CONVEGNO SU FEDERICO II STUPOR MUNDI

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Martedì  1° dicembre si è svolto nell’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio di Augusta un interessante convegno, patrocinato dalla locale sezione  Associazione Culturale Nuova Acropoli,  dal titolo “Federico II Stupor Mundi. Un viaggio tra storia, mito e leggenda”.  Un omaggio sicuramente doveroso verso colui a cui dobbiamo la fondazione della nostra città. A questo proposito il prof. Giorgio Càsole, uno dei tre relatori che hanno tenuto il convegno, all’inizio del proprio intervento, ha colto l’occasione per evidenziare come la città non abbia dedicato al proprio fondatore alcuna strada o piazza o altra opera pubblica.

Il docente aveva già pubblicamente messo in evidenza questa “dimenticanza”  ben 22 anni fa. Nell’aprile 1987, infatti, il prof. Càsole aveva organizzato, nel settecentesco salone di rappresentanza del palazzo municipale,  il primo convegno su Federico II, invitando a parlare il prof. Salvatore Leone, ordinario di Storia medievale all’Università di Catania. In quell’occasione, l’allora sindaco Vittorio D’Amico promise d’intitolare a Federico II il costruendo ponte che oggi attraversa il golfo Xifonio. Promessa mantenuta da D’Amico che poi  decadde. Chi vene dopo di lui, però, niente ha fatto per  faro conoscere la decisione di D’Amico, nel senso che non è stato applicata alcuna insegna per rendere nota l’intitolazione.

Solo il Kiwanis club, sempre su sollecitazione dello stesso Càsole, ha applicato una targa, difficilmente leggibile. Quanti sono i giovani e i comuni cittadini  che sanno dell’intitolazione del ponte?, si è domandato Giorgio Càsole,il quale ha ribadito quanto aveva già detto 22 anni fa: a Lentini, città non fondata da Federico, una via del centro storico è dedicata all’imperatore, aggiungendo che a Ragusa ci sono ben tre ponti, ciascuno con la denominazione chiaramente leggibile attraverso numerose insegne. L’ex sindaco D’Amico era presente  nell’auditorium  stipato in ogni ordine di posto.

Gli altri due relatori sono stati l’avvocato Elio Salerno e la professoressa Adriana Pricone.

Il primo ad avere la parola è stato l’avvocato Elio Salerno, presidente della Commissione Comunale Storia Patria di Augusta,  che ha tracciato le linee generali del personaggio e dell’epoca.

Ha poi relazionato il prof. Giorgio Càsole, direttore del Giornale di Augusta, che ha presentato il personaggio attraverso  i rapporti con il papato, con  alcuni sodali, come Pier delle Vigne e, soprattutto, attraverso un’attenta disamina della Scuola poetica siciliana, conosciuta e apprezzata da Dante.

Càsole ha detto che solo per un accidente storico, anche se di grossa rilevanza, come la produzione in volgare fiorentino delle opere dello stesso Dante, di Petrarca e Boccaccio, oggi la lingua nazionale non deriva da quel siciliano illustre con cui poetarono i rimatori di quella Scuola, di cui uno dei maggiori esponenti, se non il maggiore è Jacopo da Lentini, di cui il docente ha interpretato alcuni sonetti, amplificandone l’effetto con la suggestione di un sottofondo musicale per chitarra curato da un suo alunno, Davide Russo, frequentante la IV D dello scientifico.

Infine,  la coordinatrice del convegno, prof.ssa Adriana Pricone, presidente della Associazione Culturale Nuova Acropoli di Augusta, ha tratteggiato la personalità dell’Imperatore attraverso un excursus storico della sua vita, evidenziando le figure e gli avvenimenti che ne hanno fatto lo Stupor Mundi: dal nonno Federico Barbarossa, alla madre Costanza D’Altavilla, alla sua infanzia a Palermo, al suo rapporto con il papato, alla scomunica, ai suoi molteplici interessi culturali, artistici, religiosi.

Si è sicuramente apprezzato l’apporto estremamente originale che ciascun relatore ha voluto dare alla propria presentazione, facendo sì che proprio dalle diverse angolazioni si cogliesse una visione il più completa possibile di questo sfaccettato personaggio.

Dal convegno si è evidenziata proprio la figura illuminata di questo Imperatore, che pur appartenendo a un periodo di oscurantismo quale il Medioevo, per l’apertura mentale che lo caratterizzò, andrebbe collocato in un periodo storico quale il Rinascimento. I suoi interessi spaziavano dalla cultura, all’arte, alle diverse religioni. Federico era un uomo che rimasto orfano da bambino e affidato al papato, seppe riprendersi al momento giusto ciò che gli spettava per nascita. Un uomo che seppe creare e mantenere un Impero. Un uomo che dopo aver girato e conquistato il mondo ha fatto ritorno nella terra della sua fanciullezza, per riposare nella cattedrale di Palermo, in un sarcofago di granito rosso vicino alla moglie Costanza d’Aragona.

Ecco che un tale uomo e il suo agire non può e non deve giacere nell’oblio e la città di Augusta deve rendergli l’onore che merita in quanto suo fondatore, e fare tesoro del fatto che gli ideali fanno le persone grandi e quindi capaci di grandi azioni, come Federico.

 

                              Francesca Epaminonda

CONVEGNO SU FEDERICO II STUPOR MUNDIultima modifica: 2009-12-10T23:32:31+01:00da leodar1
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