Lettera aperta contro gli sprechi della Regione Siciliana – di Paolo Amato

Nuova immagine (1).pngAUGUSTA.“Alla regione non si scherza, oltre al presidente dell’assemblea regionale ben oltre 39 dei 90 deputati regionali percepiscono, in aggiunta all’indennità ordinaria di 10.100 euro lordi al mese,  alcuni bonus supplementari, solo per le loro partecipazione al consiglio di presidenza dell’ Ars o perché sono presidenti , vicepresidenti, o segretari di commissione. Altro che eliminare le province, sarebbe meglio eliminare le regioni per fare risparmiare veramente i contribuenti”.  Dopo la proposta fatta all’Assemblea Siciliana di abolire le province, Paolo Amato, capogruppo del PdL a Consiglio Provinciale,  ha sferrato un duro attacco contro i veri sprechi, di oltre un milione di euro l’anno.  Questi i bonus lordi mensili elencati da Paolo Amato : “7.724,34 al presidente dell’assemblea , 5.149,56 per ciascuno dei due vicepresidenti, 4.642,63 per ciascuno dei tre deputati pretori,3.316,16 per cadauno dei tre deputati segretari, 3.316,16 ai nove presidenti di commissione, 829,04 per ciascuno dei 21 vicepresidenti di commissione, 414,52 per ognuno dei nove segretari di commissione. Ciascun gruppo parlamentare riceve mensilmente 4.730 euro per deputato che a  sua  volta percepisce 4.178,36 euro al mese per il cosiddetto portaborse. Il presidente della regione, oltre all’indennità di deputato, riceve un’aggiunta pari a quella del presidente dell’assemblea, cioè 7.724,34 euro al mese. Gli assessori, percepiscono lo stesso trattamento base dei deputati, cioè 10.100 euro al mese, più un‘indennità di carica pari a quella dei vicepresidenti dell’assemblea 5.149. Essendo la giunta momentaneamente formata di 12 tecnici, la regione non paga 90 stipendi, ma 102.

Ci sono poi tanti piccoli e comodi privilegi, che non sono apparenti, ma ci sono: le macchine blu, le segretarie con relativi servizi, le indennità di consolazione per i deputati non rieletti. Ed altri privilegi apparenti: uno su tutti i ticket per i pasti alla buvette di Palazzo dei Normanni, circa 9 euro , a beneficiarne non sono solo i deputati in carica ma anche gli ex parlamentari. Basta infatti avere alle spalle una legislatura per godere dei ticket a vita. Qualunque ex parlamentare può pranzare ogni giorno al Palazzo dei Normanni a spese dell’assemblea , cioè dei contribuenti siciliani. Per non parlare di una giunta regionale composta di dodici assessori che dispone di 155 mezzi con autista, 90 auto blu e 145 autisti per politici burocrati e impiegati che costano 8,7 milioni di euro l’anno.  E che dire della leggina 104 del 2000, che permette ai dipendenti della Regione Siciliana di congedarsi dal lavoro con 25 anni di contributi per gli uomini e 20 per le donne. Ma in certi casi ne bastano meno, anche sedici, di anni. Il requisito richiesto è un parente prossimo da accudire…. questa legge negli ultimi anni è letteralmente esplosa con il governo di Raffaele Lombardo dal 2008 a oggi, 682 regionali si sono ritirati anzitempo, e 151 di questi hanno chiuso la loro carriera a meno di 50 anni. Per tutti , una pensione praticamente identica all’ultimo stipendio; mogli e figli o genitori da curare amorevolmente. Un esempio tra questi e per tutti è il potentissimo segretario della regione che il 28 dicembre 2009 ottiene il prepensionamento per assistere il padre infermo. Con 27 anni di contributi, intascherà quasi 11 mila euro lordi al mese. Ma, il giorno successivo il sofferto addio alla regione l’ex segretario è già assessore all’Energia della giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo. Anche se la legge sarebbe meglio eliminarla,i privilegi acquisiti restano e continuerà a pesare sui già disastrati conti siciliani per decenni. Solo grazie allo scandalo denunciato pubblicamente dal settimanale “Panorama” del 26/05/11, l’assessore alla funzione pubblica Caterina Chinnici aveva presentato un disegno di legge, per evitare che i dipendenti della regione con un congiunto “gravemente malato” potessero andare a riposo dopo soli 25 anni, ma il 14 giugno, giorno di votazione della legge di abrogazione, i deputati regionali hanno disertato l’aula: 50 gli assenti. Niente numero legale, seduta rinviata. Solo il 22 giugno 2011 la giunta regionale ha approvato un disegno di legge adeguando il sistema pensionistico dei dipendenti regionali a quello statale e limita il ricorso al pensionamento anticipato esclusivamente all’ipotesi di grave stato di salute del dipendente medesimo.  In Lombardia, con una popolazione di 10 milioni di abitanti, l’assemblea regionale è formata da 70 rappresentanti, mentre in Sicilia, con 5 milioni di abitanti siedono a palazzo dei Normanni 90 rappresentanti del popolo. Di tanto in tanto si dà qualche segnale, ma molto marginale rispetto ai costi. Per esempio della proposta dell’ onorevole Giovanni Barbagallo per la riduzione dei deputati da 90 a 70, dal sì demagogico iniziale, si è passati alla scomparsa del decreto legge, fino al Ni più recente. E primi a opporsi sono i suoi amici del Pd. Bisogna intervenire subito su diversi aspetti per evitare che l’antipolitica si estenda sempre di più. La proposta di riduzione dei deputati da 90 a 70 vorrebbe dire un risparmio per l’assemblea siciliana di 7 milioni di euro l’anno, 35 milioni in 5 anni di legislatura. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo dice no a nuove province in Sicilia, anzi ne vuole lo scioglimento, vorrebbe trasformarle in ” liberi consorzi dei comuni” al fine di rispondere meglio al territorio e diventando destinatari questi di molti poteri che oggi detiene una Regione elefantiaca… Era il 1970  quando si è iniziato a discutere sull’abolizione delle province, proprio quando si insediavano per la prima volta le Regioni e già si interrogava sul futuro (e sull’utilità) dell’ Ente territoriale “intermedio”.  La provincia, di antica tradizione romanistica, ha carattere proprio e funzioni diverse. La provincia è il pilastro fondamentale dell’edificio costituzionale dello Stato. Le Province sono state istituite con Regio Decreto 3702, il 23 ottobre del 1859, cosiddetto decreto Rattazzi, Ministro dell’Interno dell’allora Regno di Sardegna. Le province sono nate un anno prima dell’unità d’Italia, queste realizzano il collegamento organico tra i comuni del territorio e il potere centrale. Sul disegno di legge regionale, riguardo alla soppressione delle province siciliane vi sono seri problemi costituzionali, di assoluto rilievo, che investono i temi della legittimazione democratica e il funzionamento delle istituzioni. Quando al posto delle” province regionali” si immaginano “liberi consorzi”, così liberi da sfociare nell’indeterminatezza, quando nell’impalpabilità sostanzialmente privi di legittimazione democratica diretta e caratterizzati da una sconcertante mobilità di confini, con un bagaglio di competenze labilissimo e sfuggente, la lesione dei diritti in tutto questo appare drammaticamente evidente.  La Regione Sicilia spende per il proprio personale quanto dieci regioni italiane, considerando il loro numero è facile dire che Palazzo dei Normanni, spende metà del totale nazionale. Obiettivamente è difficile da capire. Impossibile da accettare. Ma a questa conclusione si arriva dopo aver appreso i dati della commissione bicamerale il Copaff, commissione incaricata di preparare il federalismo fiscale, presieduta dal senatore Enrico La Loggia. Dall’analisi emerge che in Sicilia si spendono un miliardo e 740 milioni di euro l’anno, per pagare i dipendenti, questo vuol dire, che ogni dipendente costa 350 euro ad abitante, mentre in Lombardia il costo è di 22,50 euro, in Veneto 30 euro, in Emilia Romagna 36 euro, Piemonte 48 euro. Possiamo benissimo affermare  che la Regione Sicilia spende per il personale quanto mezza Italia. Ovviamente non c’e solo il problema del costo. Ancora più grave è il deficit di efficienza. Che cosa fanno i dipendenti della Regione? Qual é il loro contributo alla ricchezza dell’isola? In Sicilia ci sono ventimila dipendenti per una popolazione di poco superiore a 5 milioni di persone. In Lombardia meno di quattromila a fronte di dieci milioni di abitanti. E’ notizia di questi giorni che la giunta regionale ha stanziato 45 milioni di euro per gli straordinari del personale, questo vuol dire che, il personale, non è sufficiente a completare o a svolgere le funzioni nelle ore di lavoro e per non operare a fare nuove assunzioni si è costretti a far fare gli straordinari. Questi sono numeri che parlano da soli. Signor Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo,  per risparmiare sui costi della politica in Sicilia le basterebbe solo eliminare le Province Regionali? Non c’e altro da aggiungere.

Paolo Amato

NICKY PACI RIBATTE A CARRUBBA SUL CASO CONSULENTI D’ORO

Nuova immagine.pngAugusta L’assessore provinciale Nicky Paci, che non nasconde l’ambizione di diventare sindaco, entra nella politica cittadina e lancia accuse contro l’attuale primo cittadino per lo spreco di pubblico denaro, in tempi così pregni di crisi, a favore dei consulenti esterni. Carrubba gli risponde a giro di posta, accusandola di disinformazione e di puerilità, Paaci reasgisce e afferma: “Per sua stessa ammissione il sindaco  ha dichiarato di aver incaricato in questa legislatura consulenti esterni pagati profumatamente, e non esclude ancora di incaricarne altri;  “Inoltre, nella sua ridicola difesa finge di dimenticarsi del direttore generale del comune, figura esterna all’organico e assolutamente non obbligatoria, non necessaria che a tutt’ oggi risulta ancora incaricata. Voglio rammentargli che i debiti da lui prodotti al comune di Augusta in questi otto lunghi anni sono davvero tanti. Spero che avrà la maturità di accettare qualche consiglio non incaricando altre figure esterne e di ridurre tutte le spese di incarichi in corso non necessari. Continuo a ripetere che dovrebbe comportarsi come un buon padre di famiglia per il bene della collettività. Se crede di poter intimidirmi alzando i toni ed enfatizzando la mia giovane età ancora una volta ha sbagliato soggetto. Sono dispiaciuto – conclude l’assessore provinciale – nel constatare che un uomo delle istituzioni per nascondere il proprio fallimento politico gestionale nega l’evidenza e tenacemente prova ad offendere l’intelligenza di tutti i cittadini di Augusta”.

  P.N.  Nella foto: a sin. Carrubba, a ds.  Nicky Paci

COMPIE DUE ANNI L’ORATORIO DEL SACRO CUORE

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Mentre il parroco Davide Di Mare è convalescente dopo una delicatissima operazione

AUGUSTA. La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, nel quartiere Borgata di Augusta, da martedì 13 ottobre 2009  ha il suo oratorio da due anni, essendo stato aperto il 13 ottobre 2009, con una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Davide Di Mare,  un’assemblea numerosa con tanti bambini, ragazzi e le rispettive famiglie  che fecero da cornice all’inaugurazione dell’oratorio parrocchiale dedicato a san Giovanni Bosco.Realizzare un oratorio nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù era una delle “urgenze” individuate dal parroco Di Mare fin dal suo arrivo nella parrocchia.  In quello stesso  giorno di gioia per la comunità parrocchiale,  ricorreva  il secondo anniversario del possesso canonico di don Davide Di Mare a parroco del Sacro Cuore, che ha il merito di avere innovato la chiesa parrocchiale sia dal punto di vista strutturale che organizzativo.

Oratorio non vuol dire solamente gioco e divertimento, ma anche e soprattutto accoglienza, rispetto e solidarietà vissuti con spirito di carità evangelica.Un luogo dedicato alle attività parrocchiali di efficace supporto alla pastorale giovanile, nella consapevolezza dell’importanza che gli oratori hanno sul territorio in ambito educativo.Un oratorio polifunzionale di circa trecento metri quadrati davvero utile e indispensabile per la parrocchia, ubicato sul retro della chiesa parrocchiale, dotato di tutti i comfort e gli strumenti necessari per una moderna pastorale. Un’iniziativa che va a beneficio di tutta la comunità quale punto di riferimento per adolescenti,  giovani e intere famiglie, ottenendo il plauso dei residenti del quartiere e dei fedeli, che hanno voluto tributare stima e riconoscenza a don Davide Di Mare quale operatore di cultura religiosa e civile, attento alla crescita non solo spirituale ma anche umana, il quale in questo momento è assente perché in convalescenza dopo aver subito una delicatissima operazione chirurgica l’8 ottobre scorso, quando i fedeli si sono riuniti per pregare per lui. In questo periodo le funzioni sono celebrate dal cappellano militare della base navale di Augusta, don Nicola Minervini..

   

 Seby Gianino     Nella foto: festa del S. Cuore