I FRATELLI GALOFORO DI AUGUSTA IN SEMIFINALE AI CAMPIONATI ITALIANI DI CANOA

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SABAUDIA – Nell’ultimo week-end di Settembre sul lago di Sabaudia si e conclusa la stagione agonistica 2013 con i Campionati Italiani Assoluti e Junior. La Canottieri Club Nuoto Augusta si è presentata con il doppio Junior dei fratelli Sebastiano e Rosario Galoforo, che hanno ben figurato fino alle semifinali dove si sono classificati al sesto posto. 2000 metri faticosissimi con un vento laterale che ha spazzato trasversalmente il campo di regata. La coppia augustana ha messo a frutto tutta la loro preparazione tecnica e agonistica degli allenamenti svolti nella baia Xifonia di Augusta. I fratelli Augustani hanno dato il meglio di loro stessi giungendo quarti nella loro batteria eliminatoria e poi hanno lottato fino all’ultima palata per avere diritto all’accesso in semifinale. Il presidente Domenico Di Mare commenta che l’obiettivo prefissato è stato raggiunto, portare una barca Augustana in semifinale in questa categoria non avveniva da più di un decennio e specialmente con due atleti così giovani, sperando che questo possa essere un inizio per ricostruire una squadra degna di onorare il valore sportivo della Canottieri Club Nuoto Augusta.

C.C.N.A.

AUGUSTA/ QUARTIERE VIA DELLE SALINE, GLI ABITANTI SI RIVOLGERANNO AL GIUDICE?

 

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AUGUSTA.Il nubifragio,  che la scorsa settimana ha messo in ginocchio Catania e provincia, ha colpito violentemente anche alcune aree di Augusta: due di queste sono le solite  che fanno pensare al fenomeno veneziano dell’acqua alta. Sono le aree della Scardina e di Via delle Saline, entrambe pubbliche, gangli stradali di vitale importanza, di cui in passato abbiamo documentato lo stato delle cose immediatamente o qualche ora dopo un nubifragio qualsivoglia. Per via Delle Saline passano le automobili che provengono dall’ospedale  “Muscatello”, come si evince dalla foto allegata. La foto è stata scattata poco dopo le nove del mattino della scorsa domenica,  quando il tratto terminale di Via Delle Saline era talmente allagato che il cassonetto dei rifiuti era stato collocato come se fosse un segnale di divieto. Solo dopo quasi tre ore l’acqua è stata smaltita. Durante la notte, però,  i bassi o, se volete, gli scantinati delle case del quartiere sono stati nuovamente ed el tutto invasi dall’acqua, nonostante il notevole sforzo finanziario e progettuale attuato dai proprietari degli stabili G e H. I rappresentanti di tali stabili avevano ricevuto assicurazioni da parte degli amministratori comunali avvicendatisi alla guida del Comune. Fra questi, lo stesso ex sindaco Carrubba, che anni fa abitava in un delle palazzine interessate al fenomeno. I proprietari degli appartamenti hanno stanziato e speso la somma complessiva di sessantamila euro per installare pompe sotterranee di sollevamento, per asfaltare l’area e pere fare erigere un muro di contenimento. Nonostante questo, a causa dello scorso nubifragio, l’acqua è ancora entrata all’interno dei locali a piano terra degli immobili, causando altri danni, da aggiungere a quelli provocati negli anni precedenti, quando non erano ancora stati portati a termine i lavori. Mette conto di ricordare che uno dei proprietari, per via dei periodici allagamenti, ha subìto la distruzione d’un’intera libreria, con molti libri, e il danneggiamento delle pareti. Come si spiega l’ultima invasione dell’acqua, se sono state installate le pompe sommerse e eretti i muri di contenimento? Semplice. La Via Delle Saline è stata sì colpita da un’autentica bomba d’acqua, ma tale bomba d’acqua non ha trovato la valvola di sfogo che c’era fino a qualche anno fa: il canale di scolo che correva lungo le pendici della line ferrata e sfociava a mare. Questo canale o “saione” è stato completamente eliminato durante i lavori pubblici di rifacimento della stessa strada in occasione della messa in opera della strada come strategica via di fuiga  voluta da un progetto di protezione civile. La ditta che svolse tali lavori, con il beneplacito o con l’omissione del controllo da parte dell’ufficio tecnico comunale, eliminò tale canalone, così che, in queste circostanze, l’acqua non trova la propria via di fuga e rimane in quel tratto di strada per ore e ore, determinando il rallentamento delle auto, con il rischio di danneggiamento delle stesse, e con il danneggiamento sicuro degli scantinati degli immobili che insistono su quella strada. Per circa quarant’anni, l’ex sindaco Carrubba ha abitato in uno di tali appartamenti. Se un tempo, funzionari e amministratori comunali avevano buon gioco nello scaricare le loro responsabilità, affermando che dovevano  essere i proprietari a provvedere, ora tale responsabilità è esclusivamente di funzionari e amministratori comunali, anche se gli amministratori oggi sono tre commissari di nomina governativa. I proprietari hanno interesse e intenzione di rivolgersi all’autorità giudiziaria, mettendo in mora, dunque, gli attuali amministratori, se non provvederanno in tempo a ripristinare il canalone distrutto.
 Giorgio Càsole