UN CONVEGNO AL CIRCOLO UNIONE PER MIGLIORARE AUGUSTA

imagesCAV8GQNYAUGUSTA – Si è conclusa con grande successo la manifestazione del Circolo Unione Augusta  che insieme alla Augustalab  Connection  ha dato modo  a professionisti, studenti, laureandi  e docenti universitari di incontrarsi al fine di concorrere tutti insieme per  il recupero, la rivalutazione  e la funzionalizzazione di edifici, strutture e quanto altro  costituisce il patrimonio paesaggistico e architettonico monumentale di Augusta. Sono stati  tre giorni di intenso lavoro con una rassegna di progetti architettonici, presentazione di tesi di laurea e contestuale convegno sui risvolti economici di possibile fruizione dei beni oggetto di restauro. Il  pubblico, che con molto interesse ha seguito  i lavori a volte  prolungati oltre il previsto per la quantità delle tematiche trattate, ha potuto usufruire alla fine anche di un interessante dibattito che ha visto confrontarsi sul tema  altri  addetti ai lavori e molte di quelle che possono essere definite “menti pensanti” della città. Interessanti gli interventi del C.A. Roberto Camerini, del Direttore del Museo della Piazzaforte, Antonello Forestiere, del Presidente della Commissione di Storia Patria, Giuseppe Carrabino, dell’Architetto Costantino De Martino, dell’ing. Filippo De Martino e di tanti altri magistralmente coordinati dall’ architetto Carlo Parrinello. L’obiettivo prefissato da Elena la Ferla della Lab Connection e da Gaetana Bruno del Circolo Unione è stato quasi totalmente raggiunto, anche se con rammarico allo stato attuale in questa rete di collegamenti mancava l’interlocutore principale, quello politico istituzionale in grado di decidere ed operare delle scelte sulla base di quanto proposto dal compatto e qualificato fronte dei tecnici. La dott.ssa Gaetana Bruno, in qualità di Presidente del Circolo Unione ha ringraziato tutti ed ha annunciato altre interessanti iniziative, che aggiunte alle routinarie di carattere culturale e ludico ricreative, investiranno  tematiche sociali, ambientali ed economiche  al fine di contribuire a migliorare lo stato della città e della qualità di vita dei propri cittadini.

    Gaetano Gulino

IL TENORE AUGUSTANO CARMELO PANEBIANCO COGLIE ALLORI ALL’ANFITEATRO DI MILO

Panebianco-PlataniaMilo, in provincia di Catania, è un paesino pedemontano dell’Etna, amato dal popolare cantante bolognese Lucio Dalla, tanto che comprò casa e vi stabilì la residenza estiva. Oltre a Dalla, Milo ha attratto un altro cantante,  il catanese Franco Battiato, che frequenta Milo non soltanto nella stagione estiva, quando è piacevolissimo, per un po’ di frescura, recarsi all’anfiteatro,   fatto costruire anni fa dall’amministrazione civica per offrire spettacoli all’aperto. Nel grande anfiteatro, dedicato  giustamente a Lucio Dalla, dopo la morte, l’altra sera ha cantato il tenore augustano Carmelo Panebianco che, attualmente, risiede ad Acicastello, ma che periodicamente ritorna nella sua Augusta, dove un tempo il padre aveva un negozio per la riparazione e la vendita di orologi – attività oggi continuata dal fratello Maurizio. Carmelo ha saputo entusiasmare il folto pubblico presente con canzoni di sicura presa, toccando l’acme con l’interpretazione, per me sorprendente, di “Nessun dorma”, aria della Turandot di Puccini, celeberrimo cavallo di battaglia di Pavarotti.  Panebianco, che tiene concerti un po’ in tutt’Italia non ha cantato in Augusta in una serata dedicata. Forse è  arrivato il momento di farlo  conoscere ai suoi concittadini e farlo apprezzare, come lo apprezzano gli spettatori che, altrove, lo applaudono con convinzione.

G.C. – Nella foto: Panebianco al centro , fra il tenore Aldo Platania e Giorgio Càsole

La ricetta di Malta deve essere finanziata con soldi regionali o europei. Quelli delle sanatorie industriali vadano ai malati di tumore e ai disoccupati

augustaricet02AUGUSTA – Che i beni culturali siano importanti, in quanto rappresentano la memoria storica di un popolo, nessuno lo può negare, nè mettere in discussione e pertanto se ci sono le risorse economiche e questi beni appartengono ai privati, possono essere acquistati dal comune, anche se la tendenza degli enti statali, regionali e comunali in questi ultimi anni é quella di affidare la gestione ai privati. Ma queste operazioni possono avere senso se al comune di Augusta non ci fosse il DISSESTO  FINAZIARIO. Oggi purtroppo, ci sono cittadini di Augusta che, essendo disoccupati, vivono una condizione che non  permette loro di far fronte ai bisogni giornalieri per l’acquisto dei beni di prima necessità, alle spese minime per permettere ai loro figli di frequentare la scuola d’obbligo, ecc.. La premessa è doverosa per far capire che sarebbe una cosa ingiusta e iniqua utilizzare le risorse finanziarie nelle COMPENSAZIONI INDUSTRIALI per finanziare l’acquisto della Ricetta di Malta. Risorse che potrebbero essere utilizzate per pagare le degenze e le spese mediche dei cittadini di Augusta colpiti di tumore, per esempio, e ad Augusta ce ne sono tantissimi, o per finanziare lavori socialmente utili da fare svolgere ai tanti disoccupati che da un po’di giorni stazionano davanti alla sede municipale in attesa di trovare una soluzione per alleviare un disagio sociale che ormai dura da troppo tempo ormai. I cittadini di Augusta non vogliono più essere AGNELLI SACRIFICALI nelle mani dei politici e degli industriali di turno,  dove i primi incassano miliardi di euro di accise regionali e nazionali e i secondi continuano a sfruttare le ricchezze del sottosuolo siciliano. Oggi la città che é in ginocchio, in attesa che i rappresentanti politici possano risolvere il problema economico dei malati di tumore e dei disoccupati. Risposte non più rimandabili.

FRANCESO RUGGERO

SIT- IN PER EVITARE L’ULTIMO “SCIPPO”, QUELLO DELL’L’INPS

La nota di Giorgio Càsole fa la storia di tutti gli “scippi”

imagesAUGUSTA. Lunedì 4 agosto, alle ore 8,30 del mattino, orario di apertura degli uffici, tutti i sindacati  e gruppi di volontariato si sono dati appuntamento in Via Adua, davanti all’ingresso del numero civico dove sono ubicati gli uffici della sede distaccata dell’INPS, l’istituto nazionale della previdenza sociale.  I nostri lettori ricorderanno che abbiamo pubblicato le reazioni allarmate di sindacalisti e responsabili di gruppi di volontariato alla voce, diffusa frequentemente, secondo cui anche la sede augustana dell’INPS dovrebbe  essere soppressa. Sarebbe l’ultimo ”scippo” ai danni di questo Comune, il secondo dopo Siracusa, per numero di abitanti, costituente con Priolo e Melilli il triangolo dell’area industriale più inquinata d’Europa. Abbiamo sentito pochi giorni fa l’arciprete della Chiesa Madre, Palmiro Prisutto, affermare che, ad Augusta,  il conto dei morti accertati per cancro è arrivato al numero di  500 persone. Al recentissimo convegno tenutosi a Siracusa sull’inquinamento nell’area,  illustri scienziati hanno chiarito che, a causa delle sostanze inquinanti, viene intaccato addirittura il DNA dei nascituri nel grembo della madre. Augusta ha un porto che, in diritti erariali, dà allo Stato circa 25 milioni di euro l’anno, come  ci ha  precisato  Davide Fazio, presidente dell’Assoporto di Augusta, in un’intervista per RASSEGNA METROPOLITANA. Eppure Augusta viene privata a poco a poco di tutte quelle risorse pubbliche che prima ne facevano una cittadina degna di rispetto, degna quasi del suo nome imperiale (Augusta è parola latina, che significa “eccelsa”, “venerabile”, “elevata” e simili). Ora sta diventando un Comune periferico, con alcuni gioielli storici  imperscrutabili, spesso ridotti a uno stato rovinoso, ma con pochi servizi. L’inizio della spoliazione è avvenuto con il forzato trasferimento del più prestigioso reparto dell’ospedale civico, quello di Ostetricia e Ginecologia, una volta fiore all’occhiello della sanità provinciale, grazie alle cure profuse dal primario, l’augustano Salvatore Paci. Nonostante le numerose marce di protesta, alcune  con alla testa il sindaco di Melilli, Sorbello, essendo stranamente assente quello di Augusta, Carrubba, il reparto è stato trasferito nel nuovo ospedale di Lentini, per accontentare un politico locale , diciamolo pure, e per giustificare la presenza di un nuovo mega complesso ospedaliero, bello a vedersi, erto sulla collina, ma troppo grande per le esigenze odierne. Risultato: nessuno nascerà più a  Augusta. Molti augustani, poi, preferiscono  altre mete e non Lentini. Al reparto di Ostetricia hanno affiancato quello di Pediatria, con il risultato di impoverire il “Muscatello”, che corre ancora il rischio di non essere considerato più ospedale, secondo gli odierni standard che prevedono almeno 12o posti letto. Poi è stata la volta dell’Ufficio delle Entrate, chiusura che avevamo anticipato a gennaio dello scorso anno, con largo anticipo per scongiurarla.

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