Una battuta di pesca

Giardina.jpgOggi ho conosciuto una signora: l’ho aspettata per tanto tempo questa estate, la cercavo tra le punte rocciose più belle, il mare più pulito, le acque più calme e azzurre, nella speranza che, attirata da cotanta bellezza, si decidesse di passare e di notarmi. L’ho cercata di giorno con il sole alto in cielo che mi accecava e mi stordiva con la sua calura, ma io gli resistevo al di là di ogni umana sopportazione, tra un tuffo in acqua ed una passeggiata nella scogliera, cercando un po’ di refrigerio all’ombra, sempre troppo evanescente, di qualche riparo che non durava mai. L’ho cercata e aspettata fino al tramonto, aspettando che tra i refoli di un venticello che mi sconvolgeva l’anima e mi incaponiva la pelle, ella passasse e mi notasse ed ora che mi accingevo a deporre i miei sogni, ella era finalmente arrivata .

Uno strattone, poi ancora un altro e un altro ancora mi ha svegliato dal torpore in cui ero caduto, un campanellino si è messo a suonare e mai suono è risultato così bello per me; dapprima mi sembrava un rumore fastidioso, poi, dopo attimi, esso si è tramutato in melodia dolce e selvaggia,  come la mia anima. Mi sono avvicinato come non sapessi cosa fare, cosa dire, come se fosse la prima volta ed infatti in un certo senso lo era, un amore non è mai lo stesso, un emozione non è mai la stessa .

Mi sono avvicinato saltellando tra le rocce irte come spuntoni di fichi d’india e, incurante del pericolo che rappresentavano, mi sembrava di volare e niente e nessuno mi potevano impedire di raggiungere la mia cara dolce ragazza bionda. A un filo, un esile filo, sempre più esile, si legavano le mie speranze .

Lei, in un primo istante era furiosa, recalcitrante si dibatteva con tutta la forza che gli veniva dalla perdita della libertà e dalla paura; sentivo che voleva andarsene, che voleva allontanarsi da me, sentivo che non gli piacevo affatto. Io cercavo e facevo di tutto per non farla infuriare, la rabbonivo, la accompagnavo dolcemente: lei mi sembrava che da questo mio atteggiamento si sentisse più rassicurata e si lasciasse avvicinare come se volesse conoscermi. Man mano che veniva verso di me, forse presa da un senso di inquietudine e di paura, scattava daccapo impetuosa, allontanandosi, mentre quel filo che ci univa mi sembrava sempre più debole. All’improvviso, all’emozione si è sostituita la fredda pura ragione, il raziocinio senza brividi, senza tentennamenti; dentro di me mi ero imposto che se l’avessi persa non doveva dipendere da un mio modo di fare sbagliato perché i sentimenti non mi dovevano guidare in tutto ciò.

 

La rabbonivo, la ammansivo, la rassicuravo, gli parlavo sommessamente; attimi che sembravano una eternità si frammentavano ad una eternità che sembrava un attimo.

Sento delle voci alle mie spalle: ” E’ bella , bellissima, non ho mai visto una cosi ! ” e, sembrandogli di notare in me una apparente difficoltà, mi chiedono: “Signore, ha bisogno di aiuto ? ” Non rispondo, non guardo neppure. La conquista della bella dolce bionda signora deve essere mia, soltanto e solamente mia. Lei ora viene tranquilla, calma, docile, si lascia scivolare tra le mie mani ed io la stringo forte e dolcemente e nei suoi occhi che riflettono i miei si fondono le nostre vite .-

                 Emidio Giardina