PREMIO “WILLIAM SHARP”: IL MEGARA C’È!

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AUGUSTA – Anche quest’anno il Liceo Megara è riuscito ad ottenere una menzione straordinaria nell’ambito del premio letterario internazionale “William Sharp, un celta nella terra dei Nelson” la cui premiazione si è svolta giorno 15 Dicembre a Maniace, presso la sala conferenze “Cristo Risorto”. La menzione straordinaria è stata conferita per la presentazione di lavori ottimali e per i temi affrontati grazie all’ausilio dei docenti di inglese Luisa Cusumano e Giovanna Passanisi e dalla docente di lettere Valentina Greco. I numerosi studenti, provenienti da classi diverse, che hanno partecipato al progetto sono stati accompagnati dagli insegnanti e alla fine della cerimonia gli studenti della 4B liceo scientifico, vincitori, hanno ritirato la consueta targa in rappresentanza dell’intero istituto. Il premio letterario “William Sharp” nasce dall’intento di coinvolgere e di avvicinare giovani studenti delle scuole secondarie superiori e studenti universitari al mondo della poesia. Giunto alla sua VII edizione, il premio ha voluto cambiare la tipologia di lavori pretesi dal progetto e di invogliare i giovani europei, che negli anni precedenti si sono cimentati nella traduzione in italiano di poesie in lingue inglese, a creare un proprio componimento, presentato in triplice copia (copia in italiano, in inglese e il commento) avente come tema quello di sviluppare i problemi che affliggono il territorio in cui vivono e di enunciarne possibili soluzioni. Ciò che il premio si propone di fare è di sensibilizzare le nuove generazioni a vivere in una società libera dalle briglie della criminalità e del malaffare e assume una valenza particolare quest’anno in quanto ricade il ventennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Grande soddisfazione per l’entusiasta preside Maria Concetta Castorina, che ha da sempre sostenuto i ragazzi per i progetti culturali, e dai docenti stessi che hanno visto i proprio ragazzi tenere alto ancora una volta il nome della nostra scuola.

  Silvia Mattei    

NASCE UN NUOVO MOVIMENTO PER CANDIDARE A SINDACO DOMENICO MORELLO, DIRIGENTE PROVINCIALE SETTORE AMBIENTE

“AUGUSTA HA DAVANTI A SE’ LA SFIDA DI UN NUOVO GIORNO”, E’ LO SLOGAN DI AUGUSTAINSIEME.

 

morello.jpgAUGUSTA. “Eravamo quattro amici al bar”, esordisce citando il titolo di una celebre canzone, ilportavoce di una nuova lista civica denominata AUGUSTAINSIEME, Il cui uomo-immagine sarà certamente Domenico Morello (nella foto), augustano con una vasta rete di relazioni parentali e amicali, dirigente del settore Ambiente alla Provincia Regionale di Siracusa. L’esordio sta a significare che non ci sono poteri forti dietro questo movimento né coloriture ideologiche. Si tratta, appunto, di un gruppo di persone che, vivendo in Augusta nel momento della “ crisi più drammatica della sua storia recente, nel pieno di una recessione economica che a tutte le latitudini miete disoccupazione e nuove povertà, ritengono di volersi mettere in discussione o mettersi in gioco – come si dice oggi – e “scendere in campo” personalmente“perché la città vive una condizione di precarietà senza precedenti, con l’infamante sospetto di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali, nel dissesto delle casse comunali e con il declino industriale che avanza, mentre permangono evanescenti altri orizzonti di sviluppo e si materializzano i rischi di una irreversibile marginalità.”I I cosiddetti quattro amici al bar hanno chiamato a raccoltaparenti, amici, colleghi per realizzare un comitato organizzatore, consapevoli che “a ogni livello, è matura la consapevolezza che le eccezionali difficoltà di oggi, accresciute ed aggravate nel silenzio e nel disimpegno generale, sono imputabili, in parte, a politici e amministratori locali che, nel tempo, hanno rivelato inadeguatezza crescente al compito di governo della comunità augustana e un certo uso irresponsabile delle istituzioni che, ora e per diversi anni a venire, dovrà necessariamente scaricarsi sui cittadini.

” Fra coloro che hanno accolto l’invito in un noto locale di Viale Italia, giovedì 20, abbiamo notato ex amministratori comunali di lontane o reenti amministrazioni, con l’esclusione dell’ultima, quella segnata dalla presenza di Carrubba, indagato per collusioni mafiose. I “quattro amici al bar” chiedono però ai “protagonisti” della politica “di farsi da parte, ultimo gesto di onestà e di responsabilità prima di scrivere una pagina nuova della storia della città e per rifondare Augusta solidale e coesa come un tempo, impegnata  ad affrontare, fiera della propria identità, un cammino di rinascita che si preannuncia lungo e difficile.” Nello stesso tempo i “quattro amici” fanno appello o alla società augustana e alle migliori componenti delle forze politiche, dei partiti e dei movimenti, perché abbia inizio una stagione di impegno civico fondato sulle energie cittadine più competenti e volenterose, riconosciute per integrità morale e capacità professionali, desiderose di lavorare per la città, per superare un presente difficile ed aprire le porte alle opportunità ed alle prospettive del domani. Il nuovo movimento civico auspica di poter costruire “con la dignità di una politica nuova, guidata da un Sindaco onesto e credibile, autorevole e  all’altezza della propria funzione,  un’ amministrazione comunale moderna ed efficiente in grado di assicurare ai cittadini augustani buoni servizi a costi accettabili e con procedure trasparenti, tagliando alla radice sprechi e privilegi, affermando la cultura della legalità contro tutte le mafie e restituendo alle istituzioni locali, con la partecipazione responsabile di tutti e nel segno della storia gloriosa della città, l’onore oggi ferito.” In questo modo AUGUSTAINSIEME pensa di avere le carte in regola  “per rivendicare la riparazione dei danni all’ambiente procurati da decenni di dissennato sfruttamento industriale,  per fondare il rilancio della nostra portualità, per reclamare la valorizzazione del nostro tessuto produttivo, purché orientato alla sostenibilità dello sviluppo  e alla sicurezza ambientale, per organizzare la città in modo da renderla più attrattiva agli investimenti e alle nuove attività economiche,  per restituire ai giovani strutture  e impianti per la cultura e lo sport,per garantire alle persone, specie le più deboli e vulnerabili, risposte pronte ai loro bisogni.”

Questa di AUGUSTAINSIEME è, in questo momento,  la seconda lista civica. La prima è stata quella di “Augustachecambia” capeggiata da Marco Stella, di estrazioni partitiche finiane, che tentò cinque anni fa di scalzare Carrubba da palazzo di città.. E’ quasi certo che nasceranno altre liste civiche, considerando che molti  mal sopportano i partiti tradizionali.

 

   Cecilia Càsole

Al teatro stabile di Catania

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“Cenerentolaut” e l’emergenza autismo: una fiaba per grandi accompagnati da piccoli

CATANIA –Il Teatro Stabile di Catania ospita lo spettacolo “Cenerentolaut”, fiaba scenica scritta per sensibilizzare la società civile sull’emergenza autismo, sempre più acuta nel mondo occidentale. Ma l’autrice e regista Olivia Spigarelli preferisce definire la sua creazione una“fiaba per grandi accompagnati da piccoli”. Il testo tratta – con toni leggeri ma profonda umanità – una problematica che lo Stabile etneo ha già affrontato il 3 dicembre con la testimonianza e il fattivo esempio di Franco Antonello, fondatore dell’associazione “I bambini delle fate”. L’impegno del teatro catanese continua con la programmazione di questa pièce, già premiata da grande successo di pubblico e critica, che approderà al Teatro Musco il 23 dicembre, alle ore 17,30, a condizioni particolarmente vantaggiose (costo biglietto € 5 per i bambini, € 8 per gli adulti).

L’allestimento è una produzione Associazione Città Teatro, che si avvale e dei costumi di Franca Anzalone. La scenografia è stata fornita dal Teatro Brancati, mentre le coreografie sono state curate dalla stessa Compagnia. “Cenerentolaut” presenta, come vedremo, strategiche varianti nella struttura narrativa e nella distribuzioni dei personaggi. Nel ruolo del Re c’è Salvo Disca, in quello della Regina Carmela Silvia Sanfilippo. Le principesse Vladimira, Costanza e Ginevra hanno i volti rispettivamente di Ester Anzalone, Giorgia Boscarino e Alessandra Barbagallo. I principi Nasone, Gorgonzola e Trombetta, al pari del principe di Parkinson, sono affidati tutti e quattro a Plinio Milazzo, che vedremo anche nei travesti nelle sembianze della Fata Smemoranda, mentre il ruolo dell’araldo Aldo toccherà ad Amalia Contarini. Direttore di scena e fonico è Roberta Mazzaglia, la voce registrata è di Enzo Di Stefano e i disegni sono di Giordana Ferro. Necessaria premessa è che questo progetto nasce dal desiderio di porre l’attenzione, in maniera semplice e ironica, su un tema come la diversità e l’autismo in particolare. Che cos’è l’autismo? Perché lui è così diverso? Perché fa così? Come possiamo giocare e rapportarci con lui? Quali difficoltà hanno i bambini, gli adolescenti, con autismo?. Lo spettacolo offre delle risposte semplici a domande difficili, sia ai bambini che lo chiedono, sia agli adulti, che se lo chiedono, ma non lo dicono. «Il teatro – evidenzia Olivia Spigarelli – aiuterà a capire meglio i soggetti autistici, ad approcciarsi a loro in maniera semplice e giocosa. Le diversità che porteremo in scena sono numerose e svariate. Si porrà l’attenzione sul concetto che in fondo tutti siamo diversi ed è proprio questo che ci rende unici e speciali. La difficoltà di esprimersi e di comunicare per gli autistici, è una costante della vita, questo è un progetto che ha proprio come obiettivo la consapevolezza delle difficoltà reali che esistono tra un soggetto autistico e i suoi coetanei e il modo per potersi sentire più vicini a lui».“Cenerentolaut”narra di una semplice famiglia. Ma visto che si è scelta la fiaba come espressione teatrale, la famiglia in questione è composta da un vecchio re, una dolce regina e tre figlie, Vladimira, Costanza e Ginevra, principesse un po’cattivelle e monelline, le quali non riescono ad accettare la sorella Cenerentola, che tutti chiamano “Cene”, trovata casualmente dentro una cesta sulle sponde del lago che costeggia l’isola di Arrabal. Cene è definita “aut”dalle sorelle, per via dei suoi comportamenti “strani “ e bizzarri: muove le mani, urla, ride senza motivo e così via. Il re, ormai troppo anziano per continuare a regnare, decide di abdicare a favore delle sue tre, anzi quattro figlie. Aiutato dall’Araldo Aldo, organizza quindi un ballo reale allo scopo di trovare un marito per le principessine. In caso contrario lascerà tutte le sue terre e i suoi averi al figlio del re di Parkinson, suo amico da sempre e vicino di regno.Al ballo si presenteranno gli attesi pretendenti, tutti principi con delle caratteristiche particolari. Si avvicenderanno in scena il Principe Nasone, Il Principe Gorgonzola, il principe Trombetta e infine il principe di Parkinson. All’inizio il ballo sarà un fiasco, ma tutte e quattro le principessine, compresa Cene, troveranno un principe degno di loro. Sarà proprio la fatina Smemoranda che rivelerà che anche Cene ha scelto il suo principe azzurro. «La fiaba – conclude l’autrice e regista – finirà con un “… E vissero tutti felici e contenti”, mi auguro solo che la vita reale non si discosti poi tanto da quella fiabesca, ricordando, come mi piace sottolineare, che tutti siamo unici e speciali».

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Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, è il coordinatore  del Comitato di azione costituito da P.L.A.Tea, la fondazione che riunisce i Teatri Stabili

  Caterina Rita Andò