questione della rappresentanza di genere nell’agenda politica. Gli anni Settanta del secolo scorso  sono gli anni in cui ancora di più la “Questione femminile” assume una dimensione sovranazionale; quando nel 1966 fu adottato dall’Assemblea Generale  dell’ONU il Patto Internazionale sui diritti civili e politici entrato in vigore il 23 marzo 1976[2]. Sia nell’articolo 2 che nell’articolo 25 del Patto troviamo una chiara disciplina sulle modalità di tutela e di esplicazione dei diritti sia essi politici sia civili, nel rispetto dei princìpi di uguaglianza e non discriminazione. Il ruolo delle normative introdotte al di là del territorio nazionale è rilevante perché ha permesso di dare maggiore risalto al ruolo delle donne e alla loro tutela e, a maggior ragione,  ha imposto agli Stati membri  sia  vincoli normativi,  cui devono attenersi, sia il dovere di provvedere alla realizzazione di strumenti idonei a garantire la piena partecipazione delle donne alla vita politica, sociale, culturale, economica del Paese . Un decisivo passo in  avanti si ebbe con la legge n.125 del 1991 ,  Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro. Tale provvedimento volle favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e la carriera delle donne adottando le cosiddette “ azioni positive”, volte a rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna.

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