MUSCATELLO AUGUSTA: SE FOSSE VERO QUEL CHE DICE MARIO BONOMI, DEPUTATO REGIONALE API ?…. – di A. Mascia

bonomo 2.JPG“Se riuscissimo a fare una battaglia forte, ma proprio forte, riusciremo a difendere a malapena 80-85 posti letto per l’ospedale di Augusta”. La dichiarazione che ha suscitato inquietudine è di Mario Bonomo, deputato regionale dell’API, espresso dal territorio siracusano, intervenuto a una recente assemblea cittadina tenuta presso la sala conferenze del nuovo padiglione del Muscatello, organizzata dal comitato pro ospedale. Realista? Disfattista? Di fatto il suo contributo non ha sciolto i nodi che ancora tengono imbrigliato il futuro del nosocomio.

Ciò che, invece, ha impressionato positivamente è la pertinacia di quei cittadini che a quelle assemblee non mancano mai. Periodicamente il comitato pro ospedale invita, di volta in volta, i politici del siracusano che dovrebbero farsi carico delle istanze della cittadinanza augustana. Li invita, li interroga, li incarica, li responsabilizza. I cittadini più zelanti ronzano attorno ai politici per ottenere risposte sul destino dell’ospedale. Somigliano a quel gruppo di studenti che assediano i professori subito dopo la lezione per chiedere spiegazioni, approfondimenti, incontri. Ricordano quelle moschine che infastidiscono le mandrie che, invece, vorrebbero pascolare in santa pace tra le copiose erbe del prato. Immagini che rievocano la setta de’ cattivi i cui appartenenti Dante destinava a essere “stimolati molto da mosconi e vespe”. Un impegno che non conosce riposo estivo né in termini di riunioni e contatti né sotto il profilo degli aggiornamenti online tramite l’account Facebook “Augustani pro ospedale”. Le richieste che i cittadini hanno rivolto all’onorevole Bonomo sono sempre le stesse: intervenire seriamente sul famigerato decreto assessoriale che umilia l’ospedale di Augusta con il trasferimento dei reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria. Da una prima analisi sembrerebbe che i cittadini stiano conducendo una battaglia egoistica nell’incancrenirsi su quei reparti. Invece proprio quelli, oltre che aiutare a mettere al mondo nuove vite umane, costituiscono la vita stessa dell’ospedale. Toglierli equivarrebbe a smontare il motore dall’auto. Rimarrebbe una carrozzeria incapace di proseguire il cammino, destinata alla ruggine e alla rottamazione. Ginecologia, ostetricia e pediatria sono reparti trainanti. E, considerate le nascite firmate Muscatello, risultano molto più trainanti rispetto all’ospedale di Lentini, dove dovrebbero essere trasferiti per decreto assessoriale. Non si può negare che il nuovo ospedale di Lentini debba essere riempito. Di pazienti, certo. Ma anche di arredi, di attrezzature, di medicamenti, di viveri, di appalti. Un ospedale nuovo dovrà appaltare. Un ospedale vecchio, no. Ha già appaltato.

Bonomo è stato cortese ad accettare l’invito a partecipare all’assemblea cittadina. Tuttavia non ha voluto scontentare nessuno, né gli augustani tantomeno i lentinesi e le loro legittime aspettative. Perciò ha detto ma non ha detto. Ha ipotizzato che il privato, ovvero Villa Salus, invece che ad Augusta, possa essere ospitato nei locali liberi dell’ospedale di Lentini. Con un “budget aperto”, secondo l’ipotesi Bonomo, il privato riuscirebbe a far scendere medici da altri pianeti. E poi, ha sostenuto, non è detto che Villa Salus faccia solo e sempre ortopedia. Per evitare i doppioni di reparto potrà organizzarsi per fare altro. L’ipotesi creativa di Bonomo non deve aver convinto gli astanti che si guardavano l’un l’altro per capire se avessero udito bene. Perplessità da toccare con mano, dunque. Anche frustrazione e senso di impotenza.

Tra i cittadini c’è chi ha protestato per l’assenza del sindaco Carrubba. E chi lo dava appena tornato da una vacanza all’estero. In tal caso sarebbe stato assente giustificato. Subito dopo la vacanza, andare a farsi mordere i polpacci da quelli esagitati del comitato non è consigliabile.

Augusta è specchio del governo regionale. Anche a Palermo, infatti, il MPA di Lombardo governa con il PD. E proprio da quelle sponde è giunta ad Augusta la mannaia del decreto ammazza Muscatello. Come rispedirla al mittente? Carrubba potrebbe fare un’azione clamorosa per difendere il proprio territorio? Potrebbe autosospendersi dal PD o rescindere l’alleanza con il MPA creando un imbarazzante scandalo?

All’assemblea c’era anche l’assessore provinciale Nicki Paci, che ha storto il naso quando qualcuno ha ripetuto il mantra “l’ospedale non verrà chiuso”. Paci non è affatto convinto di questa rassicurazione. Come dire: c’è dietro una fregatura di cui ora non possiamo renderci conto. “Chi ci assicura che in futuro, a rifunzionalizzazione ormai avvenuta, non scoprano che il Muscatello è diventato antieconomico?”. Il timore legittimo di Paci è che sul decreto assessoriale ci sia scritto l’inizio della fine del nosocomio augustano. E ha chiesto a Bonomo, e a tutta la deputazione siracusana all’ARS, di fare pressione su Massimo Russo, assessore regionale alla salute, di metterlo sotto scacco.

C’è sempre un’alternativa a tutto. In caso di estrema emergenza, per dirla con Bonomo, Augusta farà una battaglia forte, ma proprio forte per proteggere il Muscatello da qualsiasi tentativo di offesa.

Alessandro Mascia –   nel tondo in alto, Mario Bonomo

MUSCATELLO AUGUSTA: SE FOSSE VERO QUEL CHE DICE MARIO BONOMI, DEPUTATO REGIONALE API ?…. – di A. Masciaultima modifica: 2011-08-04T18:01:00+02:00da leodar1
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