La Cassazione condanna una insegnante a Palermo

bullismo.jpgHa costretto un allievo a scrivere cento volte : “Sono un deficiente”. Ecco il testo : Ricordate lui, Bart Simpson, il protagonista del cartone animato “I Simpson”, che scrive alla lavagna. Adesso, il Bart Simpson siciliano studia a Palermo. E l’ insegnante lo ha condannato a scrivere cento volte “Sono un deficiente”. Perchè lui, lo studente bullo, ha schernito, deriso ed emarginato un compagno di classe, timido e fragile. E il bambino di 11 anni, alunno di scuola media a Palermo, ha scritto “Sono un deficiente”, ma senza la seconda i, deficente. L’ ignoranza come terreno di coltivazione della tracotanza. Però, secondo la Cassazione, l’ insegnante è colpevole anche lei, tanto che la donna, Giuseppa V, è stata condannata con sentenza definitiva a 15 giorni di reclusione. E in Appello le sono stati inflitti 30 giorni. Poi, le si è concesso uno sconto di pena, perchè i Giudici della Suprema Corte non hanno riconosciuto l’aggravante di avere provocato nell’adolescente un disturbo nel comportamento, così come ipotizzato dallo psicologo, ma non è stato provato con certezza. Dunque, dalla Cassazione stop al bullismo dei professori perchè non è legittimo che gli insegnanti rispondano con metodi prepotenti agli atteggiamenti di bullismo degli allievi. Perchè, altrimenti, rafforzano nei ragazzi il convincimento che i rapporti di relazione, sia scolastici sia sociali, sono decisi dai rapporti di forza o di potere. Dunque, dalla Cassazione no alla legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente, celebrata in migliaia di film e in altrettanti bar di paesi e città, secondo cui l’ unico modo per riequilibrare una ingiustizia sarebbe compierne un’altra. Ecco perchè la professoressa sarebbe stata diseducativa. I giudici scrivono che la donna è colpevole di avere abusato dei mezzi di correzione e di disciplina a danno dello studente, per averlo mortificato nella dignità, tradendo il processo educativo del bambino, compreso fino all’ età di 18 anni. In primo grado, il Tribunale di Palermo, in abbreviato, ha assolto l’ insegnante, ritenendo il suo “un intervento tempestivo ed energico necessario per interrompere la condotta bullistica dell’undicenne’

 Angelo Ruoppolo