INCARDONA DICHIARATO CONTUMACE DAL TRIBUNALE DI SIRACUSA

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SIRACUSA – “Incardona Gaetano! E’ presente?”. Siracusa, 27 settembre, ore 9,55 circa: l’interrogativo è della presidente Sciobilia del tribunale di Siracusa  che  dovrebbe giudicare, quale imputato a piede libero, il quasi 75enne Gaetano Incardona, nativo di Buccheri,  arciprete della chiesa madre di Augusta, sospeso dalla sua funzione di parroco non dall’esercizio degli atti di culto, perché accusato di abusi sessuali in danno di una ragazza ventiduenne recatasi da lui per confessarsi. Nel capo d’imputazione è prevista l’aggravante per aver commesso gli abusi proprio quale ministro di culto durante la confessione. Com’è noto, il vescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, ha respinto le dimissioni di Incardona, presentate mentre si trovava agli arresti domiciliari.  Il sacerdote di Buccheri ha ricevuto dalla pubblico ministero la pesante misura interdittiva di non poter entrare nel territorio del Comune di Augusta. Il vescovo, mentre ha nominato amministratore della chiesa mare il sacerdote Palmiro Prisutto, parroco di Brucoli, ha conferito a Incardona l’incarico di rettore on pieni poteri di una comunità in quel di Carlentini. Lo stesso presule aretuseo, in passato, aveva  conferito allo stesso Incardona un incarico all’interno del consiglio presibterale di Siracusa, nel quale siedono, di norma, sacerdoti eletti da altri sacerdoti e alcuni designati direttamente dal vescovo della diocesi. Alla domanda della presidente Scibilia risponde il sostituto processuale di uno dei difensori di fiducia di Incardona, informando il collegio sull’assenza dell’imputato. La presidente immediatamente dichiara la contumacia di Incardona e subito dopo, d’accordo con i difensori delle parti, Giorgio Assenza avvocato della parte offesa è presente, rinvia il processo, che  è stato classificato come processo con giudizio immediato, a lunedì 28 ottobre, giorno in cui il processo sarà incardinato davanti a un altro collegio giacché, per motivi organizzativi (“ragioni tabellari”,  ci informa Assenza), il collegio presieduto dalla dott/ssa Scibiliasi  occupa di altri tipi di reati. Come direbbe qualcuno, la domanda sorge spontanea: _ come mai, allora questo processo è stato assegnato in prima istanza a un collegio che non si occupa di questo tipo di reati? La domanda cade nel  vuoto. Oppure potremmo dedurre: cose all’italiana, come all’italiana è la dizione “processo immediato”. Si può definire “immediato” un processo che sarà incardinato fra un mese? Cose, appunto, all’italiana.  Tra una cosa e l’altra, apprendiamo che, oltre alla testimonianza della ragazza che ha presentato la denuncia, con il corredo di un DVD,  sono state prese in considerazione altre due testimonianze, di due donne che avrebbero subito molestie sessuali dallo stesso sacerdote quando era parroco nella chiesa del Sacro Cuore di Augusta e che solo ora si sono fatte avanti, incoraggiate dalla denuncia della ventiduenne e dall’arresto di Incardona il quale, il 28 ottobre, se non sarà ancora contumace, potrà chiedere che il processo venga celebrato a porte chiuse. La ragazza che è tornata a filmare gli approccio molesti di Incardona non sembra intenzionata  a chiudere le porte chiuse.
   Giorgio Càsole