La scienza è un’emozione

Conferenza su Galileo Galileo al Liceo Megara

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In occasione della settimana della scienza, nel nostro Liceo Megara, in data 19 ottobre , si è svolta una conferenza su Galileo Galilei, tenuta dal professore dell’Osservatorio di Astrofisica di Catania Maurizio Ternullo. La conferenza, organizzata dalla nostra docente Anna Lucia Daniele, è intitolata Cultura scientifica e Cultura umanistica, ed espone sin dall’inizio i suoi intenti comunicativi. Così come ha spiegato il professore Ternullo, ex alunno del liceo Megara, si fa troppo spesso differenza tra la letteratura e la scienza, senza pensare che in fondo sono guidate entrambe dalla stessa voglia di ricerca e di sapere.  A tal proposito è stato più che pertinente il confronto tra il poeta Giovanni Pascoli, il quale sostiene che dentro ognuno di noi esiste un fanciullino candido e ingenuo che scopre passo dopo passo il mondo e riesce a vedere la bellezza anche nelle cose umili, e lo scienziato Isaac Newton, il quale afferma: “Io non so come mi vedrà il mondo un giorno. Per quanto mi riguarda, mi sembra di essere un bambino che gioca sulla spiaggia e trova di tanto in tanto una pietra o una conchiglia più bella del solito…” Ciò dimostra che, nonostante Newton non abbia mai composto una poesia e Pascoli non abbia mai risolto un’ equazione , sono spinti entrambi dalla stessa voglia di conoscere. Eppure la ricerca, che sta alla base della scienza, in Italia non è sufficientemente, se non scarsamente, finanziata e sostenuta, e questo “blocco” che ha subito la scienza può essere fatto risalire alla Controriforma.
E’ proprio a causa degli atteggiamenti repressivi connessi a questo momento storico che numerosi scienziati hanno rischiato la vita, o addirittura in alcuni paesi la ricerca scientifica non ha potuto conoscere un proprio percorso, com’ è avvenuto in Spagna.
Ma nonostante tutto, poiché ‘’la scienza è emozione”, è impossibile non ricordare l’evento che ha segnato la scoperta scientifica, ovvero l’osservazione del cielo da parte di Galileo nel 1609. Quest’uomo è stato il primo a puntare il telescopio verso il mondo “celeste”, e ad aver osato, guardando con una lente di ingrandimento, un mondo che non appartiene all’uomo. Con ciò ha potuto dimostrare che la superficie della Luna non è perfettamente liscia, è soggetta anch’essa al fenomeno delle macchie solari e addirittura riceve luce dalla Terra!
Queste scoperte sono importanti non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello filosofico, poiché Galileo ha così dimostrato che la Terra non è l’unico pianeta a essere imperfetto e che anche i corpi celesti sono soggetti alle stesse leggi fisiche del nostro mondo, per cui la loro origine non è affatto divina. E se consideriamo che San Tommaso d’Aquino giustificava la caduta delle mele dicendo che non poteva non avvenire in quanto sono corpi pesanti, ma la Luna non cade perché è un astro, un corpo celeste, comprendiamo ancor più a fondo il valore delle suddette scoperte scientifiche.
Ma non bisogna dimenticare che “ la scienza è dubitare di ogni autorità”, senza mai accettare passivamente le leggi scoperte dagli studiosi, bisogna essere coraggiosi e osare, mettendo in discussione anche le nostre stesse opinioni (così come fece Karl Popper con il suo” principio di falsificazione”). E dopo aver parlato ancora dei vari aspetti che la scienza assume nella nostra vita, il professore Ternullo ha concluso ribadendo la tesi iniziale da cui tutto è scaturito: ogni uomo può essere poeta o scienziato, non per la poesia che compone o per la scoperta che raggiunge, ma poiché entrambi hanno lo stesso atteggiamento poetico verso la natura, come il fanciullino di Pascoli.

    Dorotea Roggio

La scienza è un’emozioneultima modifica: 2010-10-26T22:23:00+02:00da leodar1
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