AUGUSTA/ COSÌ NACQUE TELERONDINE

 

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 AUGUSTANel 1971 tornai da un viaggio in Canada con un pensiero fisso, ovvero dar vita a una radio privata di tipo locale; parlandone ad amici e conoscenti, però, mi resi conto che poche persone all’ epoca davano credito al mio ambizioso progetto. Tre anni dopo, nel 1974,  fui assunto in ENEL  e in quel periodo cominciai a conoscere tanta gente nuova, tra le quali il sottufficiale della MM Leonardo Lo Monaco, detto Enzo, e alcuni altri tecnici delle trasmissioni in Marina. E intanto quell’anno a Catania e  Ragusa nascevano due emittenti TV locali, TELETNA e TELEIBLEA; mi ricordo che quest’ ultima fu l’emittente in cui il mio nuovo amico Enzo Lo Monaco, si dà il caso,  fece esperienza di televisione e radio. Fu così che a un certo punto mi resi conto che stavano per maturare i tempi per ripartire con quel sogno che avevo gelosamente custodito nel cassetto, finchè una sera del 1976  mi decisi a parlare ai nuovi amici di questa mia idea fissa, cioè di realizzare ad Augusta non più una radio libera, bensì un’ emittente radio-televisiva, un’ idea che, tra mille perplessità e la mia stessa incredulità, cominciava a trovare finalmente un primo consenso, quello di Enzo Lo Monaco, mentre col passare dei giorni, gradualmente, anche gli altri iniziavano a prendere in serie considerazioni quel mio utopistico progetto. Riuscimmo così a procurarci una piccola telecamera, un centralino di antenna, che si tramutò in un piccolo trasmettitore, un modulatore e non solo, perchè nel giro di alcune ore di un pomeriggio assolato di primavera, da una casetta di Monte Tauro mandammo in etere le prime immagini televisive: nella prima, in verità,  si vedeva la mia persona intenta a cogliere delle belle margherite, un’ immagine che venne trasmessa per almeno 1 ora di fila.  Per questo, la stessa sera, passeggiando in via Umberto, come si usava  a quei tempi, incontrai delle persone che, smanettando il televisore nel tentativo di ricevere teletna, la prima tv della sicilia orientale,  erano riuscite per caso a sintonizzare il loro televisore sulla mia immagine; conoscendomi, si erano messi alla mia ricerca per chiedermi di preciso cosa stesse succedendo ad Augusta. A dire il vero, in un primo momento, non sapendo bene a cosa potessi andare incontro, cercai di negare l’evidenza ma poi, messo alle strette da qualche amico più intimo, confessai la verità, ovvero che si stesse cercando di creare una piccola emittente locale e che forse si sarebbe chiamata “Tele Augusta”. Intanto coi miei nuovi amici ci vedavamo segretamente più spesso nella casa di monte Tauro e così, col passare dei giorni, tra un panino e una birra si lavorava, mentre l’attrezzatura si arricchiva di un piccolo videoregistratore, una telecamera più definita, e altro ancora. Nel contempo,  grazie alla pubblicità gratuita che ci stavamo facendo attraverso le prove tecniche, in città si era sparsa alacremente la voce che presto sarebbe nata una nuova emittente locale. Le idee certo non mancavano anche se, a distanza di tre mesi dalla prima trasmissione, ci rendemmo conto che sarebbero serviti molti soldi per mandare avanti quel tipo di progetto e noi non sapevamo come fare, visto che di soldi in giro ce n’ erano pochi. Fu allora che, armandomi di coraggio, decisi di parlarne al Dott. On. Innocenzo Galatioto, noto personaggio augustano recentemente scomparso il quale, pur manifestando a freddo qualche tipo di perplessità, mi indicò una terza via, dandomi dapprincipio quasi l’impressione di non voler prendere in serie considerazioni la mia idea. Evidentemente però mi ero sbagliato perché qualche sera dopo, a sorpresa, ci ritrovammo nel suo ufficio, assieme agli altri componenti dello staff e fu allora che, con grande nostra meraviglia, leggemmo nei suoi occhi un grande interesse. Ci propose quindi di costituire una società cooperativa, alla quale più tardi fu data il nome di TELERONDINE, a cui aderirono inizialmente, oltre me, alcune persone di Siracusa e Catania, amici del dott. Galatioto, oltre a Enzo Lo Monaco, Franco De Luca, nonché, di seguito, Giorgio Casole, Giuseppe Tringali, ecc.  Perché la rondine? Qualche anno prima c’era stato il referendum nazionale sul divorzio e sui manifesti del comitato a favore del “SI” era ritratta una maestosa rondine, da cui il nome.

Fin qui la storia, non tanto conosciuta,  sulla nascita di  TELERONDINE S.r.l. ; il resto è storia nota dalle tantissime persone che ci seguirono all’epoca alla radio e alla televisione. Fu la radio che diede i natali a Rosario Fiorello, mentre la televisione stava per diventare RAI3.

      Salvatore  Tringali  

I meno giovani  ricorderanno certamente gli slanci culturali che Giorgio Càsole, non ancora prof., ha più volte dato in questi lunghi anni alla città di Augusta. Non a caso Rosario Fiorello, tanto per citare un personaggio noto, proprio con lui ha mosso i primi passi esordendo per la prima volta nello spettacolo “Bazar umoristico”  della compagnia “Teatro Gruppo”  diretta dallo stesso Càsole e nella quale anche chi scrive, allora giovinetto, recitava il ruolo di un  vigile urbano di provincia.  Il nostro prof. l’abbiamo poi rivisto in tv nella veste di direttore di telegiornale, a telemarte, la stessa emittente locale radiotelevisiva che diede i natali di speaker radiofonico a  Fiorello, attraverso la quale il D.J. Fiorello, nel vecchio locale “Monte Amara” durante una delle sue infinite serate ebbe l’incontro col paladino della “dance music” Claudio Cecchetto. Erano i tempi in cui, ricordo,  nel vecchio locale di Monte Amara esistevano due ingressi: uno principale, dove si entrava esibendo regolare biglietto e uno secondario, dietro la piscina, dove l’altra metà dei ragazzi e delle ragazze potevano entrare liberamente senza biglietto, e questo lo sapevano tutti. Andando a ritroso coi tempi troviamo ancora Càsole nella veste di editore della prima e unica televisione di Augusta, “Radiotele Rondine” (seconda in Sicilia solo a “Teletna), emittente che all’epoca “rischiò” di diventare la terza rete nazionale di Sicilia, Rai 3. TeleRondine iniziò a trasmettere in forma sperimentale nell’Aprile del1978 dagli scantinati della clinica ospedaliera “Villa Salus” e per volere del suo direttore recentemente scomparso, dott. Innocenzo Galatioto, per poi trasferirsi in centro negli studi di via Principe Umberto 132 . Lì accorsero, da tutti i rioni, molti giovani speranzosi di sottoporsi al “provino” che li avrebbe  resi  famosi in quel misterioso e magico mondo della radiotelevisione, quando la tv era ancora in bianco e nero e le radio andavano ad occupare liberamente le prime frequenze FM. Il segnale dell’emittente televisiva TeleRondine, irradiato da un impianto trasmittente con 1.000 watt di potenza e diffuso sui canali 29  62  31 UHF, era diretto da Umberto Bassi, da non confondere con l’esponente leghista perché questi era un bravo tecnico sottufficiale della marina militare italiana, tanto che  il segnale veniva ricevuto a Siracusa città, in provincia di Catania e da mezza Calabria, grazie a un ripetitore piazzato strategicamente sui Monti Climiti, in territorio di Melilli, nell’alto di una vallata. Tra i programmi trasmessi dall’emittente megarese particolare menzione aveva Spazio Poetico” condotto sempre da  Càsole, dove venivano presentati molti talenti creativi della nostra terra dimostrando, inaspettatamente, un vero successo di pubblico, proprio per la possibilità di presentare in passerella tali personaggi. Agli inizi del1980, l’emittente aderisce al consorzio TVA Televisioni Associate,  per interrompere definitivamente le proprie trasmissioni alla fine del 1988. Erano anche i tempi in cui un altro fenomeno, quello delle radio libere, andava espandendosi straripando l’etere della comunicazione in Italia, proprio come oggi avviene nel mondo con le moderne chat di internet. Noi c’eravamo, i ragazzi di allora: Saro Fiorello che non superò il primo provino radiofonico,  Franco Tanasi con la trasmissione pomeridiana di musica dance con tanto di effetti speciali che piacevano alle ragazzette, Sandro Bonaccorsi con la musica “by night” e le sue note romantiche che andavano perdendosi nella notte lacerando i cuori delle mature signore, Primo Acireale, Corrado Quartarone e tanti  altri o forse tutti i giovani dell’isola perché, a pensarci bene, eravamo tantissimi e ci volevamo tutti bene, anche quando facevamo a cazzotti. E le nostre storie andavano raccontate nelle pagine dei giornali della provincia, come oggi succede con il “Giornale di Augusta” o con “augustanews.tk” dove, per caso o per fatalità, col  prof. Giorgio Casole ci siamo ritrovati per provare ancora una volta a dare un ulteriore slancio, attraverso un forum cittadino libero e incondizionato, alla cultura, all’ arte, alla musica e alla storia della nostra “Augusta” cittadina che non potrà tramontare mai.

     Giuseppe  Tringali

LA M. M. ITALIANA CONTRO LA PIRATERIA INTERNAZIONALE

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AUGUSTA. Il comando di Marisicilia, con sede in Augusta, informa i nostri lettori che lunedì 17giugno,  a bordo di Nave San Marco, nella splendida cornice porto di Aksaz (Turchia), alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi e del Comandante della Componente Marittima della NATO, Ammiraglio di Squadra Peter Hudson (Marina Britannica), ha avuto luogo la cerimonia di Passaggio di consegne del comando del Secondo Gruppo Navale Permanente della NATO tra il Contrammiraglio Antonio Natale e il Contrammiraglio Eugenio Diaz del Rio della Marina Spagnola.  Più di 200 i giorni in cui l’Italia ha guidato lo storico Gruppo Navale della NATO che, in particolare, dal 7 dicembre 2012 allo scorso 7 giugno, ha preso parte all’Operazione Ocean Shield. L’Ammiraglio Natale ha infatti comandato la Task Force composta da 4 Unità, la turca TCG GOKOVA, l’americana USS HALYBURTON poi avvicendata dall’ USS NICHOLAS, la danese HDMS IVER HUITFELDT da poco avvicendata dall’olandese HNMS Van Speijk che assieme ad altri importanti attori rappresentanti l’intera comunità internazionale ha salvaguardato i traffici marittimi dall’incubo della pirateria marittima nel Golfo di Aden.

“Abbiamo raggiunto un punto di svolta in cui non si può più prescindere da azioni maggiormente focalizzate verso lo sviluppo dello stato somalo, al fine di facilitare l’imposizione ed il mantenimento dello stato di diritto e di maggiore sicurezza e controllo del territorio stesso: questa è la sfida più impegnativa che la Somalia e le nazioni che la stanno supportando, devono affrontare” ha affermato l’ammiraglio Natale rivolgendosi allo schieramento ed agli ospiti intervenuti per la cerimonia tra cui i Comandanti delle Squadra Navale Spagnola e Turca. Una lunga missione fatta di costante presenza, deterrenza, incontri, esercitazioni, incessante pressione sui noti hubs criminali ed assistenza medica a centinaia di pazienti somali – attività svolta anche con il supporto di un’equipe cinese ed andata in onda sulla CCTV, emittente cinese a copertura globale –  ma anche fine diplomazia navale nonché cooperazione con tutti i principali e importanti Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano tra cui Djibouti, Oman, Emirati Arabi Uniti, Tanzania, Kenya, Seychelles Madagascar, Yemen. Non solo, anche celebri record, momenti che resteranno nella storia, come i primi appontaggi di elicotteri cinesi e russi su un’Unità italiana e viceversa e le esercitazioni congiunte in mare, evento non solo storico ma visto in diretta sulla CNN da milioni di persone. “Vi voglio ringraziare tutti, dal Comandante al più giovane dei marinai, nessuno si è risparmiato in questa lunga avventura, in questo viaggio che ci ha portato lontani da casa, al fine di salvaguardare la libertà di navigazione in quest’arteria tanto preziosa quanto vitale per il nostro Paese. Ma il grazie più grande va ai vostri cari, perché senza il loro supporto non avremmo potuto fare quanto abbiamo fatto. Loro ora sono a casa, vi stanno aspettando e sono fieri di voi perché siete uno degli esempi migliori che il nostro Paese può offrire” Così l’Ammiraglio ha ringraziato l’intero equipaggio al tramonto, nell’ultima sera di Comando, proprio perché i grandi viaggi e le grandi esperienze si possono comprendere solo una volta arrivati a destinazione quando, con un filo di malinconia, ci si volta indietro.

 

L’Italia contribuisce all’attività di contrasto alla pirateria nel Corno d’Africa sin dal dicembre 2008 e ha assunto il comando dell’Operazione Ocean Shield dal 7 dicembre 2012 allo scorso 7 giugno. Nave San Marco, Unità Flagship della Task Force, a breve farà rientro in Italia dopo circa 7 mesi di attività in mare.

Le nazioni della NATO, lo scorso 19 marzo 2012, hanno raggiunto un accordo per prolungare l’Operazione Ocean Shield sino alla fine del 2014.

AUSTERITÀ ANCHE PER LA FESTA DELLA MARINA NELLA BASE DI AUGUSTA

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AUGUSTA – Per le note contingenze economiche nazionali, quest’anno la “Festa della Marina Militare” è stata celebrata sobriamente nell’ambito della Base, e precisamente alla banchina “Tullio Marcon” presso Comforpat Augusta. Tuttavia, non ha perso la solennità rituale dell’evento celebrativo del 10n giugno 1918, allorquando il Comandante Luigi Rizzo, con ardimento e coraggio, sfidando le “Viribus” austriache, da distanza ravvicinata, con due siluri a proravia, mandava a picco la corazzata S. Stefano, la più superba unità della marina austriaca. Quel giorno memorabile e d’esempio diventò la giornata della “Festa della Marina”. Per le citate circostanze, e su direttive, correttamente, del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore Marina, l’evento è stato celebrato nel “ristretto delle caserme”, quindi seguendo tutto un percorso militare, senza ovviamente, partecipazione di invitati esterni, od Enti ed Associazioni private. Partecipazione solo del personale militare e dipendenti civili della Difesa in servizio. La manifestazione è incominciata alle 9 in punto, come di consueto, con l’ingresso dell’Ammiraglio Roberto Camerini, Comandante attuale di Marisicilia Augusta, seguito, poi, dal Labaro pluridecorato della Marina Militare, che sfila innanzi ai Reparti schierati lungo la banchina. Viene data, quindi, lettura dei messaggi augurali del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Marina, che oltre a significare il valore storico della giornata, hanno posto l’accento sul ruolo che le Forze Armate svolgono nel contesto sociale nazionale ed internazionale, a servizio e difesa del Paese e della democrazia. Incisivo ed esaltante l’intervento dell’Amm. Camerini, il quale, innanzitutto, ha ricordato la morte del Capitano dei Bersaglieri La Rosa, vittima di vile attentato in Afghanistan. Ha ricordato, altresì, che proprio questo anno ricorre il 95° anniversario dell’impresa eroica di Premuda, restando, malgrado il tempo, sempre un simbolo di tutte le azioni di valore e di ardimento. 


 La Marina Militare, ha quindi proseguito, pur nei momenti difficili sa trovare nuovi stimoli a nuove sfide, che attraverso lo straordinario complesso di capacità in uomini e mezzi, è sempre presente all’interno ed all’esterno, in difesa di pace e libertà. Ha, infine, ricordato i marinai italiani La Torre e Girone, che nella lontana India, affrontano con dignità e senso del dovere, la spiacevole contingenza. Dopo la deposizione di una corona di alloro ai caduti, sotto lo sfondo del “silenzio”, l’Amm. Camerini ha proceduto a consegnare onorificenze individuali a persone che hanno effettuato azioni particolari, oltre a medaglie per dieci lustri di servizio, fra cui una “Mauriziana”. Una ricorrenza, quindi, contenuta, non celebrata pubblicamente all’ombra del Castello Svevo, nella piazza che ne prende il nome, laddove annualmente la Festa della Marina è occasione di incontro con la Città, con il suo attaccamento ed espressione di amicizia, che da oltre un secolo la lega con orgoglio alla Marina Militare di Augusta. Si meliora tempora currunt!

        Francesco Migneco