L’invasione dei cartelloni pubblicitari

Nel frattempo il consiglio comunale approva il regolamento della cartellonistica

 

cartelloni pubblicit.jpgEntrando ad Augusta si viene accolti, prima che dall’immagine del patrono, San Domenico, dalla pubblicità dei negozi della città. Proseguendo, lo sguardo è attratto dal grande cartellone che reca l’immagine del patrono con la seguente scritta: ‘Augusta, la città di Domenico’, fino a quando lo sguardo è distratto da una macchia rossa, che porta lo sguardo ad abbassarsi e a leggere una delle solite pubblicità. Ma non è finita, i cartelloni continuano a essere presenti anche nel muro di recinto del Pallone ten sostatico Palasasol. Se invece l’intenzione è quella di uscire, in particolare uscire dal centro storico, ci si imbatte, alla fine della via Xifonia, in un cartellone alquanto bizzarro, poiché è un augurio (di che cosa non si sa!) opportunamente firmato, che distrae l’attenzione degli automobilisti. Nel quartiere Terravecchia la pubblicità si esprime, in tutto il suo splendore, tramite un’antitesi, poiché è poco istruttivo tappezzare con materiali pubblicitari i dintorni di una scuola, che è invece è il luogo dove regna l’istruzione! E per finire, in via Francesco Caracciolo alcuni pali sono addirittura avvolti da una spirale di manifesti mortuari. Ma allora Augusta è veramente la città di San Domenico o è la città della pubblicità? Per fortuna il consiglio comunale ha pensato bene di prendere provvedimenti, approvando il regolamento degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni. La necessità di un regolamento era già stato dimostrata da un censimento di cartelloni pubblicitari organizzato lo scorso mese di marzo e affidata a un professionista esterno.
I risultati sono eloquenti: dei 799 impianti esistenti, 461 non sono compatibili su suolo pubblico e 177 non sono compatibili su suolo privato. Ciò significa che l’80% dei cartelloni dovrebbe essere rimosso, mentre il Comune si impegna a spostare i cartelloni autorizzati non compatibili.
Lo scopo di queste restrizioni è quello di salvaguardare il decoro urbano, il centro storico (dove non potranno essere affissi cartelloni di 6 m per 3 m) ed evitare quindi non solo di turbare l’architettura di alcuni edifici, ma anche di distrarre l’attenzione delle persone dalla strada, poiché qualunque ruolo si ricopre, che sia di pedone o di automobilista, è fondamentale tenere gli occhi ben aperti, se non si vuole rischiare la vita! Il regolamento potrà essere aggiornato ogni tre anni e prevede, così come espresso dalle commissioni consiliari competenti, che ‘vengano rimossi gli impianti non compatibili’ e ‘vengano spostati tre cartelloni posizionati all’ingresso della città per l’impatto ambientale che provocano. Sicuramente, tra qualche tempo, San Domenico sarà felice di essere ritornato l’unico patrono della città.  

              Dorotea Roggio

L’invasione dei cartelloni pubblicitariultima modifica: 2009-12-24T00:18:13+01:00da leodar1
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