AUGUSTA, RUMENO TROVATO MORTO IN CASA

Giovedì scorso 20 luglio, un rumeno,   il trentasettenne Pawel Piotrowski, operaio, è stato trovato morto,  nel suo domicilio di Ronco Ronsisvalle, dai suoi coinquilini che hanno dato l’allarme. I sanitari del  118 non hanno potuto fare altro che   constatarne la morte. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Augusta sotto le direttive del capitano Giuseppe Musto.

 Il corpo dell’uomo è stato trasportato all’ospedale  Umberto  di Siracusa dove sarà per l’autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso. Sono stati interrogati gli amici e i conoscenti del cittadino rumeno.

Le indagini continuano.

L.S.

AUGUSTA, FIAMME GIALLE SEQUESTRANO AUTOLAVAGGIO ABUSIVO E INQUINANTE

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Augusta – La Guardia di Finanza locale ha sequestrato un autolavaggio industriale completamente abusivo e gestito con lavoratori in nero, senz’ autorizzazione e con problemi di inquinamento ambientale. L’attività imprenditoriale illecita era estesa su 2 mila metri quadrati di terreno nell’augustana  contrada  Ogliastro ed è stata scoperta dai militari della compagnia di Augusta  che hanno  portato a termine un’operazione finalizzata alla tutela dell’ambiente. I finanzieri hanno accertato che le acque reflue derivanti dalle operazioni di lavaggio delle autocisterne (operazioni effettuate con un rilevante uso di solventi chimici e acidi), venivano versate nel terreno in maniera del tutto incontrollata, senz’ alcuna depurazione o decantazione. Una condotta irresponsabile che avrebbe creato un grave danno all’ambiente circostante, compreso il sottosuolo ormai impregnato di un maleodorante liquido biancastro. Non solo. I controlli amministrativi hanno permesso di  accertare che due lavoratori impiegati all’interno della struttura erano irregolari e, pertanto, al titolare, M. C.,  sono state anche contestate le sanzioni previste in materia di lavoro sommerso. Infine, le Fiamme Gialle hanno trovato 270 litri di gasolio per autotrazione e 315 chili di gpl in bombole di provenienza illecita. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro, mentre il  titolari dell’impresa è stati deferito all’autorità giudiziaria competente per diversi reati, tra cui, danneggiamento e deturpamento ambientale e violazioni in materia urbanistica e paesaggistica.
 

L. S.

Il bambinello del Carmine, una tradizione nelle tradizioni augustane

 

bambino.jpgAugusta – Una tradizione nella tradizione, così si può definire il peregrinare per le strade di Augusta del “Bambinello del Carmine”, “’U Bammineddu”. Sin dal primo giorno delle celebrazioni liturgiche della “Quindicina” in preparazione alla festa liturgica di Nostra Signora del Carmine la veneratissima immagine di Gesù Bambino percorre tutte i quartieri di Augusta, accompagnato dal tradizionale rullare del tamburo, per la questua finalizzata a sostenere le spese dei festeggiamenti. “Una pia tradizione – come riferisce Marcella Spanò Garsia – che ogni anno coinvolge migliaia di fedeli e che si svolge in un clima di profonda partecipazione e commozione, soprattutto quando “U Bammineddu ” è invitato a varcare la soglia delle abitazioni di fedeli malati e di famiglie provate da sofferenze che, nella “visita” dell’immagine sacra, ritrovano quel conforto e quella speranza che spesso sembrano smarrirsi nelle prove della vita. Al Carmine di Augusta la devozione al Bambinello fiorisce nella seconda metà del XVIII secolo, risale infatti a quell’epoca lo splendido trono in legno rivestito in argento meccato in oro, fastosamente ornato da decorazioni fitoformi che fanno da cornice allo stemma carmelitano scolpito nella sommità dello schienale, esso reggeva la venerata statua lignea che vi era collocata, e che era di dimensioni notevolmente inferiori a quelle dell’attuale immagine.  Il piccolo Re del Carmelo – Marcella Spanò Garsia – era solitamente vestito con l’abito carmelitano, eccetto che in determinati periodi liturgici ed era ornato con preziosi ex voto che furono tutti requisiti nel novembre 1866 in attuazione della Legge Rattazzi. Riscattata l’immagine sacra, i fedeli, negli anni, cercarono di riparare a quel torto donando altri ornamenti per il simulacro del Bambinello, anche se di valore non paragonabile ai precedenti, purtroppo proprio i monili che ornavano la statua furono la causa del furto sacrilego del simulacro, unitamente agli ex-voto della Madonna del Carmine, mai più ritrovati anche se si appurò, con certezza, chi ne fosse il responsabile. Il clamore e lo sdegno per il sacrilego furto, avvenuto agli inizi del XX secolo, fu tale che i devoti, ancora una volta, cercarono di provvedere donando altri ex-voto al simulacro della Madonna ed un nuovo Bambinello alla Chiesa del Carmine; la statua donata proveniva dal soppresso monastero benedettino di Santa Caterina ed era custodita dalla famiglia di una ex monaca di quel monastero, costretta a ritirarsi in casa dopo la soppressione degli ordini religiosi. La bellissima immagine in cartapesta a grandezza naturale, realizzata nella seconda metà del XVIII secolo da artisti catanesi, altro non è che una copia del miracoloso e veneratissimo “Bambino di Militello” il cui culto nasce, per l’appunto, nel monastero benedettino della cittadina del catanese, immagine rinomata per i strepitosi miracoli che vi si attribuivano. Così come la sacra effige di Militello si trattava di un Bambino da culla e non di un Piccolo Re in trono, tuttavia divenne il degno sostituto della dispersa immagine e, a questo scopo, fu in parte rimodellato per renderlo simile all’originale ed adattarlo alla posizione seduta, divenendo, da oltre un secolo, il Bambinello del Carmine”.