LUIGI LO CASCIO, LAURA MARINONI, VINCENZO PIRROTTA, ELISABETTA VALGOI:

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   CATANIA. Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta, Laura Marinoni ed Elisabetta Valgoi, sono il magnifico quartetto di vincitori che ha consentito al Teatro Stabile di Catania di conquistare il maggior numero di riconoscimenti ai premi “Le Maschere del Teatro Italiano”. Un trionfo annunciato quello sancito dalla cerimonia di consegna che si è svolta ieri sera a Napoli nella splendida cornice del Teatro San Carlo. La serata, condotta da Tullio Solenghi, è stata poi trasmessa in diretta differita su Rai Uno. Premiati Luigi Lo Cascio come migliore attore protagonista e Vincenzo Pirrotta come migliore autore di novità italiana, entrambi per lo spettacolo “Diceria dell’untore”. La innovativa rivisitazione del romanzo di Gesualdo Bufalino è stata prodotta dallo Stabile etneo in linea con la linea che da sempre privilegia la ovalizzazione della grande letteratura siciliana. Premi altrettanto prestigiosi per Laura Marinoni ed Elisabetta Valgoi, rispettivamente migliore attrice protagonista e non protagonista per “Un tram che si chiama desiderio” di Tennesse Williams, coprodotto dallo Stabile catanese con Emilia Romagna Teatro: un’altra scelta emblematica dell’ente catanese che, mentre si nutre delle proprie radici, mantiene un’apertura esemplare nei confronti della drammaturgia non solo italiana e della sperimentazione. La vittoria dello Stabile di Catania assume spessore anche maggiore giacché l’ente concorreva pure con altre nomination: per le categorie miglior attore non protagonista (Pippo Pattavina per “La governante” di Brancati e Giancarlo Condè per “I Giganti della Montagna” di Pirandello). E ancora per il miglior scenografo (Antonio Fiorentino) e miglior costumista (Elena Mannini), in entrambi i casi per il citato testo pirandelliano messo in scena dal regista Giuseppe Di Pasquale, direttore dello Stabile etneo, che ha espresso la propria soddisfazione per la bella affermazione dell’ente. “Le Maschere del Teatro Italiano” premiano infatti le eccellenze artistiche della stagione teatrale 2011/2012. Come da regolamento, lo scorso 21 maggio una giuria di esperti, nel corso di una seduta pubblica svoltasi al Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma, ha individuato i finalisti per le 12 categorie in gara. Il voto segreto di oltre 500 artisti e professionisti del teatro ha poi designato i vincitori, proclamati e premiati nel massimo napoletano, davanti a un pubblico composto dai più importanti esponenti del mondo del teatro e della cultura.  Nell’ambito della serata è stato consegnato anche il Premio speciale del Presidente della giuria al regista e critico teatrale Maurizio Scaparro, che nella scorsa stagione ha diretto per lo Stabile di Catania il nuovo allestimento della commedia di Vitaliano Brancati “La governante”.

   Caterina Rita Andò

 

Sinergia tra il Comune, il Teatro Stabile di Catania, l’Associazione Città Teatro

MEMORIAL DI AFFETTI PER MARIELLA LO GIUDICE

 

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Condotta da Pippo Baudo e coordinata da Norma Martelli, la serata di beneficenza a favore di Medicare Onlus prevede la presenza di Alfio Antico, Lello Arena, Rita Botto, Compagnia Città Teatro Danza, Roberto Fuzio dei Lautari, Giuliano Gabriele, Barbara Giordano, Mario Incudine, Pino Ingrosso, Francesco La Mantia, Silvana Lo Giudice, Germano Mazzocchetti, Donatella Pandimiglio, Nicola Piovani, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini.

 

CATANIA – Mariella Lo Giudice, il suo teatro, la sua città: una storia d’amore infinita. Un rito che si ripete e si rinnova all’esatto scadere di un anno dallo spettacolo commemorativo e dalla commossa cerimonia che ha visto intitolare all’attrice la Corte di Palazzo Platamone. Il 12 settembre, con bella continuità il Comune di Catania, il Teatro Stabile e l’Associazione Città Teatro dedicheranno a Mariella Lo Giudice un secondo memorial a scopo di solidarietà, che sarà nuovamente animato dai celebri artisti che le sono stati vicini in vita e hanno aderito gratuitamente. Una festa del teatro e della musica, che avrà luogo nel suo giorno onomastico, alle ore 21, ancora nel monumentale cortile barocco, in cui è stata applaudita protagonista di lavori come “Retablo” di Consolo e “Le città del mondo” di Vittorini.

    

Il ricavato sarà devoluto alla giovane associazione Medicare Onlus, come è stato sottolineato nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi proprio a Palazzo Platamone, mentre nella corte en plein air fervevano i preparativi per l’attesa manifestazione. «Mariella Lo Giudice è stata una grande attrice, una grande donna, una grande catanese, che merita dalla comunità un omaggio collettivo, visibile, perenne, in forma non di commemorazione, ma di vera e propria operazione artistico-culturale, esaltata dall’azione solidale» sottolinea il sindaco Raffaele Stancanelli.  «Una colonna dello Stabile etneo, una pasionaria dell’arte e dell’impegno civile, un esempio per il teatro non solo siciliano, ma anche una maestra di vita e una straordinaria compagna di viaggio» ribadisce Giuseppe Dipasquale, direttore del TSC, che l’ha diretta da ultimo nel bestseller anche teatrale “Il birraio di Preston”, dal romanzo di Andrea Camilleri.  Nasce così questo tributo che vedrà sul palco nomi di spicco, legati a Mariella da inossidabili rapporti di stima e amicizia. L’iniziativa conta infatti sul gradimento e la diretta partecipazione della famiglia. «Ci commuove e ci onora l’affetto di artisti di tale livello che perpetuano il ricordo di un’interprete completa come Mariella» ringrazia il cognato Orazio Torrisi, già direttore dello Stabile durante la presidenza Baudo . Esarà proprio Pippo Baudo il conduttore d’eccezione di una serata che si annuncia ricca di emozioni, grazie al coordinamento artistico di Norma Martelli: «Gli amici la ricordiamo ogni giorno dentro di noi: questa è l’occasione per farlo insieme e per la finalità che lei stessa avrebbe privilegiato su tutte». Torna così il premio “Oscar” Nicola Piovani, e con lui la figlia di Mariella, Barbara Giordano, e la sorella Silvana Lo Giudice, coreografa, con la Compagnia Città Teatro Danza. Tornano, a rendere omaggio ad una di loro, Alfio Antico, Lello Arena, Rita Botto e Roberto Fuzio dei Lautari, Giuliano Gabriele, Mario Incudine, Pino Ingrosso, Francesco La Mantia, Germano Mazzocchetti, Donatella Pandimiglio, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini. E tornerà, ne siamo certi, il pubblico di Mariella Lo Giudice, chiamato a ricordarla sostenendo al contempo una causa che la vedrebbe in prima linea. Infatti, il tributo alla sensibile creatrice di tante eroine, mancata prematuramente il 1° agosto del 2011, prenderà corpo in un obiettivo improntato alla solidarietà: il ricavato dell’incasso sarà devoluto a Medicare Onlus, impegnata sui tre principali fronti della lotta ai tumori: prevenzione, terapia, supporto. L’associazione è presieduta da Pietro Giuffrida, con Piero Banna coordinatore del Comitato tecnico scientifico. «Sarà una prestigiosa occasione – affermano congiuntamente – per fare memoria con una straordinaria personalità siciliana, testimone della gioia di vivere e dell’arte in tutto il mondo, perché capace di cogliere il senso della vita prima ancora che dei personaggi».  Il progetto deve molto anche all’impegno di Marella Ferrera, ex assessore comunale alla Cultura e ai grandi eventi, legata all’attrice da un profondo sodalizio. «Nel suo esempio – evidenzia la stilista – si perpetua un modello di coraggio e stile, personalità ed eleganza, le doti che l’avevano resa beniamina della platea. Ed altresì grande nella sofferenza e nella disponibilità verso gli altri». Il memorial è soprattutto un modo per ribadire il suo amore per il teatro e per la vita che le aveva riservato,accanto ad Angelo Giordano, il ruolo di moglie e madre dei loro tre figli. E teatro e vita Mariella li ha affrontati con pienezza, coniugati ad un intenso impegno civile, in una magica alchimia che proprio attraverso la passione per la scena le ha consentito per anni di tenere testa alla malattia e far prevalere la gioia di vivere. In ciò si condensa il senso stesso dell’esistenza della fulva enfant prodige, sbocciata alla corte del Stabile etneo e presto pronta a spiccare il volo nell’agone teatrale. Ma la “sua” casa artistica restava e resta lo Stabile etneo. Lo testimonia, se ce ne fosse bisogno, la scelta di calcarne il palcoscenico fino all’ultimo. Mariella Lo Giudice è mancata lo scorso anno due giorni prima della replica catanese di quello che sarebbe stato il suo ultimo spettacolo, Pathos – la tragedia delle troiane, con Lindsay Kemp per la regia di Micha van Hoecke. Il 12 settembre successivo, con rara sollecitudine, le è stata dedicata, come abbiamo ricordato, la Corte del Palazzo Platamone, ed è lì che un anno dopo i Catanesi la ricorderanno ancora. E siccome i grandi non muoiono mai, possiamo auspicare che si tratti di un appuntamento non scritto destinato a ripetersi nel tempo.

    Caterina Rita Andò

 

 

Le principali tappe della carriera di Mariella Lo Giudice (Catania, 1952-2011)

Nipote di artisti circensi, sin da bambina si mostra versatile nel canto, nella danza, nella recitazione. Scoperta da Fioretta Mari, amica della madre, entra presto a far parte del Teatro Stabile di Catania, allora agli albori, assorbendo la lezione di maestri come Turi Ferro, Ave Ninchi, Umberto Spadaro, Ida Carrara. Fino a diventare la prima attrice del Teatro Stabile.  Non si contano i personaggi teatrali cui ha dato vita, in titoli come “I viceré” di De Roberto (regia Franco Enriquez), “Il villaggio Stephanchicovo” di Dostoevskij (regia Edmondo Fenoglio), “Casa La Gloria” di Antonio Di Grado, “Cavalleria rusticana di Verga, “Il giardino dei ciliegi di Cechov, “Corruzione a palazzo di giustizia” di Betti, “La lupa di Verga (regia di Pino Micol), “Zaira” di Voltaire (regia Giancarlo Sbragia), “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello (regia Andrea Camilleri), Stelle del firmamento” di Puig (regia Sandro Sequi), “Il birraio di Preston dal romanzo di Camilleri, trasposto per le scene dall’autore insieme a Giuseppe Dipasquale, che ne ha curato anche la regia; “Molto rumore per nulla di Shakespeare (regia Guglielmo Ferro); “Il Maestro e Marta” di Filippo Arriva (regia Walter Pagliaro), “La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini (regia Lamberto Puggelli).  Di rilievo altresì l’attività cinematografica, la più recente in “Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1988) e “La matassa” di Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino (2009). E anche televisiva: “Il maresciallo Rocca” (1996, regia Giorgio Capitani), “La piovra 10 (1999, regia Luigi Perelli), “Il bambino della domenica” (2008, regia Maurizio Zaccaro).