L’AMICIZIA IN FILOSOFIA E IN POESIA

Relazione di Giorgio Càsole sull’amicizia e recita del celebre episodio virgiliano di Eurialo e Niso, amici fino alla morte

casoleAUGUSTA. L’Associazione Nuova Acropoli, nata in Spagna e diffusa in Europa e nel mondo, nella sede augustana di Viale Italia, il 25 settembre, ha aperto il suo  nuovo corso di “Filosofia attiva”. In precedenza, con il bellissimo slogan “Platone sei un mito”, anche nella città federiciana, come in altre parti d’Italia, ”Nuova Acropoli  ha  celebrato la giornata della filosofia, con un convegno sul grande filosofo ateniese, al Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Un   convegno,  con un taglio accademico, e due intermezzi teatrali, in cui  sono stati trattati temi affrontati da Platone, quali l’Amore, L’Amicizia, la Bellezza, L’Anima, rispettivamente dai docenti Adriana Pricone, Giorgio Càsole, Jessica Di Venuta, Domenico Patania. Gli intermezzi teatrali, durante i quali sono stati rappresentati, in costume e no, passi da alcuni famosi dialoghi dello stesso Platone, hanno visto impegnati gli attori della compagnia “L’allegra brigata, diretta da Pietro Quartarone, che  hanno messo in scena parti del “Simposio”, e  i giovani della locale sezione di Italia Nostra, che  hanno  rappresentato una buona parte del “Fedro”.  La  manifestazione, coordinata da Concetta Serra, si è conclusa con l’appassionata interpretazione da parte di Giorgio Càsole della  scena conclusiva dell’episodio, tratto dall’”Eneide” di Virgilio, in cui è celebrata la salda amicizia di Eurialo e Niso, usque ad mortem, fino alla morte.  Il passo è stato anche  interpretato in occasione del convegno provinciale dei Maestri del lavoro, presente il Prefetto di Siracusa, Armando Gradone.

  G.T. –  Foto  Maria Gadaleta

AUGUSTA/ SALVIAMO LA FONDAZIONE PARISI -ZUPPELLO

zuppelloAUGUSTA. Il vicepresidente del circolo Umberto I, Mimmo Di Franco, desidera attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità regionali sulla fondazione Parisi-Zuppello, su cui molti vorrebbero mettere le mani per i terreni di sua proprietà  destinati a interventi per i poveri e gli orfani. Ecco il testo del ”grido d’allarme” di Di Franco: “ Forse molti non sanno di un patrimonio lasciato dalla Fondazione Parisi Zuppello, sito nel vicolo Orfanotrofio, che serve a promuovere iniziative a favore dei minori, nonché alla realizzazione di feste, gite, vacanze estive e di istruzione. Tutte queste attività avrebbero dovuto essere finanziate dai soci e dagli assistiti, con i contributi previsti dalle leggi regionali e statali e con lasciti di qualunque genere e le offerte dei benefattori. Tutt’ora, di quest’edificio, ne usufruisce l’associazione “Il buon samaritano” che offre gratuitamente 32 pasti ai più bisognosi e ad alcune persone emarginate. L’opera pia “Orfanotrofio Parisi Zuppello Santangelo, lasciò in eredità questo immobile, una grossa quantità di denaro e una vasta superficie di terreno per i fini sopraindicati. L’art.8 dello statuto della Fondazione recita che la stessa è retta da un Consiglio di Amministrazione composto da 5 membri, nominati con decreto dall’assessore regionale agli Enti locali, su proposta del Comune di 2 consiglieri, altri 2 consiglieri proposti dalla parrocchia Maria SS Annunziata-Chiesa Madre di Augusta ed 1 consigliere delegato dalla Regione, assessorato Enti Locali. La carica ha la durata di 4 anni a decorre dal decreto assessoriale di nomina. L’ultimo commissario fu l’ing Roberto Punginelli Commissario Straordinario dell’I.P.A.B. ORFANOTROFIO PARISI ZUPPELLO SANTANGELO di  AUGUSTA, dal 07/2007 al 06/2008, Assessorato regionale Enti Locali. Dopo qualche anno di presidenza, senza ombre e luci, a tutt’oggi, la Fondazione è di nuovo commissariata. Si chiede quale sia il patrimonio dell’Ente, considerata la partecipazione del Comune e quindi dei cittadini. Perchè si trova in stato di abbandono, malgrado i soldi spesi per il rifacimento delle mura esterne, mentre gli infissi rimangono aperti facendo entrare acqua piovana e umidità insieme alle deiezioni di colombe?  Perché non si utilizza per fare un asilo nido comunale, considerato la mancanza di tale struttura educativa ad Augusta? Perché non è stato preso, in uso per la distribuzione dei generi alimentari alle persone indigenti, tale locale, anziché assistere allo spettacolo indecoroso di persone in attesa in via Mègara del pacco alimentare, che oltre a perdere il lavoro perdono pure la dignità di persona libera?”

   G.C. 

“PREMIO DELLA RESISTENZA” A SIRACUSA

Alla cerimonia di premiazione, Aurelio Calìri e Giorgio Càsole tra gli ospiti d’onore.

CarpinoASIRACUSA – Orazio Càrpino ha ottant’anni, ma ne dimostra venti di meno. Maestro elementare in pensione, è diventato un giramondo:  va in Croazia o negli Stati Uniti, come a Roma o a Scicli. Va in giro a svolgere la “funzione” di nonno. Nel frattempo intesse una fitta rete di relazioni, come faceva in gioventù, quando tentò la strada del giornalismo a Milano, o nella maturità quando,  essendo maestro elementare, non ha mai dimenticato i suoi trascorsi di giovane socialista, figlio di un perseguitato politico dal Fascismo. Ovunque vada, da più di trent’anni a questa parte, Càrpino non dimentica un appuntamento importante nella sua città d’elezione, Siracusa, dove ogni anno organizza il “Premio della Carpino1Resistenza”, dal 1983, sostenuto da un manipolo di volontari, compresa la moglie Marcella, rivolto agli studenti delle scuole medie, con o senza finanziamenti pubblici, con o senza il contributo finanziario dell’ANPPIA, Associazione Nazionale Perseguitati Politici in Italia. Nella sala “Corrado Ventaglio” di Viale Cadorna a Siracusa, Càrpino e il suo manipolo di volontari hanno premiato Calogero Canzolle, Elvira Granata, Marco Pitino, Lorenzo Russo, Valeria Santacroce, Federica Zappulla,  tutti della classe IIIA dell’istituto comprensivo “Costanzo”, il dirigente scolastico Guzzardi e  Maria Grazia Pizzata, la docente che ha sostenuto gli alunni nella preparazione di un elaborato sulle donne perseguitate dal Fascismo. Prima della premiazione,  hanno voluto perpetuare la memoria di una donna, la principessa Mafalda di Savoia, morta  prigioniera nel lager nazista di Buchenwald.. Alla memoria dei bambini morti proprio a Buchenwald, Giorgio Càsole, anche lui docente e interprete appassionato, ha dedicato la semplice ma straziante poesia “Scarpette rosse” di Joice Lussu, durante la serata di premiazione condotta con garbo e simpatia da Dominella Santoro, che ha dovuto far fronte alle esuberanze di Càrpino che, oltre a Càsole, ha avuto come ospiti Aurelio Calìri, Angelo Musumeci, Pippo Lo  Curzio, Maria Pugliatti, Maria Lucia Riccioli, Maria Bella. Quest’ultima ha letto “poesie del padre Turiddu”, poeta popolare ricordato anch’egli annualmente con grande amore di figlia.

   Lina Solarino –  Nella foto: in alto, da sin. Orazio Càrpino, Giorgio Càsole, Dominella Santoro; in basso,alcuni dei bambini premiati da Marcella Càrpino

AUGUSTA/ ISOLA PEDONALE E TAVOLINI FUORI? CI SUONO BUONE SPERANZE!

PIAZZA DUOMOAUGUSTA. Sulle strade più famose di Roma, come Via Veneto, ogni bar dispone di tavolini e sedie per attirare i clienti, anche se i prezzi sono salatissimi. Roma è la capitale ed è piena di turisti. Non soltanto a Roma, ma i quasi tutte le città e cittadine d’Italia esistono aree pedonali, quanto meno in ore dedicate al passeggio e agli acquisti. In anni passati anche ad Augusta l’isola pedonale, in Via Principe Umberto, limitatamente al tratto da Via Colombo a Via Roma, entrava in vigore durante le ore canoniche del passeggio. Da anni, però, la via principale del centro storico è  ritornata a essere percorsa dalle auto  a tutte le ore. E’ vero che l’isola pedonale, estesa al  cuore del centro storico, dove si affaccia la Piazza Duomo, forse era diventata inutile, perché gli augustani non passeggiano più come una volta, ma è anche vero che, da qualche tempo, si registra un’inversione di tendenza, tanto che qualche gruppo spontaneo ha proposto e attuato iniziative per “ripopolare” Piazza Duomo e dintorni. Ed è anche vero che giovani imprenditori stanno sfidando la crisi aprendo locali per attirare clienti. Tra questi locali ci sono bar che vorrebbero avere la concessione di una parte di suolo pubblico, anche in Piazza Duomo per tavolini e sedie. Concessioni del genere sono date in cittadine come Rosolini (dove, recentemente, Ficarra e Picone hanno girato molte scene del loro ultimo film) o in località prettamente turistiche come Marina di Ragusa, per non parlare del cuore di Ortigia a Siracusa. Non si vede perché non debba avvenire lo stesso in Augusta e in questa direzione s’è mosso il fondatore del “Popolo della rete“, Antonino Di Silvestro, che ha sollecitato la terna commissariale, che amministra Augusta, a deliberare per favorire i gestori dei bar. A una prima  sollecitazione i commissari avevano risposto che non sussistevano le condizioni per tali concessioni. Di Silvestro è tornato alla carica  e, dopo una conversazione con la commissaria Cocciufa, ha ricevuto l’assicurazione che dell’argomento si occuperà il sovraordinato Falconieri, consulente dei commissari per queste problematiche. Non si vede, infatti, quale potrebbe essere la contro indicazione. Anzi, il Municipio ne avrebbe un piccolo beneficio incamerando gli importi  derivanti della concessione. Infatti, deve pagare chiunque abbia  la concessione del suolo pubblico, ovviamente senza sottrarre spazio vitale ai cittadini che non vogliono sedersi ai tavolini. Nessuna contro indicazione, invece, per l’isola pedonale, che favorirebbe il passeggio, con tutte le implicazioni che questo comporta, evitando di avvelenare il centro storico con i gas di scarico delle auto, almeno per un breve periodo.

Giorgio Càsole

LO SPETTACOLO DI CHI ASPETTA PER STRADA IL PACCO DEGLI ALIMENTI PER I NUOVI POVERI

VIA MEGARAAUGUSTA. A metà e oltre degli anni Cinquanta del secolo scorso, i poveri in Augusta, intorno a mezzogiorno, si riunivano nel cortile del convento, ubicato in Via Orfanotrofio,  delle suore di Sant’Anna,  edificio che fa parte del patrimonio Parisi-Zuppello. Le suore sono state ospiti dell’edificio per settant’anni, assolvendo il compito di allevare le orfanelle, secondo le volontà dei proprietari del patrimonio  destinato a  scopi umanitari. La piaga dei figli orfani è scomparsa e anche le suore sono scomparse da Augusta, precedute dalle suore Orsoline, il cui convento è già da anni in vendita. Oggi, nell’ex convento di Via Orfanotrofio l’associazione “Il buon Samaritano” a mezzogiorno offre un pasto caldo, ovviamente gratis, ai nuovi poveri di Augusta.  L’attuale crisi economico-finanziaria, che ha stretto in una morsa tutta l’Italia e non solo, ha prodotto effetti gravissimi anche in Augusta. I nuovi  poveri non sono soltanto  anziani e singoli, ma ci sono intere famiglie bisognose, bisognose di tutto, dai vestiti ai generi alimentari. Ecco che la locale sezione della Croce Rossa si è attivata  per venire incontro alle esigenze di questi nuclei familiari, aprendo uno “sportello” in Via Megara all’interno di un locale municipale, vicino alla sede dell’Associazione dei Carabinieri in congedo. Davanti a questo “sportello” ormai la ressa è tale che le persone in attesa  occupano la carreggiata, producendo uno spettacolo, triste a vedersi ma, soprattutto possibile causa e di disordini e di intralcio al traffico veicolare. Non potrebbero i vigili urbani essere presenti durante la distribuzione dei pacchi alimentari, sia per evitare i temuti inconvenienti sia per evitare che qualche prepotente o qualche furbetto possa fare il povero più povero portando via più degli altri. Vigili urbani cercansi, dunque.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/FOGNE SCOPPIATE NELLE ADIACENZE DEL PALAJONIO

PALAJONIOAUGUSTA. Sera di venerdì 26 settembre. Al Palajonio, dove vengono disputate le partite di calcio a cinque, c’è in atto una fiera per la vendita di prodotti vari. La fiera è stata inaugurata il 20 e sarà chiusa domenica 28. I visitatori non sono numerosi. Anzi. Sembra quasi  di stare nel deserto dei Tartari di Buzzati. Sarà la crisi, non certo l’orario, perché la fiera è aperta dalle cinque del pomeriggio  a mezzanotte. Ma ciò che impressiona non è il senso di desolazione. E’ la puzza. Una puzza disgustosa, nauseabonda, mefitica, insopportabile. Non è, però, la solita puzza proveniente dalle industrie. E’ una puzza diversa, quasi domestica. Sì. E’ la puzza delle fogne. Che succede? Come mai l’aria è ammorbata da questo terribile odore? Lo domandiamo al gestore del Palajonio, Giovanni Santanello, che ci dice: “Noi non c’entriamo. Altrimenti avremmo smantellato la fiera. Sono scoppiate le fogne in una strada qui vicina. E’ successo stamattina. Abbiamo avvisato i vigili urbani, ma non è successo niente.” Anche qui, come in altre circostanze, “vigili urbani cercansi”?

Giorgio Càsole