QUARTO POSTO A GALOFORO, DELLA CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA, AL PRIMO MEETING NAZIONALE

Meeting piedilucoLAGO DI PIEDILUCO (Terni) – Il 5 e 6 aprile, si è svolto il primo grande evento remiero stagionale sul lago di Piediluco, con 113 società e 1372  atleti a confronto  nelle varie specialità olimpiche, sulla distanza dei 2000 metri. La Canottieri Club Nuoto Augusta ha partecipato alla manifestazione con i suoi due uomini migliori, Sebastiano e Rosario Galoforo, che si sono ben comportati, onorando se stessi e il nome della città di Augusta, più volte rinominata nel corso delle regate, anche durante la diretta Rai Sport. Nel singolo ragazzi Sebastiano Galoforo, classificandosi 2° nella batteria eliminatoria e 1° in semifinale, si è guadagnato la finale A, questa volta la  più siciliana di tutti i tempi, con quattro conterranei ai barchini di partenza. Seby, dopo una buona partenza, ha mantenuto per un lungo tratto la seconda posizione, per poi cederla negli ultimi 250 metri, classificandosi al 4° posto (medaglia di legno). Tutto sommato un ottimo risultato che fa ben sperare per un posto in finale ai Campionati Italiani, anche se il talento augustano della Canottieri Club Nuoto Augusta dovrà ancora lavorare sodo per essere pronto per metà giugno, sia sotto l’aspetto tecnico che sotto quello agonistico. Costretti a un “tour de force” nel quattro di coppia ragazzi, fra batterie, semifinali e orari difficili,  Seby e i suoi compagni non hanno potuto conquistare la finale A (ricordiamo che nei primi 9 posti del singolo Ragazzi c’erano cinque ragazzi siciliani e quattro componevano il 4 di coppia), mentre nella finale B, essendo liberi da altre gare, hanno dato il meglio di loro stessi e dimostrato che in diverse condizioni avrebbero potuto anche farcela, vista la scioltezza e il tempo con cui hanno dominato la piccola finale.
Buono Rosario nel singolo Juniores e nel singolo Seniores, ma deve ancora lavorare tanto per essere competitivo e ricomporre il doppio, con il fratello Sebastiano, in previsione dei Campionati Italiani Juniores.

  C.C.N.A.

IL CASO DISPERATO DEL 34ENNE MODICANO CHE, DOPO AVER PERSO L’USO DI UN ARTO, E’ COSTRETTO A PERCORRERE 240 KM AL GIORNO PER RECARSI AL LAVORO AD AUGUSTA

“…….Ma la legge 104 dice che dovrei stare nella sede più vicina a casa mia”

rosario-basile-4-322x322AUGUSTA – E’ il 24 luglio del 2007. Saro è un ragazzo modicano di 27 anni, ha una fidanzata, indossa la divisa bianca della Guardia Costiera e ha una grande passione per la moto. Tutto sembra andare a meraviglia quando però la sorte decide di accanirsi contro di lui. Mentre percorre con la sua amata moto la strada che da Modica porta a Marina, all’altezza di c.da San Filippo un’auto svolta a sinistra senza accorgersi del suo arrivo. L’impatto è violentissimo. Le conseguenze ancora di più. In un caldo pomeriggio di mezza estate la vita di Saro Basile è cambiata di colpo. Le conseguenze dell’incidente sono terribili soprattutto per il suo braccio destro che dopo 10 giorni di ricovero in ospedale non si muove più. Viene operato una prima volta per ridurre le fratture ma non basta. C’è bisogno di una visita neurologica perché è evidente che qualcosa non va. Il braccio sembra staccato dal corpo. A Roma gli viene diagnosticata una paralisi al plesso brachiale. In pratica dei cinque nervi che controllano i movimenti del braccio, quattro si sono staccati dal midollo osseo. “Appena il dottore ci ha comunicato la diagnosi, ci siamo guardati con Sara. Il primo pensiero è stato per lei. Le ho detto chiaramente che l’avrei capita qualora avesse deciso di lasciarmi per non affrontare una vita di sacrifici, perché era chiaro ormai che quella era la sorte che mi era toccata. Oggi siamo sposati e abbiamo avuto da 45 giorni la nostra Emma. Questa è stata la migliore risposta di mia moglie”. Comincia quindi un calvario per la famiglia Basile fatto di interventi, viaggi a Roma e fisioterapia. Qualcosa migliora ma non a tal punto da restituire a Saro la vita di prima: “Da un giorno all’altro la mia vita è cambiata. Quello che prima mi sembrava insignificante d’un tratto è diventato importante. Anche vestirsi, prendere un bicchiere d’acqua, correre, scrivere, tutte cose che diamo per scontate, sono diventate un’impresa. Però non sto qui a lamentarmi, c’è chi sta molto peggio di me. Invece io ringrazio sempre il Cielo per avermi donato mia moglie e la mia bambina. Avrei potuto morire quel giorno e adesso non sarei qui a godermi la mia famiglia”.  Le lamentele arrivano invece nel campo lavorativo. L’incidente ha infatti conseguenze anche sulla sua professione. Il Ministero delle Infrastrutture, da cui dipende la Capitaneria di Porto, non lo ritiene più idoneo al ruolo militare e lo passa tra il personale civile della marina militare del Ministero della difesa con un’invalidità del 67% e la legge 104 comma 3. Purtroppo in provincia non ci sono postazioni di personale civile della Marina, la più vicina è ad Augusta. E così cominciano i viaggi giornalieri verso la città megarese. Sveglia alle 5, un’ora di macchina e poi in ufficio fino al pomeriggio. “Dal 2007 al 2011 la mia vita è stata questa. Con un braccio sono stato costretto a guidare per 200 km al giorno. Uno stress psicofisico non indifferente. Per fortuna nel 2011 si presenta la possibilità del “comodato”, cioè essere prestato nuovamente al Ministero delle Infrastrutture e conseguentemente alla Capitaneria di Porto di Pozzallo. Due anni che però finiscono ben presto. Nel 2013, a scadenza del prestito, rifaccio la domanda per prolungare il comodato ma mi viene respinta. La spending review infatti ha imposto al Ministero delle Infrastrutture tagli al personale civile. Devo ritornare alla Difesa e quindi ad Augusta. Ricomincia il mio calvario. Mi suggeriscono di trasferirmi là ma come devo fare? Da solo non posso vivere e non posso neanche portare via da qua la famiglia visto che mia moglie lavora come avvocato e che abbiamo già acceso un mutuo per la casa dove viviamo, dopo esserci sposati nel 2010. Sono quindi ritornato a fare la vita di prima. Ho chiesto aiuto a tante persone, a politici, istituzioni. Mi guardano con pena ma nessuno ha il potere, o la volontà, di aiutarmi. Io potrei andare in qualsiasi ente essendo un operatore di amministrazione ma tutti dicono di essere al completo. Pensate che dovrebbero pagarmi solo il 10% del mio stipendio essendo il restante 90 sempre a carico del Ministero della Difesa. Rinuncerei pure a questo 10% pur di avvicinarmi a casa ma la legge me lo impedisce.  Voglio solo che mi sia data la possibilità di vivere una vita quanto più normale possibile, vicino a mia moglie e a mia figlia”.

Giuseppe Ragona   

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AUGUSTA/ L’ANTIMAFIA REGIONALE AL COMUNE! PASSERELLA ELETTORALE?

665442563AUGUSTA. Preannunciata  dalla grancassa mediatica e dagli inviti formali della commissione straordinaria Librizzi Cocciufa Puglisi, la visita della Commissione regionale antimafia a palazzo di città è stata seguita da un altrettanto strombazzamento mediatico che ha dato ampia risonanza alle parole del presidente della commissione, l’ex presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, con a latere il “pentastellato” Stefano Zito, deputato grillino di Siracusa, che in questo periodo suda freddo perché potrebbe perdere il posto all’Assemblea regionale  se, come pare certo, si andrà a votare in alcune sezioni dei Comuni di Pachino e Rosolini, in séguito alla pronuncia del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha accolto il ricorso dell’ex deputato regionale Gennuso. Come si ricorderà, Gennuso fu escluso per poche centinaia di voti e  denunciò brogli elettorali. Tali brogli non sono stati compiutamente accertati perché le schede elettorali, che devono essere conservate per cinque anni dopo la votazione, si sono letteralmente volatilizzate, nel senso che non si trovano. Qualcuno le ha fato sparire. Dunque, il CGA ha deciso che dev’essere rinnovato il voto in quelle sezioni, dove hanno votato circa ottomila elettori, in cui sarebbero avvenuti i brogli. Il voto dovrebbe avvenire a maggio, in concomitanza con le elezioni europee. In questo caso potrebbe riprendere quota la candidatura dell’augustano 31enne Antonino Di Silvestro che, nell’ottobre 2012, fu il primo dei non eletti in seno alla lista presentata dai grillini.  A proposito di elezioni, qualcuno ha avanzato l’ipotesi che l’arrivo della Commissione antimafia non sia stato che una passerella elettorale, in vista, appunto, delle elezioni del 24 maggio prossimo.  Ovviamente, Nello Musumeci non poteva tessere gli elogi della triade Librizzi Cocciufa Puglisi e della magistratura “con i cui lavori “ – ha sottolineato Musumeci – “non  intendiamo interferire”. Ci mancherebbe altro! Musumeci  ha ripercorso le vicende più salienti in cui è stato esercitato il condizionamento della criminalità organizzata, con la connivenza di politici e di burocrati: la vicenda del cimitero e della raccolta dei rifiuti. Per quest’ultima vicenda, Musumeci ha riferito che la Commissione ha accertato che il Comune  ha svolto il servizio per ben vent’anni “in forza di ordinanze, senza essere appaltato”. Musumeci ha  espresso la convinzione che la legge che regola lo scioglimento dei Comuni per le infiltrazioni mafiose dev’essere cambiata, riducendo il tempo della gestione commissariale e allontanando, oltre ai politici, anche i dirigenti comunali che hanno permesso il connubio tra politica e criminalità organizzata.

Giorgio Càsole

PESCATORI “ABUSIVI” IN PORTO MULTATI DALLA GUARDIA COSTIERA DI AUGUSTA

 mqdefaultAUGUSTA-  Prosegue l’attività di contrasto condotta dagli uomini della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Augusta –  nei confronti della pesca illegale nel porto Megarese, operata da soggetti senza scrupoli che, noncuranti della potenziale nocività per la salute del consumatore finale, esercitano illegalmente attività di pesca nella rada di Augusta. Negli ultimi giorni la dipendente motovedetta CP 716, nell’ambito dei programmati accertamenti di polizia marittima coordinati dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Augusta ha intercettato, all’interno della rada megarese, cinque natanti da diporto condotti da diportisti intenti a pescare in zona vietata con l’ausilio di attrezzatura professionale (rete da posta). Dopo aver identificato le persone sui natanti, soggetti in maggioranza residenti ad Augusta e già noti, i militari hanno proceduto al sequestro di circa 1000 mt di rete da posta, nonché a elevare, nei confronti dei responsabili, sanzioni amministrative per complessivi euro 20.000. I prodotti ittici pescati sono stati rigettati in mare, in quanto ancora vivi. L’occasione è utile per rammentare che la normativa in materia di pesca mira a colpire duramente chi pratica la pesca senza la previste abilitazioni, prevedendo sanzioni da 2000 fino a 12.000 € nei confronti dei pescatori “non professionisti” che detengono attrezzature da pesca non consentite (ad esempio, come nei casi suddetti, diportisti che trasportano/conservano a bordo reti da posta). La Capitaneria di Porto di Augusta ribadisce inoltre che è assolutamente vietata l’esercizio di qualsiasi tipo di attività di pesca nelle acque portuali, non solo per motivi igienico-sanitari, ma anche a tutela della propria incolumità, in quanto si tratta di zone di mare altamente operative per la continua presenza di unità mercantili e militari, nonché di mezzi portuali in movimento.

I VOLTI FEMMINILI DI GRAZIELLA PAOLINI PARLAGRECO Al CIRCOLO UFFICIALI

jjjAUGUSTA. Graziella Paolini Parlagreco ha impreziosito con i suoi quadri i saloni del Circolo Ufficiali della Marina Militare dal 28 marzo al  6 aprile. Le tele rappresentano la summa dell’ultima produzione dell’artista e comprendono nature morte, marine, ma,  soprattutto,  un’ampia galleria di soggetti femminili. La nostra pittrice, di origini piemontesi, dopo la laurea all’Accademia delle Belle Arti di Palermo e un lungo soggiorno in Calabria, si trasferisce definitivamente in Sicilia, a Catania. Titolare di cattedra di disegno e storia dell’arte, ben presto abbandona l’insegnamento per dedicarsi totalmente alla passione per la pittura e per la poesia;  è autrice,  infatti,  di notevoli raccolte liriche. Ma è grazie alla sua produzione pittorica che si afferma nello  scenario artistico internazionale, vincendo numerosi premi e collezionando lusinghieri riconoscimenti da parte dei critici più in auge: uno tra tutti, Lucio Barbera. Dal 1980 ha allestito 6 personali e partecipato a 23 collettive. Di notevole pregio e rilievo artistico sono il suo studio per illustrare Il Barone rampante di Italo Calvino e la mostra dal suggestivo titolo Le donne, i cavalier, che riecheggia un famoso verso del poema dell’Ariosto, ispirato all’amor cortese, a cui le tele rimandano. Le sue ultime opere, esposte al Circolo Ufficiali, sono tutte di una bellezza struggente. Paolini Parlagreco conosce l’insegnamento dei grandi maestri del Rinascimento di cui emula il tratto nella bellezza e la sua arte esplora tutti i secoli con rinnovata creatività. La tensione creativa si percepisce in ogni opera, una tensione ricercata, da poeta quale lei è, e che ha nutrito in lunghe giornate di intenso lavoro. L’artista usa le tecniche pittoriche e i colori con grande maestria e sapienza. Il risultato è di grande impatto estetico oltre a suscitare in chi osserva, un’ intensa emozione. Quella della nostra artista è un’ampia e originale produzione sul tema della femminilità poeticamente intenso e ritrascritto con un’intensa polivalenza di spunti, figurazioni e simbologie di grande fascino. La sua pittura ha subìto nel tempo interessanti mutamenti capaci di evidenziare la continua ricerca esistenziale di un modello di vita e di cultura intesa come sviluppo incondizionato della personalità. La scelta d’arte a cui s’ispira fa interagire pittura e realtà, da cui deriva un linguaggio figurativo che alterna soggetti ora prettamente realistici ora surrealistici, che si muovono tra spazi fantastici e luoghi della memoria, testimoni di un tempo passato, di un ambiente, di una cultura. Il simbolo è ricorrente e viene proposto con tratto elegante e suadente. Attraverso il dominio assoluto del segno e l’appropriata scelta di luci e colori e l’eleganza formale, si coglie un pensiero, un messaggio un suggerimento. Figure belle, levigate, quasi irreali declinate ora con tratto essenziale, ora attraverso un fraseggio ricco di chiaroscuri,  ora con incisivo riferimento alle sue composizioni poetiche. Notevole l’uso del colore, soprattutto del rosso, che diventa luce pura,  che si riverbera sul resto dell’opera, simbolo di una sensualità particolare, di cui tutti i soggetti femminili dell’artista sono espressione, come egregiamente spiega il critico d’arte Nuccio Mula: “Arte Femmina e non femminea, in assoluta maestà di “status”, laddove ogni Donna è realmente “Domina”, proiezione identitaria di Colei che, puntualmente, ri-crea soprattutto sè stessa”. Attraverso queste preziose opere  Graziella  Paolini Parlagreco si rivela grande interprete del Bello, quello a cui tutti dovremmo essere educati, quello che per Platone coincide con il Bene e che ci spinge a comprendere quanto sia vero che “la bellezza salverà il mondo” .

    Zaira Lipari