LA CORALE AUGUSTANA “IUBILAEUM” ALLA VECCHIA DOGANA DI CATANIA

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rubens mini.JPGCATANIA – Una stupenda cornice, la Vecchia Dogana di Catania, ha ospitato gli splendidi protagonisti della trentesima edizione del premio Rubens, ideato dal maestro Vittorio Ribaudo e  intitolato a “I grandi siciliani nel mondo”. Come ogni anno il premio Rubens ha spaziato nel mondo delle diverse attività umane, all’interno dei confini artistici e culturali della Sicilia, visto che è stato istituito per dare riconoscimento a tutti coloro che in questa regione riescono a distinguersi nel proprio campo. E’ intitolato a Peter Paul Rubens, grande Maestro di pittura fiammingo, vissuto alla fine del ‘500, a cui lo stesso maestro Ribaudo  si è ispirato nei primi anni della sua brillante carriera. La Vecchia Dogana di Catania e la simpatica presenza del Maestro, ben noto ai più per le sue meravigliose opere di pittura, tra cui spicca “La divina commedia” ma anche per l’utilizzo di materiali particolari, tra cui il legno e l’agata del Brasile, sono state ben apprezzate dai premiati di mercoledì 30 maggio 2012. Tra i  personaggi del mondo dello spettacolo  l’attrice Evelyn Famà, gli attori  teatrali Angelo Tosto ed Enrico Manna e l’attore e cantante Rosario Rannisi; tra i docenti  universitari  i professori Stefano Gresta,  Angelo Messina e  Rosario Lanzafame;  tra i giornalisti Roberto Gueli e Piero Maenza, nonchè il regista Enrico Castiglione, il poeta dialettale Antonino Magrì, il notaio Giambattista Coltraro, la Direzione della Vecchia Dogana e, dulcis in fundo, la Corale polifonica Iubilaeum di Augusta. I coristi si sono esibiti in due brani che hanno riscosso  numerosi applausi e consensi da parte del folto pubblico presente, con notevole orgoglio del presidente Melchiorre Fragalà e del direttore Luigi Trigilio. Lo spettacolo è stato condotto dal vulcanico e spiritoso Antonello Musmeci, presentatore, doppiatore, giornalista e showman, che ha intrattenuto  i presenti recitando, cantando e divertendo. Il  pubblico degno di nota e  i premiati eccellenti sono stati allietati anche dalla bella Elisa Lisitano, che ha partecipato al concorso Miss Italia 2006, e dalla presenza dell’ideatore del premio, il grande Vittorio Ribaudo, pittore, tennista e grande estimatore di ogni forma di arte.

Ancora una volta la Sicilia, terra di grandi uomini, ha fatto parlare di sé grazie al maestro Ribaudo, che ha riunito intorno a sé il fior fiore della grande sicilianità nel mondo.

   Carmela Mendola

LECTURA DANTIS AL CIRCOLO UFFICIALI DI AUGUSTA

 Il significato profondo di questi due canti sono stati pienamente trasmessi al pubblico grazie  alla magistrale interpretazione del professor Càsole, con il quale si è complimentato  l’amm. Brogi,  presidente del Circolo, che da “fiorentino” è rimasto piacevolmente colpito dalla mirabile Lectura Dantis del docente di lettere.

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AUGUSTA: La Lectura Dantis è il nome con cui si definisce la lettura o la declamazione delle opere dantesche, in particolare di canti della Divina Commedia. Nel corso dei secoli le modalità di Lectura Dantis sono cambiate, da una semplice rivisitazione dei testi delle opere si è infatti passati a una vera e propria critica e spiegazione testuale dell’opera stessa. Giovanni Boccaccio già nel Trecento decantava i versi della Divina Commedia non solo per elogiare la capacità dialettica di Dante, ma anche per fornire una spiegazione dettagliata dei canti stessi ricercandone così il profondo significato. Nel XX secolo si è passati da una semplice declamazione dell’opera a una performance di carattere sempre più teatrale. Vittorio Gassman e Roberto Benigni offrono un esempio di grandi attori che hanno saputo interpretare magistralmente i versi danteschi donando loro una tensione quasi drammatica. Il 25 Maggio nell’elegante  Circolo Ufficiali il prof. Giorgio Càsole ha tenuto una relazione dal titolo Humanae Temptationes declamando i versi di due canti dell’Inferno dantesco, ad avviso di molti tra i più significativi dell’opera stessa: il V canto di Paolo e Francesca e il XXXIII,  detto  del Conte Ugolino. Drammi di personaggi realmente vissuti nella Firenze del Duecento, peccatori in una società dominata dalla furia demoniaca del potere economico e politico. La modernità e il significato profondo di questi due canti sono stati pienamente trasmessi al pubblico grazie  alla magistrale interpretazione del professor Càsole, con il quale si è complimentato  l’amm. Brogi,  presidente del Circolo, che da “fiorentino” è rimasto piacevolmente colpito dalla mirabile Lectura Dantis del docente di lettere. Nell’intervallo tra un canto e l’altro del capolavoro dantesco si esibita al pianoforte la giovanissima pianista Martina Trogu della V ginnasiale del liceo Mègara.L’evento è stato organizzato da un’altra docente dello stesso liceo, la professoressa Luisa Cusumano, docente di Inglese, la quale ha affermato: “Caro Giorgio, dobbiamo ringraziarti per la tua appassionata  presentazione dei canti che hai reso da subito originale e coinvolgente  con la splendida citazione iniziale della lettura della Divina Commedia  tratta da   Se questo è un uomo di Primo Levi. e profonda nei commenti. Purtroppo Dante non ha avuto natali siciliani,  ma sicuramente le parole della cultura non hanno confini regionali.” Il profilo biografico del prof. Càsole è stato delineato dall’avv. Francesco Migneco. Madrina della serata la signora Brogi. Tra il folto pubblico, era presente la dott/ssa Carmela Vella, direttrice del museo Bellomo di Siracusa, che ha invitato il prof. Càsole a replicare l’evento in occasione di una manifestazione estiva che si terrà nel museo siracusano.

    Federica Fiume

Solidarietà per i lavoratori del Teatro Stabile di Catania all’Assemblea Regionale

 

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PALERMO – Una folta rappresentanza dei lavoratori del Teatro Stabile di Catania si è recata  il 28 maggio con i rappresentanti sindacali a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale. Un gesto necessario per manifestare contro i tagli apportati al contributo dell’ente e aprire un costruttivo dialogo in vista della discussione sulla Finanziaria che riprendeva in aula per definire ulteriormente gli interventi. In mattinata i lavoratori dello Stabile hanno incontrato una delegazione dell’Intergruppo lavoro, confrontandosi ancora una volta con i deputati Lino Leanza (Mpa) e Concetta Raia (Pd), i quali hanno ribadito la piena solidarietà e l’impegno a cercare una soluzione a un problema che si prospetta in tutta la sua gravità per le ripercussioni a breve, medio e lungo termine. Nel pomeriggio l’incontro, altrettanto fruttuoso, con gli esponenti del Pdl, il capogruppo Innocenzo Leontini e Salvo Limoli. I rappresentanti sindacali dei lavoratori hanno esposto con forza le proprie ragioni contro la decurtazione che ha colpito in generale i teatri siciliani e in misura ancor più cospicua lo Stabile catanese, l’unico a non aver recuperato nemmeno una quota del finanziamento. Un’offesa alla cultura e alle istituzioni che maggiormente la rappresentano: non si può definire una sana e avveduta scelta politica ridurre le risorse  al punto di paralizzare la loro attività e non metterle in condizione di operare. E se alcuni enti hanno appunto recuperato una parte dei finanziamenti, ciò non è avvenuto per un’istituzione gloriosa in Italia e nel mondo come lo Stabile di Catania, ancor più lesa proprio perché discriminata.  Da rilevare altresì che il taglio è avvenuto sul bilancio 2012, incidendo quindi sulla stagione in corso e costringendo ad eliminare due titoli in cartellone: indubbio dunque il danno non solo materiale ma anche d’immagine, vista l’impossibilità di rispettare gli impegni verso gli abbonati, le compagnie ospiti e quanti operano intorno al teatro. Con l’aggravante che se non verranno ripristinati i finanziamenti regionali e recuperati i 2 spettacoli, anche il Fus ministeriale riservato allo Stabile etneo verrà proporzionalmente ridotto. Come dire: il cane che si morde la coda. Perciò al rimedio occorre pensare da subito.

C.A.