LA MISSIONE UMANITARIA CONTRO LA CECITÀ EVITABILE FA TAPPA IN ANGOLA GRAZIE ALLA MARINA MILITARE E ALLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUS

Fondazione Francesca RAVA (8)Il 30° Gruppo Navale della Marina Militare, composto dalla portaerei Cavour, dalla rifornitrice Etna e dalla fregata Bergamini, impegnato nella Campagna Navale “Il Sistema Paese in movimento”, ha concluso oggi la sosta nel porto di Luanda (Angola),  iniziata lo scorso 15 febbraio. Anche in questa tappa il personale volontario della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, con il contributo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e del personale sanitario della Marina Militare, ha svolto attività di assistenza umanitaria a favore dei bambini africani.  A bordo di nave Etna, infatti, con il contributo dell’intero equipaggio e dell’Infermiere Volontarie della C.R.I., lo staff sanitario della Fondazione Francesca Rava composto a Luanda da 5 oculisti e optometristi volontari provenienti da AIMO, Federottica, Albo degli ottici Optometristi, OGS hanno effettuato 286visite oculistiche optometriche, donando 80 occhiali assemblati al momento. Dall’inizio della Missione Umanitaria sono stati visitati complessivamente 1492 pazienti e donati 370 occhiali nei porti di Mombasa (Kenya), Maputo (Mozambico), Città del Capo (Sudafrica) e Luanda (Angola).  Le navi della Marina Militare, partite da Civitavecchia il 13 novembre scorso, proseguiranno la navigazione giungendo a Pointe Noire.

A “CITTA’ DELLA NOTTE”, SANREMO CHIAMA SIRACUSA ALL’INSEGNA DELL’ARTE E DELLA SOLIDARIETÀ

MUSICA E SPETTACOLO PER “UN MONDO SENZA PIU’ TUMORI” . EVENTO NAZIONALE PRO LILT SICILIA:SANREMO PROMOAWARDS AREA SUD 

imagesAUGUSTA. Sanremo chiama Siracusa all’insegna dell’arte e della solidarietà. Continuano, infatti, le iniziative congiunte  tra la Lilt e la Sanremo Productions Academy, diretta dal maestro Ermanno Croce. Dopo aver ospitato gli artisti siracusani al teatro Ariston, lo scorso anno,  le iniziative dell’Academy si spostano in terra di Sicilia con due grandi spettacoli e una selezione del  prestigioso Sanremo Promo Awards. Gli spettacoli , promossi  dalla  Lega italiana per la lotta contro i tumori,  nell’ àmbito delle proprie attività di promozione e di sensibilizzazione,  hanno lo scopo primario di diffondere la cultura della prevenzione,  con l’ obiettivo di  sensibilizzare l’ opinione pubblica ad ampliare nuove forme di prevenzione con l’ apertura di un centro nella città di Augusta.  Augusta, grazie alla sinergia tra  Lilt e  la Sanremo Productions Academy,  ospiterà la 19^ edizione del concorso nazionale Sanremo Promo Awards”, che avrà luogo il 21 e il 22 marzo, con inizio alle 14.30, al teatro Città della Notte. La kermesse è realizzata in collaborazione con Sanremo productions Academy.Tanti artisti e cantanti a favore della Lilt “Per un mondo senza più tumori”. I cantanti che  supereranno  queste selezioni accederanno  alla semifinale nazionale (che si terrà in aprile a Milano)  esibendosi  davanti a un pubblico di produttori e discografici. Dalla semifinale usciranno i cinque finalisti che si contenderanno il Sanremo Promo Awards 2014. L’ Accademy offre  due spettacoli siciliani a sostegno della Lilt proprio in occasione della “Promo Awards”. Venerdì 21 marzo, alle 21, Ciao Lucio”, da un’idea del maestro Ermanno Croce, in collaborazione con Iskra Menarini e Carmela Moffa. Un viaggio attraverso le canzoni, i filmati e le testimonianze dirette, che ricordano Lucio Dalla, per far rivivere le molteplici eterne emozioni che il cantante bolognese ha regalato con le sue canzoni .  È l’unico spettacolo riconosciuto e approvato dai familiari di Lucio Dalla. La manifestazione prevede anche una versione didattica, proposta alle scuole nelle mattine di venerdì 21 e sabato 22, alle 10.30. Ancora una serata di solidarietà è in programma sabato 22 marzo alle 21. Si tratta del musical  I migliori anni della nostra vita”. Saranno proposti brani che hanno fatto crescere intere generazioni, hit di successo di Battisti, Zero, Zucchero, Cocciante. Durante la serata vi sarà la partecipazione straordinaria del cabarettista Giovanni Cacioppo.

   Patrizia Tirendi

PRIMA NAZIONALE IL 6 MARZO/ UNA COPRODUZIONE TEATRO STABILE DI CATANIA ED EMILIA ROMAGNA, TEATRO FONDAZIONE

Nel ruolo del titolo Vincenzo Pirrotta, in quello di Iago lo stesso Lo Cascio. Valentina Cenni è Desdemona, Giovanni Calcagno un soldato  

Othello__Iago_and_Desdemona__by_snowdrop7CATANIA – Un Otello scarnificato, condensato nella dimensione dell’atto unico, ridotto a tre, anzi quattro personaggi: il ruolo del titolo, Iago e Desdemona, ai quali si aggiunge l’invenzione di un soldato che si fa narratore, coscienza critica, coro. «A partire dall’Otello di Shakespeare, un altro Otello», sottolinea Luigi Lo Cascio a proposito della sua nuova avventura teatrale, che lo impegna nella triplice veste di autore, regista, attore. E se l’artista palermitano riserva per sé i panni di Iago, sceglie come Otello il conterraneo Vincenzo Pirrotta. Desdemona è Valentina Cenni, la figura del soldato è affidata a Giovanni Calcagno. Scene, costumi e animazioni sono di Nicola Console e Alice Mangano, le musiche di Andrea Rocca, le luci di Pasquale Mari. Dopo i consensi e i prestigiosi premi conquistati nel 2012 e 2013 con la coproduzione di “Un tram che si chiama desiderio”, Teatro Stabile di Catania ed Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzano insieme il nuovo allestimento e invitano la stampa alla prima nazionale, fissata per il 6 marzo alla sala Verga di Catania, dove le rappresentazioni si protrarranno fino al 16. Luigi Lo Cascio riassume il percorso che lo ha portato alla personale rivisitazione della tragedia del Bardo elisabettiano: «Mettere in scena l’intero testo, e per di più nella versione compiuta e statuaria dell’originale, appare impresa fuori misura. Così, insieme per prudenza e devozione nei confronti del modello, ho cercato di cavarne un soggetto, fedele il più possibile agli spunti narrativi e ai rimandi alla fonte, ma intraprendente, sempre scontando i limiti delle forze a disposizione, nella ricerca di una via, foss’anche un vicolo, da aggiungere alla mappa sterminata che raccoglie le varianti, le trasposizioni, i calchi di questa tragedia candidamente misteriosa. Fortunatamente, il fatto che l’opera di Shakespeare, pur coinvolgendo lo spazio pubblico, rapidamente converga e punti al cuore di un dramma fortemente individuale, sembra autorizzare un lavoro di concentrazione e restrizione del campo d’azione. Si metteranno a fuoco soltanto alcune parti del testo, quelle che obbligano a confrontarsi con l’enigma di certe passioni umane». Attraverso l’uso dei versi e con una scrittura in cui la lingua italiana e quella siciliana si fronteggiano a colpi di endecasillabi, il plot si presenta modificato già nella sequenza temporale. Come spiega l’autore: «Si comincia dalla fine del testo di Shakespeare. La tragedia di Otello è già compiuta. La prima preoccupazione di chi resta è giustiziare Iago. Per mezzo di atroci torture si vuole penetrare il mistero dell’evidente sproporzione tra il suo risentimento per Otello e la catastrofe che ha voluto innescare. Un soldato che ha assistito agli avvenimenti, non sopportando le distorsioni e i travisamenti con cui la vicenda rischia di venire tramandata, racconta la storia del suo amato generale, praticando alcune infrazioni alla realtà in nome di una verità più radicale. Nella sua versione, la storia di Otello è la storia di un uomo. E ciò che lo conduce al compimento del suo atto scellerato non è chiaramente dovuto alle implicazioni che derivano dal colore nero della pelle. Ma da quella differenza fondamentale che talvolta, invece di generare un incontro tutto da costruire in virtù del desiderio, può spalancare un varco da cui può irrompere un odio smisurato. Questa differenza è quella tra uomo e donna».

Caterina Rita Andò