L’ALLUVIONE E LA BIBLIOTECA SOMMERSA, L’ANALISI DEL GIURISTA

bibliote.jpgAUGUSTA. L’evento alluvionale verificatosi il 23 luglio 2012 che ha colpito le palazzine di via delle saline, non è stato affatto casuale. La notizia, riportata sul Diario del 28 luglio e su AugustaNews, riguardava proprio l’alluvione che ha distrutto e sommerso la biblioteca personale del prof. Giorgio Casole. Notizia raccolta dalla gente con stupore e rabbia. Il fenomeno dell’acqua alta che ha colpito via delle Saline, è stato più volte sopportato dagli abitanti della zona. Il Prof. Casole , da tempo, aveva sistemato in uno scantinato del proprio appartamento, facente parte della palazzina di via delle Saline, la sua biblioteca personale, consistente nella raccolta di “ libri, manoscritti, documenti e reperti storico culturali”, parte “amorevolmente donati da privati cittadini” nel corso degli anni. Il Prof. Casole ha dato la notizia come un fatto di cronaca, ma senza peli sulla lingua, non ha tralasciato di indicare i responsabili di un disastro annunciato. Gia da tempo il geometra Santo Carrubba, congiunto del Sindaco odierno andava ripetendo, anche perché anni  abita nella zona, “…se l’Amministrazione comunale avesse provveduto ad effettuare gli opportuni rimedi…” Si, ma quale Amministrazione! Quella che da un lungo decennio ha guardato e continua a contare le stelle?  E, l’attuale Sindaco, anzi Sindaco a metà, perché mezza popolazione elettorale non gli appartiene, sapeva e conosceva il grave problema che affliggeva  quelle abitazioni ripetutamente colpite dalle piogge alte? Certamente, si, perché egli stesso per circa 40 anni ha abitato un appartamento di quelle palazzine, insediate , legittimamente , sul  vecchio e discusso sedime delle saline. Qualche tempo fa, l’Amministrazione ha fatto eseguire il consolidamento della strada di via delle Saline, che costeggia gli abitati. Il consolidamento, ha portato al rialzo del piano stradale, non indifferente, sicché , tra massicciata ed asfalto, il piano delle palazzine risulta sottomesso. I grandi strateghi e tiralinee del Comune, dove erano quando si eseguivano i lavori, e perché non sono state verificate e collaudate le opere che avrebbero dovuto prevedere il maggior afflusso delle acque pluviali, essendo ben nota che la zona si trovava  in area di depressione? L’inondazione del 23 luglio ne è stata la prova assoluta, chiara manifestazione di inefficacia e colpevole negligenza di chi doveva osservare e fare osservare a che un’opera pubblica fosse idoneamente conseguita, a prevenire pericoli e disastri in danno dei cittadini. E, il disastro lungamente ipotizzato, in tale frangente, ha danneggiato un bene storico-culturale, di proprietà del prof. Casole, distruggendo, oltre ad importanti reperti, parte dello scantinato. È diritto di ogni cittadino di reclamare, che alla luce di quanto accaduto di chiedere all’Amministrazione, ed in particolare al suo Sindaco, quali siano gli interventi speciali per mettere la zona in sicurezza esposta al ripetersi dei detti eventi alluvionali. A meno che il Sig. Sindaco Carrubba, fortunatamente in via di partenza, non intende aggiungere, anche questa opera zoppa, a quelle altre incompiute o abbandonante. Nella fattispecie del disastro patito, il cittadino ha motivo di ritenere il Sindaco, in via diretta, responsabile al risarcimento dei danni materiali e morali. E, siccome, l’accaduto è assimilabile a disastro, non è peregrino il suggerimento, oltre all’azione che il Prof. Casole ha ragione di intraprendere che il caso venisse attenzionato dall’A.G., ravvisandosi una omissione continuata di doveri ed atti di ufficio e disastro colposo in danno di beni di valenza storico culturale, irripetibile, in danno di privato cittadino. Non molleremo con la carta stampata e con qualsiasi altro mezzo legale, sino a quando, ai cittadini e specie a quelli di Via delle Saline, non sarà restituita la tranquilla fruizione dell’aerea, e soprattutto la salvaguardia delle abitazioni.

 

Francesco  Migneco