IL CASO DEL GIOVANE SUB SIRACUSANO LUIGI ASSENZA

L’autopsia che non si doveva fare apre invece inquietanti scenari

lsSIRACUSA  – “Per rispetto alla famiglia posso soltanto dire che ho fatto dei prelievi di campioni sul cadavere di Luigi Assenza, per farli sottoporre ad analisi di tossicologia. I risultati si conosceranno fra 50-60 giorni e soltanto allora sapremo la verità sulla morte del ragazzo”. Così il medico legale Franco Coco, che su incarico del Pubblico Ministero Margherita Brianese, ha effettuato, nella sala mortuaria dell’ospedale “Umberto I”, l’autopsia sul cadavere di Luigi Assenza, studente universitario di 21 anni, figlio del consigliere comunale di Forza Italia, Giuseppe Assenza. Inizialmente l’accertamento autoptico era stato escluso, nella convinzione che fosse sufficiente l’ispezione cadaverica effettuata alla Tonnara nel pomeriggio di domenica 27 luglio, dal medico legale Franco Coco, per stabilire la causa che aveva determinato la morte del ragazzo. Il perito settore aveva sentenziato che il giovane sub era morto per annegamento. Ma le troppe voci, che sul web circolavano sulla tragica fine del ragazzo, hanno fatto venire dei dubbi al Pubblico Ministero che, anziché firmare l’autorizzazione alla restituzione della salma alla famiglia, ha invece firmato un provvedimento con cui disponeva l’autopsia. E dall’autopsia che non si doveva fare sono venuti alla luce degli elementi che aprono invece scenari inquietanti. Anche la famiglia del ragazzo era stata presa in contropiede visto che aveva già fatto affiggere i manifesti funebri in cui si annunciavano i funerali nella chiesa di Santa Rita. Funerali che sono stati rinviati a mercoledì 30 luglio, con funzione religiosa che si è svolta sempre nella chiesa di Corso Gelone. In attesa di sapere gli esiti degli esami tossicologici, affidati al dottor Romano di Catania, gli investigatori della Guardia Costiera di Siracusa hanno reso noto che Luigi Assenza è morto in seguito ad un gesto di buona educazione verso il proprietario di una barca, che si era “impantanato” a causa dell’ancora rimasta incagliata nei fondali. Luigi Assenza, senza che alcuno glielo chiedesse, si è offerto spontaneamente di gettarsi in mare per disincagliare l’ancora e permettere così al proprietario della barca di riprendere la navigazione.

Luigi ha indossato la maschera e le bombole dell’ossigeno e si è tuffato, scendendo in fondo al mare, ad una profondità di sette metri. E non è più riaffiorato vivo. In superficie il corpo è riemerso già privo di vita, sotto gli occhi smarriti e in lacrime del papà di Luigi, il consigliere comunale Giuseppe Assenza, che non ha potuto fare assolutamente nulla per dare soccorso al proprio figlio. Così come vani sono risultati tutti i tentativi operati dal personale del 118 per rianimare il giovane sub. Il Pubblico Ministero Brianese ha aperto un fascicolo sulla morte di Luigi Assenza, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, allo stato a carico di ignoti. Ad alcuni tecnici di una nota casa di costruzione di bombole di ossigeno è stato dato l’incarico di accertare se le bombole usate da Luigi Assenza fossero difettose e, in caso affermativo, quale nesso il mal funzionamento possa avere con la morte del ragazzo. Ma l’attenzione del Pubblico Ministero e degli investigatori della Guardia Costiera è tutta rivolta all’esito delle analisi di tossicologia, in quanto si potrebbero prefigurare altri scenari e altre indagini che potrebbero coinvolgere altri soggetti.

PIno Guastella

IL CASO DEL GIOVANE SUB SIRACUSANO LUIGI ASSENZAultima modifica: 2014-07-31T18:05:29+02:00da leodar1
Reposta per primo quest’articolo