La compagnia augustana “Area Teatro” in giro per l’ Italia

corrado.jpgAUGUSTA – Per l’8° anno  consecutivo, la compagnia augustana “Area Teatro”  ha partecipato alla “Giornata nazionale della memoria delle vittime della mafia e dell’’impegno”, organizzata a Firenze da “LIBERA”, con il suo nuovo spettacolo MAFIA OFF, interpretato da  Corrado Portuesi, per la regia di Alessio Di Modica. Quest’anno il  viaggio si è snodato in diverse tappe  da Napoli, a Roma, a Firenze. Prima tappa la scuola di Bagnoli, proprio dietro la Città delle scienze, il cui dirigente è in prima linea nella lotta alla camorra, che ha accolto la compagnia augustana con grande entusiasmo, insieme all’assessore delle pubblica istruzione di Napoli. Nel pomeriggio un bagno di commovente umanità ha dato il suo abbraccio a MAFIA OFF, nel rione Sanità, quartieri tra i più difficili del capoluogo partenopeo, ma anche dove c’è un grande fermento  culturale e sociale. A conclusione della messa in scena, Alex Zanotelli ha chiesto ufficialmente alla compagnia di portare a Firenze pure la voce del rione. Poi è stata la volta di Roma, per i quartieri romani, dove opera LIBERA. Qui a fine spettacolo “Area Teatro” ha realizzato un incontro formativo sulla mafia e sul lavoro di radicamento per combatterla, a cui studenti e docenti hanno partecipato a un interessante e profondo dibattito. Infine Firenze: la manifestazione dei 250mila dove AREA TEATRO è andata anche in rappresentanza di LIBERA SIRACUSA. Ma la voglia di tornare era tanta per lavorare nella nostra città, dove il concetto di impegno, lotta alla mafia e legalità sono ancora aleatori e sommari. Per questo lavoreremo per dare strumenti di formazione e pedagogia umana per chi volesse attivare percorsi radicati e profondi per la costruzione di una cultura  seria di lotta alla criminalità. Lo spettacolo ha riscontrato un grande successo non solo dal punto di vista artistico ma anche didattico , in tutti gli ambiti dove è stato rappresentato ha stimolato dibattiti e curiosità sui temi toccati aprendo degli approfondimenti, sulla storia della mafia e non solo, lasciando agli insegnanti ed educatori stimoli per proseguire il discorso anche oltre lo stesso spettacolo.

   Ivano Di Modica

GRANDE SGOMENTO PER L’ IMPROVVISA SCOMPARSA DI PIPPO MAIOLINO

singer2.jpgAUGUSTA. Grande sgomento ha suscitato la notizia, appresa venerdì santo, durante la processione del Cristo morto, dell’improvvisa scomparsa di Pippo Maiolino, settantasei anni, titolare dell’ex  negozio Singer, la nota casa americana di macchine per cucire. Il padre di Pippo, era stato il primo ad Augusta a intuire l’importanza di questo strumento prezioso per le donne, un tempo quasi esclusivamente casalinghe, strumento azionato a pedale. Per favorire le famiglie di Augusta Maiolino faceva pagare piccole rate, fidandosi dell’onestà della povera gente. Il figlio Pippo ha continuato sulla stessa scia, dopo aver trasformato il negozio Singer in un moderno negozio di elettrodomestici. Un anno fa scompariva l’ancor giovane cognata Clara Salafia, appena 52enne. Il nostro sincero cordoglio alla vedova Maiolino, Lucia Salafia, nostra collega nell’insegnamento.
Giorgio Càsole

E’ RIENTRATO AD AUGUSTA IL PATTUGLIATORE CIGALA FULGOSI

 

fulgosi.jpgAUGUSTA. Il Pattugliatore Comandante Cigala Fulgosi è   rientrato   ad Augusta, venerdì 29 marzo,  al termine di un’ attività internazionale durata quasi quattro mesi e iniziata lo scorso 8 gennaio 2013. La nave e il suo equipaggio (85 persone)  hanno perrcorso oltre 10000 miglia con la partecipazione alla campagna Medal 2013 (Mediterraneo Allargato) in Mar Rosso, Oceano Indiano e Golfo Persico. L’intensa attività ha permesso all’equipaggio il raggiungimento di una serie di obiettivi operativi e di cooperazione, spaziando dalla presenza e sorveglianza in aree di elevato interesse nazionale, alla cooperazione con i Paesi rivieraschi del Mediterraneo allargato, per arrivare al Maritime Capacity Building. In questi 4 mesi, gli impegni di maggior rilievo sono stati la partecipazione ad importanti eventi multinazionali quali: l’International Defence EXhibitionand conference (IDEX – Abu Dhabi), l’Esercitazione LeadingEdge 13 (Abu Dhabi) e l’esercitazione Aman (acque antistanti Karachi). Durante il transito nel Golfo di Aden, Nave Cigala Fulgosi ha cooperato con le altre forze navali internazionali presenti in area, contribuendo, con tutti i suoi assetti (elicottero e idrobarche), alla sorveglianza e alla deterrenza nei confronti del fenomeno della pirateria. Nave Comandante Cigala Fulgosi (P490) è comandata dal Capitano di Fregata Massimiliano Lauretti.

Mons Pasquale Amenta, nuovo arciprete di Augusta

chiesa madre.jpgAUGUSTA. Il vescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo, ha in animo di nominare Pasquale Amenta, già parroco di San Martino a Siracusa, nuovo arciprete di Augusta visto che, dopo l’arresto per presunte molestie sessuali del suo predecessore Incardona, che si è dimesso restando ai domiciliari, la Chiesa Madre è stata retta temporaneamente dallo stesso Amenta, che ha già attirato un gran numero di fedeli nella chiesa, e che giovedì sera era affollata fino all’inverosimile. Pappalardo  ha già sottratto la parrocchia di San Martino alla giurisdizione di Amenta.. A giorni l’investitura ufficiale e poi la cerimonia solenne di presa di possesso.-
G. C.

Il 37enne Sebastiano Di Franco, da tre anni partecipa all’asta di San Giuseppe e ne compra il bastone, per voto

s giuseppe.JPGAUGUSTA.  Prima  che il padre morisse, Sebastiano Di Franco, oggi trentasettenne, gli aveva assicurato che avrebbe partecipato alla tradizionale asta di San Giuseppe, un’asta che l’antica confraternita, viva ancora oggi, cui fa capo la chiesa dedicata al padre putativo di Cristo, rinnova ogni anno, offrendo ai fedeli la possibilità di acquistare doni, soprattutto pizze e dolci. Dei dolci il pezzo più pregiato è un bastone di zucchero, che riproduce il bastone pastorale dei vescovi, chiamato, appunto, il bastone di San Giuseppe. Un bastone che sino a una ventina d’anni fa si aggiudicava invariabilmente Joe Conforte, augustano di nascita e di origini, emigrato all’età di undici anni negli USA, dove ha fatto fortuna con il famoso “Mustang Ranch”, a Rino nel Nevada, il primo bordello legale di quel Paese,  grazie al quale fece enorme fortuna. Emigrato come un poverello, con la classica valigia di cartone, Joe,  dopo circa quarant’anni volle tornare nel suo paesello natale, elegantissimo, con un visto soprabito orlato di pelliccia e con un enorme sigaro avana in bocca, uno di quelli che sono vistosamente fallici, accompagnato da due procaci bionde-platino della sua scuderia di giovani puledre del Mustang Ranch. Aveva tutto l’aspetto del parvenu, d’o riccu arrinisciuto,  che doveva esibire la sua  esuberante ricchezza per far schiattare d’invidia i paesani. Venne a trovare il fratello, titolare di un rinomato panificio, e, passeggiando con lui per la main street, cioè la via principale, in  siciliano chiamata strata mastra, cioè la Via Principe Umberto , fu attratto dalle voci fragorose provenienti da un balcone di un edificio attiguo alla Chiesa di San Giuseppe. Curioso, chiese di che cosa si trattasse. Gli furono date le informazioni riguardo all’asta tradizione. Volle partecipare e, senza badare a spese, sbaragliò tutti i suoi avversari, che non potevano competere con uno che esibiva mazzi di dollari fruscianti . Vinse pagando una cifra di circa dieci milioni di lire del tempo. E così ogni anno, per oltre venti. Da quella prima volta, Joe, in più, si faceva accompagnare dalla banda musicale , dopo ogni vincita, pagava circa dieci milioni di lire per i fuochi d’artificio. Sebastiano Di Franco, che si dedica ad aiutare i disabili, soprattutto nello sport, era un ragazzino quando Joe si accaparrava il bastone e il resto e la simpatia della gente, soprattutto della povera gente. La figura del ricco Joe gli sarà rimasta impressa e, in cuor suo, deve aver deciso che doveva emularlo. Si è messo d’impegno. Non rifiuta qualsiasi tipo di lavoro, risparmia come una formica, non chiede alcun sussidio ai suoi. Suo padre muore prima di vederlo trionfare. Sebastiano, Franky per gli amici, dopo tanti sacrifici economici ha vinto la prima volta tre anni fa. Certo non ha sborsato una cifra paragonabile a quelle tirate fuori da Joe, ma ragguardevole: circa 1.300 euro. Ha dedicato la vittoria alla memoria del padre e così ha fatto l’anno  dopo e  quest’anno. Sono tre vittorie consecutive, un vero salasso per Franky, che non osa chiedere un aiuto economico alla madre. “Sono tutti sacrifici miei”, dice orgoglio. E mostra  con soddisfazione le foto che lo ritaggono trionfante con il bastone a fianco.

Giorgio Càsole