Il Presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono, abbandona il PDL

amato.jpgLE CONSIDERAZIONI DELL’AUGUSTANO PAOLO AMATO, CAPOGRUPPO PDL  NELL’ENTE PROVINCIALE

 

AUGUSTA. Le dimissioni  di Cuffaro da Presidente della Regione Sicilia e quelle di Prodi da Presidente del Consiglio hanno anticipato  nel 2008  la nascita del grande contenitore politico frutto di un progetto di Silvio Berlusconi, il PDL,  un insieme di partiti che hanno contribuito nel 2008 a creare un grande partito  che è un punto di riferimento politico per milioni di moderati. PDL, partito questo dove il Presidente di AN Fini non voleva assolutamente  far parte né tanto meno entrarci, e che solo la forte volontà dei “Colonnelli” che davano con diversi sondaggi alla mano il suo partito AN Presidente al 3%, cioè in caduta libera, non aderire significava scomparire. Cosa che si è fatta pretendendo con forte pregiudiziale l’esclusione dal contenitore dalla “ Destra “ di Storace. Quando lei parla di  “transumanze” e dei “fasti della prima repubblica” forse dimentica che anche lei faceva parte di quel periodo considerando da quanto tempo è sulla scena politica.  Oppure questo discorso riguarda solo chi non la pensa come lei,  che è il solo detentore della verità assoluta?                                                                                                                                            

Nel 2006 a fine di scadenza naturale del  mandato, il Suo partito, AN, si presentava con due forti punte di diamante alle elezioni politiche che regionali, Lei presidente Bono in vesta di sottosegretario ai beni culturali e l’on. Fabio Granata da vice presidente a  Assessore alla Cultura della Regione Siciliana.  Mentre Lei è scattato eletto  GRAZIE solo alla nuova e vigente legge elettorale cosiddetta  “PORCELLUM”,  dove non è prevista la preferenza ai candidati e, pertanto,  non vengono eletti dal popolo ma dalle segreterie politiche che vi inseriscono solo persone meritevoli di attenzione, e solo dopo un mese dopo le elezioni politiche, si rivotava per il rinnovo dell’assemblea regionale, la lista  di AN naufragava, non raccogliendo i voti necessari nella provincia di Siracusa per conquistare il seggio e pertanto riconfermare il deputato regionale,  nonostante avesse visto per 5 anni l’on. Fabio Granata sempre assessore nelle varie giunte che si erano succedute. Molto probabilmente l’insuccesso è stato causato dalla fuga di molte figure storiche della destra moderna e storica che, hanno preferito lasciare per le troppe decisioni anti democratiche  e  calate dall’alto. Eventualmente se qualcuno non ricorda questo periodo degli abbandoni posso fornire gli articoli di stampa del tempo.

Oggi lei vorrebbe dare  lezione di alta politica, attribuendo ad  altri gli stessi concetti lasciando il PDL,  che ha contribuito a eleggerla  come presidente.

Se è coerente con le sue idee allora si dimetta e consenta agli elettori di scegliere.

Troppo semplice la manovra che lei si  per  qualche amico che le giurerà fedeltà…..fino a fine mandato…forse. Lei Presidente ha sempre dato l’impressione di vivere questa   sua esperienza amministrativa  in provincia  come un “Purgatorio”, in attesa di essere richiamato al “Paradiso” romano. Roma, città dove Lei si reca spesso, quasi settimanalmente per fini istituzionali, da Presidente della Provincia di Siracusa, “ la Interrogo chiedendo di sapere, non adesso ma con risposta scritta nei tempi consentiti della legge, con documentazione di spese allegate, quanti viaggi? i motivi di questi viaggi? i costi dei singoli e complessivi viaggi?  cosa hanno portato tutti questi suoi viaggi a ROMA  in termini di risorse, benefici e finanziamenti  alla provincia, alla nostra provincia  di Siracusa? Presidente, la gente si sta togliendo la vita per le troppe tasse, ha il problema di arrivare al  fine mese chi ha uno stipendio, considerando che la disoccupazione nella nostra provincia impera, e pertanto vuole sapere come vengono spese e investite le risorse pubbliche. Certo il partito, come lei afferma, non c’è mai stato, troppi ritardi organizzativi, specialmente in Sicilia, qui oltre tutto per ovvi motivi.  Un’anomalia tutta siciliana ha permesso di assistere impotenti allo spettacolo inopportuno del governo Lombardo, che si ritrova a governare con chi aveva perso le elezioni, forse grazie solo al fatto  che  nello statuto regionale non è prevista la mozione di sfiducia al presidente della regione, tutto ciò che è accaduto negli ultimi anni forse non ci sarebbe stato. Chi doveva decidere le mosse  del PDL all’interno della regione? Se grazie a questa anomalia solo siciliana ha portato a una scissione nel PDL,  Se il partito  non c’era, o quello che c’era era spaccato il due, PDL cosiddetti lealisti e PDL Sicilia, dove in questo consiglio otto consiglieri su nove  avevano aderito al PDL Sicilia, a chi dare la colpa delle scelte politiche fatte all’interno del governo Lombardo? Poi c’è stata  la prima scissione, quella  del FLI con l’uscita di Fini e dei suoi fedelissimi. Lo stesso Fini che ha imposto la sua candidatura alla provincia.  Poi è arrivata la seconda scissione, quella di Miccichè  che ha creato in SICILIA, Forza del Sud, fatto che ha lacerato fortemente la componente di FI, che ha messo in forte difficoltà la mia stessa persona, perché vi aderivano tanti amici certi e sinceri, compagne  di  tante battaglie.

Solo allora e dopo è arrivato l’ordine di nominare due coordinatori, ANGELO BELLUCCI e VINCENZO VINCIULLO, questo per porre rimedio alla continua emorragia di iscritti e amministratori locali, con un mandato ben preciso e limitato, doveva nascere il partito, pertanto campagna tesseramento per poi arrivare al congresso provinciale,  che poi si è concluso come lei e tutto il mondo politico sa.

Già l’indomani se non la stessa sera del congresso sapevamo che lei, signor Presidente, sarebbe andato via , si capiva, solo perché finalmente c’è un coordinatore, un vicario, un direttivo e delle regole democratiche a cui lei, evidentemente, è allergico. Ai cittadini non interessa chi è il presidente …la gente vuole risposte concrete, lavoro, strade asfaltate…le imprese chiedono opportunità di sviluppo.

La crisi economica ha iniziato a fare capolino nel 2008, guarda caso quando lei è stato eletto; sarà una coincidenza? Oggi in molti pensano che ci possa essere una connessione… Per tutte le opere che lei dice sono state completate, non deve auto celebrarsi, deve invece ringraziare gli assessori che  in questi anni si sono succeduti ai Lavori pubblici, deve ringraziare tutti quei dirigenti che hanno portato avanti le pratiche tra mille difficoltà.  Oggi sono io, a nome del partito che rappresento, il PDL, a ringraziarla pubblicamente di avere ricordato questo successo dell’amministrazione , perché è la prova dell’ottimo lavoro svolto dagli  assessori che le ricordo sono sempre stati sino all’11 febbraio 2011, data delle dimissioni dell’Assessore Caruso, del PDL, e da allora, non è stato  nominato nessun altro assessore del PDL,  partito che lei  ha lasciato, per iniziare una sua avventura personale alla ricerca di qualche paradiso  che tanto le manca e le è mancato. “Poi mi risponde per scritto di tutto quello che si è fatto di opere dall’11 febbraio a oggi?”. Oggi sono io che la ringrazio di avere ammesso pubblicamente del successo per il risanamento dei conti dell’ente, perché le rammento che l’assessore al bilancio e stato sempre sin dal suo insediamento  a ieri, del PDL, IL PARTITO CHE LEI HA DECISO DI LASCIARE, e come uomo vi sedeva ultimo, Rino Lazzari , da Assessore del PDL, uomo del PDL, ha lavorato bene fino a un momento prima di rassegnare le dimissioni a causa del suo voltafaccia.  Certo ha dimenticato altri successi, ma ciò che conta è fare capire agli elettori e a chi ci ascolta che i successi di un’amministrazione non sono solo del “capo”,  ma anche e soprattutto di chi gli sta attorno quotidianamente per 365 giorni l’anno. Glielo dice uno che vive e lavora sapendo che può contare sui propri collaboratori di cui non bisogna mai dimenticare l’importanza. Siamo certi che i nuovi assessori saranno molto vicini a consiglieri che hanno aderito al suo voltafaccia politico, assistiamo alla moltiplicazione  di biblica memoria di gruppi indipendenti. Così mentre lei accusa i dirigenti del PDL della sconveniente lista di nomi del 1° marzo, tre nomi di galantuomini, che sono stati scelti perché radicati bene nel territorio, oggi lei si appresta a decidere nomi e poltrone.  Lei poi non è tanto diverso da chi contesta, lei che fa  politica attiva dagli anni 70, che ha ricoperto tutti i ruoli amministrativi da consigliere comunale a deputato nazionale, passando per l’esperienza di sottosegretario, per finire a presidente di una importante provincia, si può considerare  “politico patentato della prima repubblica”. Di cosa si meraviglia? Di aver ricevuto una lista di nomi per iscritto? Sono cose , lecite, che in politica accadono tutti i giorni, magari in questo momento Monti sta ricevendo un appunto con dei nomi che potrebbero andare alla Rai, non faccia l’ingenuo…Forse la ragione del suo abbandono è da tutt’altra parte, magari un giorno ce lo racconterà  in un libro di memorie.  La verità è che lei assomiglia al “cuculo”..l’uccello che notoriamente fa covare ad altri le sue uova, evidentemente questa volta ha capito che doveva covare le uova di altri e ha fatto l’offeso. La verità è che lei ha vissuto dei sacrifici di altri e adesso vuole tutti i meriti per lei, dimenticando tutto il lavoro svolto da questo consiglio, da assessori  e funzionari che hanno lavorato per anni.

La verità è che riconoscere il ruolo degli altri è simbolo di grandezza, una pratica che lei sconosce….

 

   Paolo Amato  – –Capogruppo PDL Provincia di Siracusa