DONARE IL SANGUE CONVIENE

La Fratres impegnata a diffondere la cultura della donazione, specialmente fra i giovani studenti degli ultimi anni.

Intervista al presidente di Augusta, Salvatore Ponzio

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AUGUSTA. La Fratres nasce nel 1971 come Ente morale, con l’obiettivo di invitare la gente alla donazione anonima, gratuita, periodica e responsabile del sangue, del sangue midollare e degli organi. La Fratres è un’Associazione approvata da un decreto ministeriale del 1994,  nata in Augusta dieci anni prima, e si avvale di volontari, persone impegnate, attente alle problematiche dei propri simili e soprattutto preparate, il lavoro preliminare è, infatti, l’informazione circa l’importanza della donazione e il superamento di quelle piccole paure e resistenze che ci bloccano davanti ad un gesto così semplice eppure così solidale. Sì, perché la Fraternita costituisce il fondamento di questa nostra consociazione, che opera per la tutela della salute dei donatori e dei riceventi. La Fratres sviluppa un’azione permanente a tutti i livelli della vita sociale, specialmente nel mondo giovanile e studentesco, per la diffusione dell’educazione sanitaria e per la formazione della cultura del dono. Tutto questo seguendo il progresso e l’aggiornamento scientifico nel campo trasfusionale, contribuendo ad uno sviluppo più intenso della ricerca e della utilizzazione del sangue e dei suoi derivati e favorendone il buon uso.  Il presidente Ponzio ha risposto di buon grado ad alcune domande.

Voglio diventare donatore. Da dove comincio?

La stessa Associazione provvederà a metterti in contatto con il Centro Trasfusionale oppure Ti inviterà direttamente alle varie iniziative di socializzazione organizzate dalla FRATRES, consistenti spesso in vere e proprie Giornate della Donazione. Sembra superfluo sottolineare che donare sangue è un atto non soltanto consapevole, volontario e responsabile, ma anche gratuito: il sangue è la vita, e la vita non ha prezzo.

Tutti possono donare il sangue? No, non tutti. E a questo proposito occorre una seria presa di coscienza da parte del potenziale donatore che è invitato a un confronto con il personale sanitario di riferimento oltre che a compliare un questionario.  Essere in buona salute è il requisito fondamentale per donare. Ecco perché diventa necessario rispondere con estrema responsabilità alle domande sul proprio stile di vita. L’elenco completo delle cause di non idoneità e degli eventuali periodi di sospensione della donazione sono contenuti nella normativa di riferimento. In linea di massima, non possiamo donare se il nostro stile di vita non è sano, se usiamo droghe o se abbiamo rapporti sessuali a rischio, se beviamo oltre i limiti, se risultiamo positivi al virus dell’epatite o dell’Aids o se siamo affetti da altre malattie. Diventare donatori significa, quindi, tenere anche costantemente sotto controllo la nostra stessa salute. Quando dono il sangue posso correre qualche rischio? Anzitutto il consiglio è sempre quello di donare periodicamente e in modo sistematico. Questo perché il controllo abituale consente una diagnosi precoce di eventuali malattie infettive o di altra natura. Quanto ai rischi per il donatore, sono praticamente nulli se si esclude un’eventuale reazione emotiva legata alla paura dell’ago: in tal caso basta un bel respiro, mantenere la posizione supina e concentrarsi sull’importanza morale del gesto in atto, piuttosto che sul proprio braccio! Del resto, se doniamo solo il sangue intero, il prelievo non dura che pochi minuti. Né possono sussistere rischi di infezione, essendo il materiale utilizzato dal personale sanitario perfettamente monouso. Il donatore, comunque,  sarà informato dal personale sanitario sul comportamento da tenere nelle 24 ore successive alla donazione, in particolare a non seguire lavori pesanti. Con quale frequenza posso donare il sangue? Si consideri che nel giro di qualche ora dalla donazione il nostro organismo riesce già a rimpiazzare in modo fisiologico e naturale il plasma, e in pochi giorni si ricostituiscono globuli bianchi e piastrine. Occorrono invece tre o quattro settimane per i globuli rosso. Detto ciò, è la legge a stabilire il numero di donazioni che , in riferimento al sangue intero, non deve essere superiore a quattro per l’uomo, nel corso dell’anno, e due per la donna in età fertile; l’intervallo tra due donazioni, poi, non deve essere inferiore a novanta giorni. Nessuna indicazione viene data, invece, per il numero minimo di donazioni, lasciato alla volontà e alla coscienza del donatore. È vero che al donatore che lavora spetta un riposo?

Sì, è vero. Secondo la legge [Legge 219 del 21 ottobre 2005, art.8], il lavoratore dipendente che si reca a donare il sangue ha diritto all’astensione dal lavoro per la giornata in cui effettua la donazione; tale giornata viene però regolarmente retribuita. Per questo beneficio egli dovrà esibire al proprio datore di lavoro un certificato rilasciato dal Centro Trasfusionale in cui è avvenuta la donazione. Diversa è la situazione di uno studente che, non essendo legalmente paragonabile ad un lavoratore, non ha diritto a simili benefici. La dispensa dall’interrogazione del giorno sarà lasciata al buon cuore dei professori.

Che cos’è il gruppo sanguigno?

È una caratteristica ereditaria legata ai globuli rossi, a tutte le cellule dell’organismo e anche ai liquidi organici ( p. es.  es. il plasma). Sulla membrana dei globuli rossi e di tutte le altre cellule si trovano particolari sostanze chimiche indicate con le lettere A e B: se c’è soltanto la sostanza A si parla di gruppo A; se solo la B, di gruppo B; se sono presenti tutte e due le sostanze, si parla di gruppo AB, mentre nel gruppo 0 (ZERO), statisticamente più diffuso, esse non sono presenti. Altra particolarità è il fattore Rh: fattore Rh positivo (+), presente nell’85% delle persone, fattore Rh negativo (-) assente nel 15% della popolazione. Tutto ciò identifica il gruppo sanguigno di ciascun individuo che, tranne rarissimi casi patologici, resta lo stesso per tutta la vita.  Nella donazione è molto importante conoscere il gruppo sanguigno, perché non si può ricevere sangue che contenga sostanze che l’individuo non abbia già; quindi, per una trasfusione, occorre trovare sangue dello stesso gruppo, con l’eccezione del gruppo ZERO Rh negativo che identifica il cosiddetto donatore universale, mentre il gruppo AB è il gruppo di chi può ricevere da tutti.

Ho sentito parlare di autotrasfusione. Di che si tratta?

Nell’autotrasfusione donatore e ricevente sono la stessa persona. Essa,  infatti,  si effettua essenzialmente in caso di interventi chirurgici programmati e consiste nel prelievo del sangue dallo stesso paziente e nel sul pre-deposito in previsione di eventuali emergenze. In questo modo, a parte il risparmio sulle scorte, si eliminano i rischi di incompatibilità e di trasmissione di malattie infettive.

Un ultimo consiglio utile per chi dona
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i sono alcuni accorgimenti da seguire sia prima che dopo la donazione. In genere,  si dona di primo mattino, e in tal caso il volontario dovrebbe stare a digiuno almeno dalla mezzanotte (unica concessione, un po’ di tè o caffè amaro). Si chiede di evitare comunque pasti abbondanti nelle 24 ore precedenti.  È consigliabile anche rimandare la donazione se durante la notte ci si è affaticati troppo, per  esempio dopo un turno di lavoro, e se nelle 24 ore precedenti si è fatta un’attività sportiva particolarmente intensa. Anche nelle 24 ore che seguono la donazione si consiglia di evitare sport o lavori particolarmente faticosi.  Subito dopo il prelievo, a ristoro, viene offerta una colazione e sarebbe opportuno evitare sia alcool che sigarette per almeno due ore. Nel corso della giornata è anche consigliabile bere da uno a due litri di acqua. Per qualsiasi altro dubbio o richiesta puoi contattare il Gruppo Fratres. Ti auguriamo una buona donazione.

     Cecilia Càsole

DONARE IL SANGUE CONVIENEultima modifica: 2012-05-02T07:46:00+02:00da leodar1
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