AUGUSTA, FIAMME GIALLE IN LOTTA CONTRO GLI USURAI

Arrestato un  pizzaiolo tunisino di 46 anni

tunisino.jpgAI termine di un’ intensa attività investigativa, i finanzieri della Compagnia di Augusta hanno arrestato in flagranza di reato C.M., tunisino di circa 46 anni, pizzaiolo  in un noto locale di Augusta, per aver usurato un cittadino  augustano che si trovava  in gravissime difficoltà economiche a causa di problemi di salute di un proprio congiunto e si era rivolto al tunisino per ottenere un prestito, inizialmente di poche migliaia di euro, che successivamente non aveva più potuto restituire. Infatti, la vittima, spinta dallo stato di necessità, ha finito per dover accettare le condizioni usuraie impostegli, consistenti nella restituzione del doppio della cifra prestatagli già a partire dal momento del ricevimento della somma, più € 50 d’interessi  per ogni giorno di ritardo. Le Fiamme Gialle  di Augusta i sono riuscite a “beccare” l’usuraio proprio nel momento in cui tentava di incassare parte della somma precedentemente prestata,  comprensiva di interessi, arrestandolo senza che questi, con assoluto stupore, potesse neanche capire cosa stesse succedendo. Per  usura (parola latina che sta per “interesse”) s’intende il prestare soldi a tassi d’interesse considerati illegali, talmente alti da rendere il loro rimborso molto difficile, se non impossibile, spingendo il debitore ad accettare condizioni capestro poste dall’usuraio. Le vittime dell’usura sono persone fisiche o giuridiche in difficoltà economiche, anche a causa della difficile attuale congiuntura economica, alle quali, spesso, è precluso il credito bancario, per il fatto che gl’istituti di credito ritengono di non poter riavere i soldi prestati o attraverso la semplice restituzione del denaro o attraverso una qualsiasi ipoteca. Tali persone o aziende si trovano, quindi, costrette a trovare somme a credito attraverso canali non ufficiali, spesso gestiti dalla criminalità organizzata, ma – e ciò accade purtroppo sovente – anche da parte di persone facoltose che si sostituiscono agli istituti di credito, riscuotendo poi interessi stratosferici, appunto talmente alti che non è possibile far fronte. In genere, chi concede il prestito a tassi d’usura conta di rivalersi, in caso di mancato pagamento, sul patrimonio del debitore, che accetta il prestito anche a tali condizioni, sperando di poterlo comunque restituire.  L’aumento di questo fenomeno in provincia sta  trovando, però, preparate le  Fiamme Gialle, da sempre in prima linea nell’intervenire a contrastare tale  reato che tuttavia,  senza la collaborazione del soggetto  sottoposto a usura, è difficile reprimere.

                G.C.

CARLENTINI, 5 ARRESTI DA PARTE DEI PER PRODUZIONE DI DROGA

imagesCAFA589R.jpgI militari del Comando Compagnia Carabinieri di Augusta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, Longo,  nei confronti di cinque carlentinesi, ritenuti responsabili di “produzione, traffico e detenzione illecite di sostanze stupefacenti,  art. 73 D.P.R. 309/1990”:

 

1.      ALESSANDRO PAPA,  NATO A LENTINI IL 28 AGO 89, RESIDENTE IN CARLENTINI DI FATTO DIMORANTE AD AUGUSTA, PREGIUDICATO;

2.      SIMONE CAMMARATA,   NATO A LENTINI IL 24 SET 88, RESIDENTE IN CARLENTINI, PREGIUDICATO;

3.      PAOLO CARLENTINI,  NATO A LENTINI IL 3 DIC 81, RESIDENTE IN CARLENTINI, PREGIUDICATO;

 SALVATORE FURNO’,  NATO A LENTINI IL 25 GEN 84, RESIDENTE IN CARLENTINI DI FATTO DOMICILIATO AD AUGUSTA, PREGIUDICATO;

4.       ANDREA BRANCATO, NATO A LENTINI IL 6 APR 90, RESIDENTE IN CARLENTINI DI FATTO DOMICILIATO IN BELPASSO, PREGIUDICATO;

 

L’operazione ha rappresentato la conclusione di una mirata attività investigativa con intercettazioni ambientali, telefoniche e prolungati servizi di osservazione controllo e pedinamento avviata nel mese di marzo 2010 dalla Stazione Carabinieri di Carlentini nei confronti di una rete di spacciatori operanti in quel centro e ha consentito oltre gli arresti odierni di conseguire i seguenti risultati:

         .4 persone arrestate nella flagranza del medesimo reato di detenzione di  sostanze stupefacenti;

         2 persone deferite in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti;

         individuazione di una piantagione di marijuana costituita da 150 piante di marijuana e vari kg di sostanza già essiccata per un peso complessivo di circa 66 kg. (luglio 2010 con l’arresto di altri tre soggetti).

         sequestro un chilo di marijuana. 

L’operazione che ha portato in varie carceri i cinque carlentinesi è stata denominata “Bimbo”, dal soprannome di Alessandro Papa,  così chiamato nel suo ambiente.

    Giulia Càsole

LUI PERSEGUITA LEI E L’AMICA DI LEI GLI TIRA I VASI DI FIORI

imagesCAZOFT6Q.jpgAUGUSTA. Gli tira tre vasi di fiori da un balcone del primo piano per dargli una severa lezione: le donne non devono essere perseguitate. Questa non è la storia, di un triangolo amoroso finito male. E’ semplicemente il  resoconto di un fatto accaduto qualche giorno fa  qui ad Augusta e che può essere etichettato come episodio di stalking, per dirla con una parola inglese alla moda o, semplicemente, di persecuzione.  Elena  intrattiene una relazione con un uomo, ma, forse accortasi dei modi aggressivi di lui,  nel 2006, tronca la relazione. L’uomo non se ne dà per inteso. Forse, è il solito tipo di uomo che non vuole sentirsi inferiore perché è stato lasciato o, forse, è talmente preso che non vuole mollare l’ex fidanzata e allora la tempesta di telefonate  anche di notte. un rapporto che poi ha troncato. Da allora, dal 2006, il suo ex la perseguita, anche con continue telefonate notturne. Elena ne risente moltissimo, entra in depressione e deperisce fisicamente, fino a diventare quasi l’ombra di sé stessa. Di questo stato di cose si accorge sùbito un’amica di Elena che, una notte, trovandosi a casa della donna,, è testimone delle insistenti e stressanti telefonate notturne e giura di difendere l’amica o almeno di dimostrare all’ex fidanzato che le donne non si fanno intimidire dal cosiddetto sesso forte. E si accorge che Elena è smagrita a dismisura. Dopo qualche domanda, Elena le confida di essere costantemente perseguitata dall’uomo. Elena va dai carabinieri  denunciare la persecuzione, ma non succede nulla. L’uomo continua imperterrito a perseguitarla.«Sono rimasta sbigottita quando mi ha detto che quest’uomo è arrivato a intimorire anche figlia piccola di Elena afferma  l’amica. «Più di una volta Elena  è andata dai carabinieri, ma non cambiava nulla. Così un giorno, quando ho visto lui che con il suo autocarro si era avvicinato di nuovo alla casa dove stavamo con Elena, ho preso i vasi e li ho tirati. Non volevo ferirlo ma volevo solo che si accorgesse che Elena non era sola. Adesso non passa più e sono finite le chiamate notturne.” L’uomo ha desistito o  ha concesso solo una tregua?  Certo è che oggi, grazie alla legge sulla persecuzione, a fronte di una denuncia formale, i carabinieri possono agire e denunciare l’uomo alla magistratura per chiederne eventualmente l’arresto. Sui giornali leggiamo spesso che i persecutori arrivano a uccidere la loro vittima.

    Cecilia Càsole