IL PORTO DI AUGUSTA ATTRAE GLI INVESTITORI STRANIERI

 

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Il porto megarese attrae gli investitori stranieri per le sue potenzialità a livello geografico, ma inadeguato alle esigenze dei grandi traffici per mancanza di banchine ed inadeguatezza dei fondali. Lo ha sottolineato il presidente dell’Autorità portuale, Aldo Garozzo il quale si dice comunque certo del futuro decollo dello scalo e ribadisce il suo ottimismo in merito all’ottenimento dei fondi comunitari destinati alla nostra area portuale. Dichiarazioni esternate al Consiglio comunale riunitosi lunedì sera con all’ordine del giorno la mozione presentata da alcuni consiglieri avente per oggetto: problematiche e sviluppo attività commerciali nel porto. «Il porto di Augusta – ha evidenziato Garozzo- nella sua storia ha registrato fenomeni che non sono andati a buon fine, gli investimenti di quanti si sono infatti mostrati inizialmente interessati sono infatti poi dirottati altrove. Rafforzeremo le banchine e adegueremo i fondali. Non possiamo vendere qualcosa che non abbiamo» ha detto a quanti gli hanno rimproverato la mancata promozione dello scalo. «La promozione c’è – ha ribadito il presidente della Port authority – ma inevitabilmente quando gli investitori stranieri visitano il porto si rendono conto che non è idoneo allo sviluppo di determinati traffici. Fra due anni, perché sono sicuro che i soldi arriveranno, sarà nelle condizioni di accogliere il traffico dei container di transhipment». Lo scalo di Augusta, come ha ricordato Garozzo, insieme a quelli di Cagliari, Taranto e Gioia Tauro, è stato indicato nella finanziaria del 2007 come porto adatto a questo tipo di traffico. Aldo Garozzo ha poi stigmatizzato il fatto che l’Autorità portuale di Augusta non è stata mai aiutata. Per quanto riguarda il fallimento della linea traghetti ro-ro che lo collegava a Chioggia e Malta, ha rammentato che la nave scendeva carica di merci e saliva vuota. «E’ di questo – ha detto – che si devono occupare i politici, del fatto che non ci sono imprese che producono. Riguardo al paventato accorpamento con il porto di Catania ha chiarito che con il voto del Comitato portuale sono stati stipulati protocolli di intesa per evitare il sovrapporsi di investimenti dello stesso tipo. Tra gli interventi dei consiglieri quelli di Cannavà che ha evidenziato come da quando si è insediato Garozzo non si è registrato quello sviluppo che Augusta si aspettava; Di Mare che ha ricordato le notizie divulgate su iniziative andante in fumo e il disappunto del sindaco Carrubba sulla gestione dell’Autorità portuale; Castro che ha stigmatizzato la lenta e progressiva scomparsa di agenzie marittime e l’assenza alla seduta di operatori portuali; Conti che ha chiesto delucidazioni in merito alle bonifiche e al piano regolatore portuale; Ternullo che ha evidenziato il fatto che gli armatori preferiscono eseguire all’estero la manutenzione delle navi perché da noi costa troppo farlo e la necessità di adeguare il porto rendendolo realmente appetibile agli investitori stranieri.

  G. C.