PROTESTA CITTADINA SABATO 26 ALLA NUOVA DARSENA PER L’ OSPEDALE MUSCATELLO

28 dicembre 1960. protesta in difesa del porto.jpg

 

AUGUSTA. L’appuntamento è per le 11 del mattino del prossimo sabato 26 marzo, di fronte alla nuova darsena. Il luogo è simbolico. Il popolo di Augusta dovrebbe scendere, per ora usiamo il condizionale, proprio di fronte alla nuova darsena per rivendicare l’importanza strategica e, soprattutto, l’importanza economico-finanziaria del porto di Augusta. La data del 26 è stata scelta per ricordare quella del 28 dicembre 1960, quando tutta la popolazione, veramente tutta, partecipò a un evento corale, organizzato dall’allora vicesindaco Giovanni Saraceno, per scongiurare la perdita, detto in soldoni, del porto cittadino. Come più volte abbiamo ricordato qui e altrove, un decreto ministeriale prevedeva il declassamento del porto con una divisione amministrativa. Non potendo dividere il porto in due, il ministero  aveva pensato di affidare una parte della responsabilità all’allora Frazione del Comune di Siracusa, Priolo.  In sostanza, c’era il rischio serissimo di perdere l’autonomia a favore di Siracusa. La decisione di  mobilitare la popolazione per il 26 marzo è stata presa in sèguito alla riunione del consiglio comunale “aperto” , di lunedì 14,  alla presenza di un folto pubblico. Il consiglio comunale è stato “ aperto” alla deputazione regionale e alla direzione provinciale dell’Asp di Siracusa, per parlare delle sorti del presidio ospedaliero “Muscatello”.  Erano presenti Roberto De Benedictis, Nunzio Cappadona, Bruno Marziano e Enzo Vinciullo (parlamentari regionali) Corrado Vaccarisi e Salvatore Strano (rispettivamente direttore sanitario e amministrativo Asp di Siracusa), Massimo Carrubba e Pippo Sorbello, (rispettivamente sindaco di Augusta e Melilli), Nicola Bono (presidente della provincia regionale di Siracusa), numerosi assessori e consiglieri provinciali e comunali.

 Ad aprire i lavori è stato il presidente del consiglio comunale  di Augusta,  Salvatore Amato che ha rappresentato i timori della comunità locale per la sorte del nosocomio  augustano. Il portavoce del coordinamento del comitato cittadino trasversale pro ospedale,  il pediatra Riccardo Fazio,  ha letto in aula un documento con  cui si chiede alle competenti autorità regionali la revoca del decreto assessoriale n° 01377/2010 e di ogni atto conseguente e in particolare l’ immediata revoca del trasferimento  al presidio ospedaliero di Lentini dei reparti di ginecologia, ostetricia e pediatria,  la sollecita attivazione dei reparti di neurologia ed oncologia previsti  e non attivati e, infine,  il ripristino del reparto di psichiatria,  a causa dell’alta incidenza  in loco delle  relative patologie relative e  il ripristino dei posti-letto “ordinari” di otorinolaringoiatria. Fazio ha chiesto ancora  l’immediata revoca degli atti dispositivi riguardanti la collocazione del P.T.A. (Presidio Territoriale Ambulatoriale) nel nuovo padiglione peraltro progettato e realizzato, unico con criteri antisismici nella Provincia, per accogliere invece i reparti ospedalieri e i collegati servizi oggi allocati nei vecchi locali. Fazio ha parlato della necessità di mantenere il Pronto Soccorso com’è oggi, aperto, cioè 24 ore su 24, e addirittura ha avanzato la proposta di attivare un reparto di oncologia, giacché una legge regionale prevede il potenziamento degli ospedali collocati in area ad alto rischio di crisi ambientale. Troppa carne sul fuoco? Staremo a vedere. Certo è che l’assessore Russo non sembra tentennare, anche perché non dimentichiamoci che nella nostra zona c’ è la struttura convenzionata di Villa Salus, oggi di proprietà di una società collaudata e sembra difficile che la Regione possa mantenere strutture ospedaliere generaliste  da mantenere con i soldi pubblici, così vicine tra loro. Dai dirigenti Asp e dalla deputazione regionale sono venute rassicurazioni  in merito al paventato rischio di chiusura del nosocomio. In particolare il direttore sanitario Vaccarisi ha spiegato che “non c’è nessun rischio di chiusura del Muscatello che ha un ruolo importante. A breve” – ha assicurato –“verrà istituito il reparto di oncologia, verrà potenziato l’otorino e saranno nominati i primari di ruolo”. Per quanto riguarda i reparti che a breve secondo il decreto assessoriale dovrebbero essere trasferiti a Lentini, bisognerà far cambiare l’atto amministrativo ed in questo diventa determinante il ruolo della deputazione regionale siracusana. Il coordinamento del Comitato cittadino, alla fine della riunione ha confermato la giornata di mobilitazione cittadina indetta per il prossimo 26 marzo. Il comitato renderà note le iniziative previste che saranno decise in una serie di incontri a cui prenderanno parte, sindacati, parrocchie, associazioni. Il deputato regionale del gruppo misto, Nunzio Cappadona,    ha criticato aspramente la direzione dell’Asp di Siracusa, che  “ha davvero fallito in questo territorio”. “E’ inconcepibile continuare a creare allarmismo tra i cittadini di Augusta” – ha tuonato  Cappadona –“è impossibile soltanto pensare che il nosocomio possa essere smantellato in un’area altamente a rischio per la presenza di uno dei colossi petrolchimici più importanti d’Europa. In tutta la provincia di Siracusa bisogna agire sul fabbisogno reale del territorio, ridurre la mobilità extraprovinciale e affrontare il dialogo con il privato per una maggiore integrazione, affrontando, così, la qualità delle prestazioni erogate. Non è pensabile che per un parto bisogna ricorrere alle strutture ospedaliere di Catania o di Ragusa. E questo purtroppo accade perché vengono smantellati i reparti, anziché potenziarli. Sono pronto a confrontarmi in qualsiasi tavolo tecnico e in qualsiasi sede”. “Che fine  ha fatto il Piano del Dipartimento oncologico della Provincia di Siracusa? Ricordo” –  ha aggiunto il parlamentare regionale – “che era stato protocollato alla Regione il 30 marzo del 2007 e sottoscritto dai due precedenti direttori generali dell’Asl di Siracusa. Ed è quel modello organizzativo che deve essere applicato. Prevedeva l’attuazione clinica in rete, distribuendo l’attività negli ospedali di Siracusa, Avola e Augusta”. Secondo Nunzio Cappadona, il Muscatello di Augusta deve fornire la degenza ordinaria e deve attrezzarsi per la radioterapia, partecipando alla realizzazione delle Unità per le cure palliative e di prevenzione. ” Questo” –  ha concluso il deputato regionale  – “è l’obiettivo da portare a termine”.  Fin qui le dichiarazioni. Ora spetta alla gente di Augusta,  chiamata a far sentire la sua voce come il 28 dicembre del 1960.

   Giulia  Càsole

Premio “Franca Florio” 2011 alla stilista augustana di moda Federica Fanti

 

La Stilista Federica Fanti & gli imprenditori Eugenio Benedetti e Rosario Amodeo.jpg
Federica Fanti con gli imprenditori Eugenio Benedetti e Rosario Amodeo

 

Palermo. Presso la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana in Sala Gialla del Palazzo Reale di Palermo, oggi meglio conosciuto come Palazzo dei Normanni, si e’ svolta il 25 febbraio scorso la cerimonia di consegna del Premio Franca Florio, conferito a professionisti manager e imprenditori, quale riconoscimento per il loro ruolo di Ambasciatori della Sicilia  (nella foto sotto, Federica Fanti con la marchesa Costanza Afan de Rivera Florio, nipote di Franca Florio).

La Stilista Federica Fanti & la Marchesa Costanza Afan de Rivera Florio al Premio Franca Florio.jpgLa cerimonia e’ stata anticipata da una tavola rotonda sul tema Imprenditori di Sicilia.

Il Premio, giunto alla sua 4^ edizione,  e’ stato ideato e organizzato dalla dott.ssa Patrizia Livreri, docente di elettronica presso la facoltà di ingegneria dell’ universita’ di Palermo, nonchè presidente regionale della fondazione Marisa Bellisario, in ricordo e per onorare una delle donne che ha contribuito in modo significativo al progresso della Sicilia, esportando per eccellenza la cultura e il dinamismo in tutto il Mondo.

Il premio Franca Florio per la moda è stato assegnato alla stilista augustana  Federica Fanti  con la seguente motivazione: “Ambasciatrice della Sicilia come giovane imprenditrice nel campo dell’Alta Moda nel Mondo.”

Chi era Franca Florio?

florio 2011.jpg“Donna Franca” (1873-1950), così come venne chiamata dai siciliani, fu una delle figure di maggior spicco della Belle époque italiana, determinando, assieme al marito (l’armatore Ignazio Florio Jr) gusti e stili della società palermitana, sulla quale la potenza economica della famiglia già aveva attribuito loro un primato. La proverbiale bellezza e l’eleganza suscitarono l’ammirazione di sovrani e principi dell’epoca; poeti ed artisti (fra cui D’Annunzio, Boldini, Caruso…) ne furono ammaliati ed ella, spesso, lasciò la propria traccia nelle loro opere.

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LA FESTA DELLE DONNE E LA DIGNITA’ FEMMINILE

donnanuda.jpgLeggendo  un articolo,   rivolto alle donne, della giornalista  Concita De Gregorio, direttrice de l’Unità, non ho potuto fare altro che rimanerne entusiasta. Senza mezzi termini, in modo elegante,  ma al contempo trasgressivo e pungente, De Gregorio  fa capire come, nonostante tutto, esistano delle donne pronte a ribellarsi alla “schiavitù” a cui sono sottoposte. La visione della donna-oggetto, che la TV e i mass media in generale ci propongono ogni giorno,  è questa: donne che, pur di uscire con borse e vestiti firmati, pur di avere successo nello spettacolo, pur di entrare in politica,  nonostante il loro livello culturale sia da asilo infantile,  sfiorando i limiti del ridicolo, ma avendo ottime potenzialità a livello estetico, non si fanno scrupoli a concedere i loro “favori” a un vecchio politico miliardario. Ma la sfacciataggine non ha fine: le notizie di ragazze, anche minorenni, che abbagliate dall’ideologia del successo si concedono a un importante politico fa scalpore, la gente ne parla e le notizie arrivano persino nelle giornali e nelle TV dei paesi esteri. Ed è così che l’Italia, negli ultimi anni, non viene più vista come il paese della pizza e del mandolino, ma come un grande “bordello” fatto di donne senza cervello e politici preoccupati di più del loro letto che del bene della popolazione.  Quante umiliazioni dovremo ancora sopportare? Siamo diventati una specie di barzelletta per tutti i Paesi del mondo, ma nessuno ha il coraggio di ribellarsi, di fare qualcosa di diverso dalla solita falsa contestazione sociale. Le donne per prime dovrebbero prendere in mano le redini della situazione, in modo da rovesciare finalmente le sorti di questo Paese che sembra ormai caduto nel baratro più totale. Ma in particolare la De Gregorio si rivolge alle “altre donne”, coloro che magari hanno una mente versatile ma che sicuramente non possiedono potenzialità a livello estetico. Non importa da quale parte d’Italia provengano, se ricche o povere, quelle donne che hanno sempre contribuito, nei secoli, a rendere l’Italia un paese libero e giusto,  devono assolutamente intervenire, perché sappiamo  come al governo attuale piaccia avere un popolo passivo, che, se proprio deve contestare qualcosa, lo fa in maniera generica, senza centrare i veri problemi della società. Gli episodi di falsa contestazione sociale  provocano una sorta di nichilismo che sta dilagando ovunque. C’è bisogno di giovani svegli e attenti, adesso più che mai. Per questo motivo ogni sorta di omologazione da parte delle persone è pericoloso per la nostra esistenza. Anche la scuola dovrebbe contribuire a dare consapevolezza della dignità della donna, che non deve essere più costretta a spogliarsi per poter intraprendere una carriera ricca di successi. L’8 marzo, che un tempo rappresentava l’affermazione dei diritti della donna, si  è ridotto, come sempre,  a una scialba celebrazione, risolta in  un omaggio floreale o  in  un’uscita con le amiche. Secondo me  l’8 marzo dovrebbe essere, invece,  un momento di riflessione,  pensando che in realtà c’è ancora molto da fare riguardo all’emancipazione femminile, ancora ben lontana dall’essere realizzata nella gran parte dei Paesi del mondo.      

   Federica  Fiume

PREVENZIONE AL LICEO: DROGA E ALTRO

La testimonianza di una liceale

droga.jpgAUGUSTA. Gli incidenti causati dall’assunzione di alcool e sostanze stupefacenti sono la prima causa di morte dei giovani dai 15 a i 20 anni. Per questo motivo, il 14 marzo 2011, nell’aula delle riunioni della scuola, la nostra classe, unita alla 1°a del Liceo Scientifico ha assistito a una lezione di educazione stradale tenuta da alcuni rappresentanti dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Siracusa. All’inizio ci hanno fatto fare un test per verificare quanto ne sapevamo sulla strada, sulle sue regole e su alcool e droga. Si é parlato prima di tutto di che cos’é la strada, poi hanno spiegato che la percentuale di morti negli incidenti é composta soprattutto da uomini, perchè tendono ad andare troppo veloci o a fare esibizioni con i motorini. Dopo di che hanno chiarito quali sono i sintomi che si riscontrano dopo aver assunto alcool o droghe, la distinzione tra deprimenti (alcool) e stimolanti (cocaina) e hanno spiegato che quei rimedi “casarecci” come bere caffè o fare la doccia dopo aver bevuto non accelerano i tempi di eliminazione. Alla fine ci hanno fatto fare un test come quello iniziale su ciò che avevano spiegato e verificare se avevamo fatto gli stessi errori del primo. Dopo li hanno raccolti e ci hanno fatto tornare in classe

Alessia   Caramagno