SALVATORE CICCARELLO, LICEALE DI AUGUSTA, SI DIPLOMA CON 100 e LODE, “SCIENZIATO E UMANISTA”. SI RACCONTA AI LETTORI

Ciccarello.jpgAUGUSTA. Abbiamo recentemente pubblicato un servizio su Giovanni Cirillo,del liceo scientifico annesso al liceo classico “Mègara”,  diplomatosi con 1oo e lode, ai recenti esami di Stato. Un altro alunno dello stesso liceo, compagno di classe di Cirillo, Salvatore Ciccarello, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode e ha superato anch’egli come Cirillo i test selettivi per essere ammesso al Politecnico di Torino. Ciccarello (nella foto) non ha nulla del classico sgobbone, il cosiddetto secchione. Anzi. Gli abbiamo chiesto di parlare di sè in prima persona ai nostri lettori. Ecco  la sua risposta:” Sono interessato a ogni aspetto delle Scienze, tuttavia credo che anche la parte umanistica sia qualcosa di fondamentale nella formazione di un individuo alla quale non si può proprio rinunciare). Mi affascina tutto ciò che è legato alle Scienze, alla tecnologia, e sono anche un appassionato di informatica sin dall’infanzia. Ho sempre avuto molti interessi sin da quando ero piccolo, in particolare, come già accennato precedentemente, credo sia di vitale importanza un’attiva partecipazione alle attività pubbliche. Non è vero che noi giovani non siamo interessati a migliorare il nostro territorio, secondo me è un concetto sbagliato.  Personalmente ho curato negli anni del Liceo il mio blog personale: ‘Acropoli Megarese’ (un tavolo di confronto sociale nel quale scrivevo articoli su vari argomenti) che ho tuttavia chiuso l’anno scorso per mancanza di tempo. Sono molto interessato alla filosofia e alla storia (in particolare storia moderna, leggo molti libri) e mi interesso anche di attualità ed economia. Al liceo sono stato rappresentante della Consulta e, nel corso dell’ultimo anno, presidente del comitato studentesco. L’impegno civile, il confronto con gli altri deve nascere proprio a scuola, e credo fermamente che un liceo sia il miglior luogo dove sviluppare questi interessi, perché nel nostro piccolo emuliamo i meccanismi della vita pubblica. E’ fondamentale trasmettere questi valori alle nuove classi che arrivano. Solo così possiamo sperare di migliorare il nostro Paese. Tra le attività alle quali ho partecipato al liceo ricordo con piacere la partecipazione, durante quest’anno scolastico, alle Olimpiadi di Matematica a Cesenatico (gare a squadre) e soprattutto i due soggiorni in Inghilterra (a Oxford prima e poi a Newcastle) durante i quali ho avuto modo non solo di migliorare la mia conoscenza della lingua inglese ma anche di conoscere persone fantastiche di altri Paesi.  Mi piace lo sport, ho fatto per molto tempo nuoto (anche se non a livello agonistico), mi piace anche il calcio (sono tifoso della Juventus). Inoltre seguo la Formula 1. Mi piace molto la musica: i miei gruppi preferiti sono i Rolling Stones, i Led Zeppelin, i Pink Floyd.. mi piace molto il  Jazz e mi diletto a suonare la chitarra (il mio chitarrista preferito è Eric Johnson). Cerco di interessarmi sempre di tutto e leggo qualsiasi cosa trovo davanti. La curiosità è fondamentale!  Mi piace tanto viaggiare e visitare nuovi luoghi: ogni città, ogni struttura riflette la cultura delle civiltà passate. A ciò si ricollega il mio interesse per le opere civili e architettoniche.
Adesso ho intenzione di studiare Ingegneria Civile, a Catania o al Politecnico di Torino presso il quale ho già svolto il test di ammissione a Luglio.
Sono consapevole che quello che mi aspetta è un percorso nuovo e ancora non sono che all’inizio, ma credo che una maggiore cura per la progettazione possa sempre migliorare la vita di ogni singolo cittadino.  Ci tengo molto a ringraziare tutti i miei docenti per la mia formazione.”   -Cosa ci vuole per arrivare al 100 e lode?

“Quello che serve in ogni attività: impegno, costanza e, soprattutto, bisogna sempre credere in quello che si fa”.

G.C.

NASCE LA“FESTA DELL’OPERA MEDITERRANEA”

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CATANIA –  “Festa dell’Opera Mediterranea” è il nuovo appuntamento con la grande musica lirica promosso dalla blasonata Camerata Polifonica Siciliana. Fedele alla linea programmatica tracciata in oltre vent’anni di attività dal presidente Aldo Mattina e dal fondatore e direttore artistico Giovanni Ferrauto, la CPS produce per il 2013 un vero e proprio festival estivo, che pur senza trascurare il tradizionale repertorio operistico, ha tra i principali obiettivi tenere a battesimo titoli inediti o mai eseguiti nel territorio. La prima mondiale assoluta diMena, da poco ultimata dal compositore  Plinio Maggi ispirandosi a “I Malavoglia” verghiani, sarà così abbinata in cartellone ad un classico immortale come “Il barbiere di Siviglia” rossiniano, allestito con la prestigiosa collaborazione del bass-baritone Simone Alaimo.  Questa prima edizione della “Festa” si svolgerà dal 25 al 30 luglio a Catania e Gela con un’ulteriore tappa a Noto. La Camerata Polifonica Siciliana si avvale per l’occasione della preziosa sinergia, avviata già lo scorso anno, con la Repubblica del Kazakistan, che sostiene il progetto attraverso la partecipazione della rinomata Orchestra di Stato del Teatro dell’Opera di Astana, capitale della nazione kazaka. Anche il Comune di Gela (Assessorato al Turismo) interviene come sponsor della manifestazione insieme agli altri enti pubblici che sostengono la CPS: Regione Siciliana (Assessorato Turismo) e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Nell’ambito del progetto è stato realizzato un workshop corale a cura di Giovanni Ferrauto, al quale hanno partecipato tre importanti ensemble siciliani: “Perfecta Laetitia Sancte Johannes” di Gela, “Sine Nomine” di Giarre e “Alma redemptoris Mater” di Scordia, diretti dai maestri Francesco Falci, Antonino Visalli e Giovanni Catalano.  La “Festa dell’Opera Mediterranea” prevede dunque la realizzazione di due autentici eventi. Tale si annuncia  Mena, intensa creazione “crossover” – tra  classica e pop – del catanese Plinio Maggi, cantautore e compositore tra i più importanti, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Sua, una per tutte, la canzone “L’indifferenza”, incisa in Italia e all’estero da Iva Zanicchi nel 1970. Nonostante il precoce ritiro dalle scene e il lungo impegno come farmacista, Maggi ha sempre coltivato e maturato l’urgente passione per la composizione, ed è approdato infine al teatro musicale e alla lirica, secondo un percorso che lo accomuna alle affini esperienze di autori come Franco Battiato, Lucio Dalla, Gianni Bella, Riccardo Cocciante. “I tre atti di Mena – sottolinea Plinio Maggi – sono un omaggio all’anima etnea, rielaborata attraverso il capolavoro di Verga, e in particolare l’amore irrisolto di Mena Toscano e Alfio Mosca. Ho cominciato a lavorarci circa quattro anni fa, seguendo l’esortazione dell’allora presidente della Società Catanese Amici della Musica, Antonio Maugeri, che di musica e cultura s’intende davvero”. La composizione di Maggi per Mena è stata trascritta e orchestrata da Giovanni Ferrauto, che salirà anche sul podio della formazione kazaka. Il libretto è stato sviluppato a quattro mani dallo stesso Maggi e Carlo Majorana Gravina. Interpreti saranno il soprano Chiara Vyssia Ursino (nel title role di Mena), il tenore Yuri Corace Cassarà (Alfio), il baritono Salvatore Todaro (Padron ‘Ntoni), il mezzosoprano Concetta Cannavò (Maruzza), e ancora il tenore Vincenzo Lo Presti (Cipolla), il baritono Tommaso Caramia (Piè di papera), il mezzosoprano Melissa Minardi (Voce dal popolo), l’attore Fabio Costanzo (voce recitante). I popolani saranno impersonati dai circa 100 elementi del suddetto “Festa dell’Opera” Workshop Choir, istruito dai citati maestri del coro e di palcoscenico Falci, Catalano e Visalli. La regia è di Turi Giordano, scene di Rocco Cuvato, costumi di Rosi Bellomia. Dal punto di vista del linguaggio melodico, armonico e drammaturgico che caratterizza Mena, la prima cosa che balza in chiara evidenza è la sua atipicità, dovuta all’incontro di due mondi poetici e culturali assai diversi fra loro: da un lato la fertilissima “vena” di spontaneità melodica di Maggi, che affonda le sue radici nella più nobile tradizione della canzone italiana d’autore, e dall’altro la sensibilità contemporanea del compositore Giovanni Ferrauto che nell’eclettismo ha trovato una delle sue direttrici creative più feconde.L’impianto armonico di Ferrauto traspone la linea melodica di Maggi su un piano propriamente operistico, contestualizzandolo nell’ambito della scrittura musicale degli inizi del ‘900 con chiari riferimenti stilistici d’ispirazione pucciniana e mascagnana. Non mancano sezioni assai contrastanti dove Ferrauto ha utilizzato tecniche seriali o di strumentazione timbrica. L’impegno vocale richiesto ai ruoli è particolarmente arduo, in quanto è frequente il ricorso a tessiture estreme sia verso l’acuto che, al fine di rendere più naturale la parola cantata, verso il basso.Il doppio appuntamento con Mena è a Catania il 25 luglio alla Terrazza Ulisse con la serata di gala prevista per l’inaugurazione; e quindi il 28 alle Mura Timoleontee di Gela.L’altro titolo in cartellone, che non ha certo bisogno di presentazione, è Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e può contare, s’è detto, sulla partecipazione di una stella della lirica come Simone Alaimo, che collabora da tempo al progetto della “Festa dell’opera Mediterranea” insieme alla sua Accademia Lirica, fucina di nuove leve. Alaimo, che ha ritagliato per sé il ruolo di Basilio, curerà anche la regia. Accanto a lui il baritono Massimiliano Fichera (Figaro), il mezzosoprano Sofie Koberize (Rosina), il tenore Daniele Zampardino (Il conte d’Almaviva), il basso buffo Giuseppe Esposito (Bartolo), e ancora il soprano Rosanna Manzella (Berta) e il baritono Giuseppe Toia (Fiorello). Il coro maschile Perfecta Laetitia Sancte Johannes di Gela è istruito dal maestro Francesco Falci. Maestro al cembalo Enrico Dibennardo, sul podio il direttore d’orchestra Abzal Mukhitdinov. Scene e costumi di Gerardo Spinelli. “Il barbiere di Siviglia” sarà in scena il 27 luglio alla Terrazza Ulisse di Catania, il 29 a Noto, al Cortile dei Gesuiti, dove lo spettacolo è realizzato in collaborazione col Festival Internazionale Notomusica; e il 30 luglio alle Mura Timoleontee di Gela. Tra i protagonisti, oltre ad artisti affermati nel panorama della lirica internazionale, anche giovani talenti appositamente selezionati e preparati. Un ringraziamento particolare va al celebre tenore Salvatore Fisichella, che ha messo a disposizione la sua esperienza artistica nella preparazione del cast vocale di Mena.Gli spettacoli hanno inizio alle ore 21.  

Caterina Rita Andò

UNA CORONA PER I 23 GIOVANI MORTI DEL SOMMERGIBILE ASCIANGHI NEL LUGLIO 1943, INABISSATOSI A LARGO DI AUGUSTA

Promotore dell’evento l’ex pretore onorario Francesco Migneco

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som1.jpgAUGUSTA. Anche i 23 giovani del sommergibile Ascianghi, inabissatosi al largo di Augusta il 23 luglio del ’43 hanno avuto la loro scheggia di memoria, 7° anni dopo la sciagura, cioè martedì 23 luglio 2013.. Apprezziamo la sensibilità del Comandante di Marisicilia, Ammiraglio Roberto Camerini, anch’egli fervente sommergibilista, per avere consentito una breve ma significativa commemorazione dei 23 marinai, per la maggior parte ventenni, che da quel lontano 23 luglio 1943 giacciono nel silenzio degli abissi, custoditi da quel mare tanto amato e che brutalmente li inghiottì. A bordo dell’imbarcazione di rappresentanza, con l’amm. Camerini, il cappellano militare don Paolo Spinella, alcuni ufficiali e con gli avvocati,  Francesco Migneco, ex pretore onorario e  promotore dell’evento, e  Antonello Forestiere, direttore del Museo della Piazzaforte, si raggiungeva la posizione 37°09’N – 015°22’E ove l’imbarcazione veniva messa impeccabilmente alla cappa di poppa, dando luogo alla celebrazione. Il tenente di vascello Umberto Castronovo, solerte e attento Aiutante di Bandiera  dell’amm. Camerini, dava lettura del nome, cognome e grado dei caduti osservando, contestualmente, un minuto di silenzio. Il cappellano militare recitava una breve omelia in suffragio e benediceva la corona d’alloro fasciata dal tricolore e retta da due marinai. È stato un momento di sincera commozione quando l’alloro si è posato in mare, e lentamente si allontanava verso l’orizzonte, proprio sulla stessa rotta che il piccolo Ascianghi percorse per l’ultima volta, lasciando, al di là di ogni eroica esaltazione, un esempio di vera e convinta dedizione ai valori della patria. Anche se per motivi contingentali, quel simbolo non è stato posato alle otto miglia dalla nostra costa ove avvenne l’affondamento, bensì a circa tre miglia, tuttavia l’abbiamo visto allontanarsi placidamente tra le onde, quasi a dimostrare di conoscere la rotta e di aver fretta di raggiungere quel luogo che custodisce quei 23 giovani, cui il destino negò di conoscere la vita. L’’avv. Miogneco ha commentato: “Grazie Marisicilia per averci consentito questa breve ma simbolica commemorazione, carica di sincera e sentita commozione e soprattutto di rispetto umano. Insieme abbiamo chinato il capo alla memoria di quei martiri che, anche se per loro non vi fu posto per la gloria, oggi abbiamo dimostrato che vi è nella MEMORIA dei vivi.”

M.F. 

COMANDO DELLE FORZE DA PATTUGLIAMENTO: L’AMM. CULCASI SUBENTRA ALL’ AMM. DI CAPUA

 

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AUGUSTA –
Giovedì 25 luglio alle ore 1000 si è tenuta, presso la Banchina Tullio Marcon di Augusta, la cerimonia di passaggio di consegne del Comando delle Forze da Pattugliamento per la sorveglianza e la difesa costiera (Comforpat) fra i Contrammiragli Domenico Di Capua e Mario Culcasi, che ha assunto l’incarico. Ha presenziato alla cerimonia il Comandante in Capo della Squadra Navale, l’Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi. L’Ammiraglio Di Capua ha ceduto il Comando del Comforpat dopo un anno e mezzo di intensa attività operativa ed addestrativa, che ha visto le proprie unità navali percorrere oltre 100.000 miglia, per assumere l’importante incarico di Capo del 3° Reparto “Impiego Sottufficiali e Truppa” presso lo Stato Maggiore della Marina Militare. Le 16 navi appartenenti al Comforpat (10 pattugliatori e 6 corvette) assicurano per la Marina Militare il delicato compito di sorveglianza in alto mare 365 giorni all’anno, attraverso la costante presenza di una unità navale in vigilanza delle attività di pesca e controllo dei flussi migratori nella zona del Canale di Sicilia, a tutela degli interessi nazionali ed a salvaguardia della vita umana in mare. Durante il periodo di comando dell’Amm. Di Capua, sono state effettuate 47 missioni di pattugliamento, che hanno consentito di trarre in salvo oltre 3400 naufraghi. Al Comforpat appartengono 6 Pattugliatori d’altura, finanziati negli anni ’80 con fondi dell’allora Ministero della Marina Mercantile (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) nel quadro della legge sulla “difesa del mare”, che dispongono di attrezzature per la lotta all’inquinamento marino da idrocarburi Il Comforpat ha inoltre alle proprie dipendenze la Scuola di Comando Navale, antica istituzione, unica fra le marine di rango della NATO, volta a preparare i Tenenti di Vascello al primo comando navale. L’Amm. Culcasi proviene dal comando di Maribase Taranto.

    M.S.   –  nella foto, da sin. gli ammiragli Di Capua e Culcasi