AUGUSTA, CONSEGNATE LE ONOREFICENZE DI SERVIZIO AL PERSONALE CIVILE DELLA DIFESA

L’amm. Camerini: “Entro dieci anni la Marina Militare perderà 34mila persone fra militari e civili

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med2.jpgAUGUSTA – Martedì 21 maggio al  Circolo Sottufficiali di Augusta sono state consegnate le “onorificenze di servizio” al personale civile della Difesa che ha maturato 20 e 30 anni di ininterrotto servizio. Ha presenziato il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia,  contrammiraglio Roberto Camerini,  alla cerimonia hanno preso parte, altresì, Francesco Puglisi, uno dei tre  Commissari Straordinari del Comune di Augusta, i titolari dei Comandi/Enti M.M. della sede di Augusta e Catania e i familiari del personale premiato. L’Ammiraglio Camerini, dopo aver ringraziato le Autorità intervenute, ha rivolto ai premiandi e ai loro familiari un breve indirizzo di saluto; ha evidenziato l’importanza della consueta ricorrenza e ha sottolineato  che con questa cerimonia l’Amministrazione Difesa vuole riconoscere un concreto e sentito attestato di stima ai dipendenti civili, che hanno maturato una lunga e meritoria esperienza di lavoro. L’Ammiraglio ha sottolineato che gli attestati di servizio conferiti rappresentano un prezioso riconoscimento al valore aggiunto della conoscenza e dell’esperienza professionale che il personale civile ha acquisito e di cui e’ portatore e donatore. Inoltre il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia ha ricordato che il Ministero sta affrontando un processo di revisione dello strumento militare, che interesserà anche la Forza Armata, il cui progetto di riordino della struttura organizzativa prevede la razionalizzazione dei comandi di vertice con la creazione di due nuovi comandi per l’Area logistica e per la formazione. In questo processo il capitale umano sia militare che civile sarà, al tempo stesso, destinatario e protagonista attivo. La revisione dello strumento militare persegue anche l’obiettivo della valorizzazione del personale civile e quell’innalzamento qualitativo di cui spesso si è parlato ma che, nel prossimo decennio, sarà conseguito in concreto, grazie ai risparmi di costi. Si parla di una riduzione in oltre dieci anni di una riduzione di circa 34 mila unità fra personale civile e militare. L’Ammiraglio Camerini ha ribadito che, in tale contesto, sarà importante che l’Amministrazione possa continuare a fare affidamento sulla sua componente civile che ha già dimostrato di essere dotata di elevate competenze profess ionali, di un alto senso del dovere e di un forte attaccamento all’Istituzione.

U. S.

ESERCITAZIONE ANTINQUINAMENTO ETNA 2013: LA MARINA MILITARE PER L’AMBIENTE

 

etna.jpgAUGUSTA – lA marina militare organizza, nei giorni 28, 29 e 30 maggio, l’esercitazione antinquinamento marino “ETNA 2013”

Il tradizionale “Seminario sulla lotta all’inquinamento da idrocarburi in mare”, giunto alla sua sesta edizione, aprirà l’esercitazione il giorno 28 maggio. Parteciperanno ai lavori tanto tecnici specializzati in materia di antinquinamento in mare che qualificati rappresentanti del mondo accademico. Lo scopo del momento di incontro, che si terrà presso l’Auditorium della Città della Scienza del Centro Universitario per la Tutela degli Ambienti Naturali e degli Agroecosistemi (CUTGANA), è quello di consolidare la cooperazione interministeriale ed interagenzia, coinvolgendo il mondo accademico e gli specialisti in materia antinquinamento e di  arricchire le conoscenze, in questo delicato settore, dei partecipanti coinvolti, fra cui il Ministero dell’Ambiente, la Guardia Costiera, la Prefettura d il Comune di Catania, la Protezione Civile, l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del CNR, l’ARPA, il consorzio Castalia, l’ENI, le Università di Catania e Messina. Il 29 maggio, nelle acque antistanti l’Area Marina Protetta “Isole Ciclopi”, si svolgerà la fase in mare dell’esercitazione durante la quale, in uno scenario fittizio, unità navali e mezzi aerei della Marina Militare e della Guardia Costiera, che opereranno congiuntamente a mezzi del Ministero dell’Ambiente (Consorzio Castalia) e di altri corpi e agenzie dello Stato, faranno fronte a uno sversamento in mare (simulato) di idrocarburi fuoriusciti da una unità mercantile sinistrata in transito in prossimità dell’Isola Lachea. Contemporaneamente, la Prefettura di Catania coordinerà tutte le componenti impegnate nella gestione dell’emergenza sulla terraferma, attivando il previsto piano di pronto intervento locale, allo scopo di verificare la tempestiva attuazione delle procedure operative previste. Lo scopo della fase in mare dell’esercitazione ETNA 2013 è quello di consolidare le procedure operative interministeriali e interagenzia, accrescere la capacità di cooperazione di tutti gli attori istituzionali individuati nei piani di intervento, addestrare gli equipaggi coinvolti, verificare la funzionalità e l’adeguatezza delle dotazioni antinquinamento. L’ultimo atto dell’ETNA 2013 si terrà il mattino del 30 maggio a bordo di Nave Orione, in porto a Catania, con un momento di incontro fra tutti i partecipanti per analizzare in modo congiunto l’esercitazione in mare e trarne i giusti insegnamenti ed indicazioni. La Marina Militare affida annualmente l’organizzazione e la condotta della esercitazione antinquinamento al Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (COMFORPAT), con sede ad Augusta, che assicura, tra le altre mansioni di istituto, le attività di presenza e sorveglianza nel Canale di Sicilia. Le forze navali di COMFORPAT garantiscono la presenza in alto mare, 365 giorni all’anno, di almeno una nave impegnata nella vigilanza delle attività di pesca e nel controllo dei flussi migratori, attività che hanno reso possibile, nel solo anno 2012, il salvataggio in mare di oltre 2500 vite umane. Fra le proprie 16 unità navali, COMFORPAT annovera 6 Pattugliatori d’altura,finanziati con fondi dell’allora Ministero della Marina Mercantile (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) nel quadro della legge sulla “difesa del mare”, che dispongono di attrezzature per la lotta all’inquinamento marino da idrocarburi. In particolare, sono dotate di barriere pneumatiche galleggianti per il contenimento in superficie degli inquinanti, di uno skimmer per la rimozione e il recupero delle sostanze oleose, idonee casse per l’accumulo delle sostanze recuperate, di sistemi per lo spargimento di agenti disperdenti sull’area inquinata ed infine di un laboratorio chimico per l’analisi speditiva degli inquinanti.

Tre di questi pattugliatori prenderanno parte alla fase in mare dell’ETNA 2013: Nave Orione, Nave Libra e Nave Cassiopea.

   P.P.

CASO OIKOTHEN, L’AVVOCATO PERROTTA VERSO IL RITO ABBREVIATO

 

 Il dottor Passanisi si è costituito parte civile

comune.jpgL’avvocato Nunzio Perrotta, chiamato a difendersi dall’accusa di tentata concussione in danno dell’ex dirigente dell’Ufficio Ecologia del Comune di Augusta, dottor Roberto Passanisi, è comparso il 22 maggio davanti al Giudice dell’udienza preliminare Patricia Di Marco. L’avvocato Perrotta è ritornato a sedersi sul banco degli imputati in seguito alla decisione della Suprema Corte di Cassazione di annullare con rinvio la sentenza di proscioglimento pronunciata nei suoi confronti dal Gup Alessandra Gigli, che non ritenne sussistente sussistente il reato di tentata concussione contestato sia a lui che all’ex sindaco Massimo Carrubba che, a differenza del primo, venne invece rinviato a giudizio. Contro il Perrotta, all’epoca dei fatti assessore all’Ecologia, si è costituito parte civile il dottor Passanisi, assistito dall’avvocato Luigi Latino.

Il Perrotta è invece difeso dagli avvocati Francesco Favi e Fiorella Intrepido, gli stessi legali che assistono l’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba, il quale è già alla sbarra davanti al Tribunale penale per rispondere sia di tentata concussione che di abuso di ufficio. Proprio i legali del Perrotta hanno rappresentato al Gup l’esigenza che fosse fissata una nuova udienza in quanto il loro assistito sarebbe orientato a chiedere di essere processato con il rito abbreviato. Per arrivare al rito alternativo, però, a dire degli avvocati Favi e Intrepido, si dovrebbero far confluire nel fascicolo processuale tutti quei documenti precedentemente estrapolati e inseriti nel fascicolo intestato all’ex sindaco Massimo Carrubba e anche quelli riversati nel fascicolo processuale intestato al professore Marco Petitta, finito anche lui sul banco degli imputati perchè, secondo la tesi della pubblica accusa, avrebbe fornito delle false indicazioni nella perizia che gli aveva commissionato il Gup Alessandra Gigli nel procedimento penale intentato dalla Procura della Repubblica contro l’amministratore delegato della società Oikothen e alcuni tecnici ingaggiati dall’azienda che intendeva realizzare in contrada Mendola una piattaforma polifunzionale per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti altamente tossici. In buona sostanza sia i tecnici di Oikothen che il perito del Gup hanno detto che la piattaforma polifunzionale non avrebbe comportato nessun rischio alla falda acquifera in quanto la faglia rilevata nella contrada Mendola non era attiva, per cui, pervenendo a quelle conclusioni, hanno smentito sia il dottor Passanisi, che si era rifiutato di dare parere favorevole alla realizzazione della piattaforma polifunzionale della Oikothen, sia i tecnici consultati dal Pubblico Ministero Maurizio Musco, che invece hanno sempre considerato l’impianto pericoloso in quanto avrebbe potuto inquinare la sorgente idrica che rifornisce tutte le case di Augusta di acqua potabile. Da parte del rappresentante della parte civile e della Procura della Repubblica non sono state sollevate nè obiezioni nè opposizioni all’acquisizione di tutti i documenti, anzi il Pubblico Ministero ha annunciato l’intenzione di produrre degli ulteriori atti, e il Gup, ritenendo fondata la richiesta, ha rinviato in prosecuzione l’udienza al 12 giugno.  Determinanti sono risultate le dichiarazioni dell’ex dirigente dell’Assessorato Ecologia del Comune di Augusta per fare annullare dalla Corte di Cassazione la sentenza di proscioglimento pronunciata a favore dell’avvocato Perrotta. Il dottor Passanisi, che per questa sua coraggiosa decisione di non chinarsi al volere dell’ex sindaco Carrubba e dell’ex assessore Perrotta fu emarginato e costretto ad andare anticipatamente in pensione, nell’interrogatorio reso davanti al Pubblico Ministero Maurizio Musco ha dichiarato: “Non potevo sentirmi libero di esprimere le mie mansioni senza essere sottoposto alle espresse indicazioni dell’Amministrazione comunale, nel caso specifico dal signor sindaco dottor Massimo Carrubba e dal vice sindaco e assessore all’Ecologia avvocato Nunzio Perrotta, i quali imponevano e hanno imposto di esercitare la propria volontà attraverso la consulenza dell’esperto da loro nominato, professore Parmaliana di Messina. In tal modo – dice ancore il dottor Passanisi – questi amministratori comunali – sindaco Carrubba e vice sindaco Perrotta – si sono fatti forti degli accresciuti poteri che detengono rispetto ai dirigenti comunali a partire dal conferimento e dalla revoca degli incarichi dirigenziali e ai connessi effetti sulla indennità di posizione per costringere questi ad adottare gli atti che gli amministratori ritengono necessari per loro…”. Ed ancora. “…Il sindaco ripeteva che con me non poteva andare in quanto non ero affidabile… Nel periodo in cui istruivo la pratica notavo una assidua e inusuale presenza del vice sindaco Perrotta, il quale mi chiedeva sempre più spesso a che punto era la mia istruttoria sul progetto della Oikothen e quali fossero le risultanze a cui io sarei addivenuto… L’avvocato Perrotta, davanti al sindaco Carrubba, non parlava ma allorchè rimanevamo soli mi consigliava di non mettermi contro il sindaco perchè altrimenti lui non avrebbe potuto difendermi”. E nessuno, infatti, difese il dottor Passanisi nel momento in cui il sindaco lo defenestrò dall’incarico e dall’ufficio. Tant’è che, davanti all’isolamento in cui si era ritrovato, il dottor Passanisi si vide costretto a togliere il disturbo e andò con mesi di anticipo in pensione.

Pino Guastella